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Interviste
Pubblicato il 11/04/2002 alle 15:10:19Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Antonello Cresti: lo psicosciamano si confessa

di: Timothy Jr. Leary

Continua la nostra collaborazione con N.C.E e con ClericuS VaganS.Questa volta è il turno di questa terremotante intervista

Decidiamo, impavidamente, di scambiare quattro chiacchiere con un personaggio che definire e’ in tutta sincerità poco appropriato. Antonello Cresti e’ un ragazzo di cui si sa poco fuori dalle mura della sua amata (almeno da Me!) Firenze, e che pure a soli 22 anni può vantare una attività artistica da fare invidia a tanti nomi decisamente più “quotati”, se non altro per la mole incredibile di lavori da lui prodotti in un arco di tempo relativamente breve ed immessi sul “mercato” – ovviamente ad un livello molto underground, l’underground vero, quello fatto di autoproduzioni, scambi, sangue, sudore, veleno e seccature. Ma anche di varie soddisfazioni sul piano personale, se e’ vero che il nostro e’ riuscito nel tempo a crearsi un certo seguito, come solista e con i suoi molteplici progetti, a cominciare dai noti Cocainomadi.
+N_C_E+ da tempo tiene d’occhio le idee di Antonello, del cui aiuto in termini di contributi “giornalistici” si e’ anche più volte avvalsa in uno spirito di concreta collaborazione. Nostro obiettivo e’ ora quello di al fine di stimolare, incuriosire, solleticare i destinatari ultimi di questa intervista [voi lettori], a farvi avvicinare all’universo di un Folle come si deve.



- Dunque, Antonello Cresti: Vita, miracoli e per quando ed in che modo, eventualmente, e’ prevista la dipartita.

Queste domande sono difficilissime,perché se sei il solito idiota di cui il mondo è popolato te la puoi sbrigare o facendo l’ironico o facendo il saccente.La terza ipotesi è quella di rispondere,o almeno cercare di farlo.
La prima cosa che mi viene in mente è che quando si scende nella sfera del personale bisogna sempre tener conto del proprio attuale stato di percezione:noi infatti non siamo legati alla fissità,ma siamo esseri in movimento.
E allora se mi chiedi della mia Vita potrei dirti “Si ,ho raggiunto dei traguardi” e sarebbe alquanto antipatico,oppure potrei affermare “No,non ho raggiunto nessun traguardo” che è altrettanto censurabile ed infine,la strada che preferisco, affermare che ogni traguardo è un nuovo punto di partenza e che LA FINE NON C’E’.
Con ciò ho risposto anche al tuo quesito sulla mia dipartita…Ci sarebbe da scomodare Schopenauer per analizzare la per me illusoria divisione tra essere e non-essere.Io credo che non essendoci sono più presente che essendoci.
E dunque consiglio a tutti di scompaginare ogni certezza e “play the game existence until the end from (of) the beginning” (tanto per citare John Lennon per conto di Timothy Leary)


- Ello, tu sei un personaggio alquanto eclettico, il tuo background musicale e’ pressoché sconfinato, dalla Musica classica ai Beatles alle più ardite sperimentazioni e masturbazioni avanguardistiche, non ultime quelle ultranichiliste di personaggi come Merzbow e Karmanik aka BDN, cosa puoi dirci del tuo percorso musicale, quali sono i tuoi progetti preferiti di sempre, le tue influenze, ed in che modo e in che misura esse si riflettono nella tua Musica?

Ricordo che qualche anno fa,quando ho iniziato a comporre musica in maniera sistematica ero solito affermare che la mia forza consisteva nell’essere primariamente un ascoltatore.
In effetti sono un appassionato di molteplici stili musicali,di molteplici esperienze direi…
Ho effettivamente iniziato con i Beatles che fanno parte del mio mondo ancestrale,poi c’è stato Mozart e poi in una età già un po’ più consapevole Battiato,giustamente ritenuto il mio mentore assoluto.
Ho ascoltato tantissimo progressive rock di quello sperimentale:King Crimson,Area,Banco per arrivare all’elettronica,all’avanguardia,alla psichedelia attraverso Porcupine Tree,Aktuala,Juri Camisasca,David Sylvian etc…
Ad un certo punto ho iniziato a sentire il bisogno fisico di movimento,di qualcosa che mi rispondesse fisicamente e mi sono messo ad ascoltare tutto il black metal passando poi a tutte le componenti di elettronica estrema dai Coil all’ebm pesante di Funker Vogt alla trance.
Naturalmente di pari passo mi sono riappropriato di un certo minimalismo nelle forme con Nick Drake e certa scuola cantautorale,di certo studio della melodia con Beach Boys e XTC e del più puro folk.
Odio invece che si debba devolvere la musica di trasmettere un “messaggio” e dunque detesto Jovanotti,gli U2,Guccini…
Non mi ha mai interessato tutta la musica “nera” che ritengo troppo legata alla terra,ciò deriva dal fatto che sono essenzialmente un cerebrale…Per dirtela tutta tra Fripp e Hendrix scelgo Fripp 100 volte!


- Quali sono invece i tuoi ascolti in quest’ultimo periodo, e quali a tuo avviso i progetti da supportare, in suolo italico e non, al di là di qualsiasi restrizione di contesto?

