Gli Who in concerto a Vienne (Francia)
di: Antonio Bacciocchi
Spettacolare concerto il 17 luglio nel Teatro Antico di Vienne della più grande rock band di tutti i tempi ! Spettacolare concerto il 17 luglio nel Teatro Antico di Vienne della più grande rock band di tutti i tempi !
Gli Who tornano in tour con un`energia , una verve e una freschezza assolutamente inaspettati , travolgenti e contagiosi.
I membri superstiti Pete Townshend e Roger Daltrey (Keith Moon ci manca dal 1978 , John Entwistle se ne è andato più recentemente) non sembrano sentire il peso degli anni e sfoderano due ore di concerto ad altissimi livelli.
Ad aprire la serata un gruppo locale a base di trascurabile nu metal , e poi i Casbah Club del fratello di Pete , Simon , con al basso Bruce Foxton (ex Jam) !!! Rock tradizionale ,anche un po 'alla Who , non particolarmente brillante ma che serve a scaldare l'ambiente.
Nel frattempo il Teatro Antico di epoca Romana di Vienne si è ormai riempito in ogni ordine di posto (qualche migliaio di persone) , c'è un caldo torrido e il sole picchia implacabile negli occhi fino alle 21,30 facendo la fortuna dei bar all'interno dell'arena che vendono acqua e birra a prezzi esosi.
Pochi i giovani , ampia rappresentanza di ultraquarantenni e consistente quella di ultracinquantenni e più con magliette "rock" d'ordinanza un po' sbiadite (oltre ovviamente a Who quelle di Stones , Deep Purple , Hendrix e Queen le più ricorrenti) rispolverate per l'occasione.
Alle 22 circa "Can`t explain" apre lo show in maniera esplosiva , seguita da una zoppicante "The seeker" e da un altro classico della prima ora "Anyway , anyhow anywhere" caratterizzato da una lunga improvvisazione chitarristica che mette subito in risalto il potente drumming dell'immenso Zak Starkey (figlio di Ringo Starr e battersita anche degli Oasis). Altri due gioielli , "Who are you" e "Behind blue eyes" (in versione perfetta con Roger alla chitarra acustica) con le tastiere di Rabbit Brundick in buona evidenza (mentre Simon Townshend alla seconda chitarra e Pino Palladino al basso compiono un onesto e oscuro lavoro di routine).
Il concerto poi rallenta con un interludio più acustico che lascia spazio a due nuove songs "Real good looking boy" (uscita qualche anno fa sulla compilation "Now and then" , niente di indimenticabile...) e la nuovissima "Mike post theme" (interessante e ben fatta , destinata all'ep "Wire and glass" in uscita in questi giorni) , inframezzate da una rarità , la delicata ballata "Greyhound girl" suonata dal solo Townshend (B side del suo singolo solista "Let my love opern the door" originariamente composta per "Lifehouse" l'opera mai completata che finì divisa tra "Who's next" , "Odds and sods" e altri album) .
Non c`è tempo per prendere fiato però , che parte la classicissima "Baba O Riley" e l`arena esplode di nuovo.
"Naked eye" e "The relay" non sono tra i brani più conosciuti della band ma l`esecuzione è perfetta e non possono che scatenare di nuovo l`entusiasmo.
La voce di Roger , un po` incerta all`inizio prende sempre più colore e potenza , la band , dopo qualche sbavatura è sempre più coesa e all`unisono , Pete sempre più mattatore con salti e assoli devastanti.
E con "You better you bet" si arriva alla perfezione esecutiva...fantastica !!
Pete si volta verso Zak e fa partire una rabbiosissima "My generation" , seguita da una monumentale "Won`t get fooled again".
L`apoteosi , assolutamente fantastici !!!
Parte il bis con "Substitute" e si conclude con un medley da "Tommy" con "Pinball wizard" , "Amazing journey" , "Captain Walker" , "Sparks" e l`immnacabile "See me feel me". Nonostante abbiano ignorato "Quadrophenia" il concerto ha goduto di una scelta di repertorio assoluta , di una qualità esecutiva fantastica , di una classe inimitabile.
Eccezionali e basta !
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