Per un buon perido,suonando regolarmente in lungo e in largo,ho avuto l’occasione di conoscere da vicino la scena fiorentina.Ciò che mi ha maggiormente intristito non è la pessima qualità di ciò che veniva prodotto,neanche l’infantilismo cronico di certi bambocci o la mancanza di tecnica di certi cialtroni,quanto il voler imitare le più stupide pose del mainstream.Ho assistito a litigi,gelosie,regolamenti dei conti molto spesso sulla mia stessa pelle:l’organizzazione nella quale ero e che doveva “consorziare” i gruppi in realtà si è tramutata in un “mors tua vita mea”.
Grazie a Dio tutti questi patetici buffoni ora sono tornati a spalare merda,ma avrei un grosso piacere a non vedere più anche in futuro personaggi che accorgendosi del fatto che io ero più bravo,talentuoso,bello e simpatico hanno fatto di tutto per farmi fuori dalla loro fogna. Per tornare alla tua domanda vedo ottime cose in Europa in special modo nel Nord.In Italia (e ci terrei che lo sapessero i diretti interessati) credo che gli unici che meritano attenzione nell’underground siano Aborym,Thee Kollective Maldoror,Nenia,Inchiuvatu.PUNTO.


- La sperimentazione e’ l’elemento chiave della tua Musica, e quanto più e’ irriverente ed “estrema”, in un’accezione
molto ampia del termine, tanto più ti intriga (leggo sul tuo sito, che in passato sei arrivato addirittura a tentare un esperimento battezzato !!), a volte mi chiedo se esisterebbe Antonello Cresti senza John Cage... Qual e’ il valore che attribuisci all’esperimento, alla ricerca, in generale, anche su piani diversi dalla Musica?

Il titolo che tu citi era ripreso da un autore di musica contemporanea Juan Hidalgo,questo per dirti che in effetti è un bel po’ che ho le antenne puntate su certe cose…
John Cage per me è un filosofo,non un musicista:è nel suo filosofare che lo apprezzo.
Per il resto io ho sempre seguito scopi più musicali dei suoi e credo sia più opportuno farmi risalire da Stockhausen e Terry Riley.
La ricerca è il viaggio,il viaggio è la vita.Con ciò non pretendo di dire che ricerca porti sempre a evoluzione,ma a movimento si.E siccome vita=movimento io continuo in questa strada che nessuno deve permettersi di delineare o delimitare.Gli sbandamenti sono spesso meravigliosi.


- Il tuo però non e’ solo ma anche culturale: la thanxlist de < Il Regno degli uguali > presentava
ringraziamenti a diversi “Maestri propiziatori”, tra i quali annoveriamo Evola, Guènon, Daumal, Schmitt,
Rosenberg, < 18 > [ . . . ] , ma anche personaggi “poco corretti” come il (gli
“aficionados” sanno di chi parlo), Charles Manson, Anton Szandor LaVey, Kenneth Anger... come riesci, se ci
riesci (e se hai qualche interesse a riuscirci...), a far convivere dentro di te influssi così varii e sfaccettati?

Legato al concept di quel disco c’era effettivamente un sentimento di liberazione dalle ipocrisie molto forte,pertanto ho inserito certi nomi semplicemente perché non fossi inquadrato tra i benpensanti.
Dei personaggi che Tu citi mi sento influenzato dal solo Daumal,per quanto riguarda invece i “Satanisti” c’è stato da parte mia un momento di fascinazione verso questi personaggi.Mi piacciono le filosofia individualistiche da Michaelstedter a Stirner in poi…Trovavo così opportuna la lettura di La Vey.
Per il resto bisogna essere interessati a tutto e scegliere poi autonomamente la propria strada.
Per quanto mi riguarda detesto ogni libro di narrativa,non ho mai letto un romanzo in vita mia e credo che brucerei sulla pubblica piazza il 99,9% dei libri che escono attualmente.


- Parlando di “influssi” e di “terrorismo culturale” pensavo che in fin dei conti tutta la tua Vita e’ in un certo senso
votata, per quanto possibile, all’abbattimento delle barriere delle presunte contraddizioni che, in chi scruta il mondo, vengono a svilupparsi dall’osservazione delle azioni / reazioni degli “Opposti”. In quest’ottica, la “coerenza” (quella di cui tanto di parla nella "vita” di tutti i giorni, e quindi nel senso degenere dato a questo termine dal borghese) in un certo senso non ha più valore, e la contraddizione assurge a vette in altre occasioni impensate causa una sorta di “catarsi” che fa si’ che l’incoerenza si faccia norma in una costante ricerca di ...
Due domande: la ricerca ha fine, o ci rinchiudiamo in un incapacitante mito di Ulisse (così come viene inteso dai moderni)? E poi: cosa cerchi TU in particolare alla fine del “tunnel”?

Battiato ha molto propriamente affermato:”Mi sto abituando ad una stabile instabilità”.
Io sostengo questa scelta in toto ,difatti come prima ho affermato non credo nella fissità.
La ricerca non deve avere fine perché se lo avesse sarebbe insensata:io cerco per non trovare mai,al massimo per intravvedere…Alla fine del tunnel c’è di sicuro la Luce,ma di quella Luce mi contento di vederne filtrare giusto un po’ da una fessura per non potermici irradiare mai.


- Cambiamo argomento. E’ fuori da un mese circa il tuo nuovo album – ovviamente diverso dai precedenti, ovviamente autoprodotto - , , parliamo dello sviluppo del disco, delle sensazioni che ti hanno spinto a comporre questo tipo di Musica in questo determinato momento della tua Vita e delle emozioni che hai voluto esprimere e che hai provato nell’ascoltare per la prima volta l’album ormai finito.

Sul fatto che sia autoprodotto non voglio mettermi a fare piazzate inutili con la discografia italiana:ho iniziato a fare le cose con consapevolezza da pochi mesi…I conti li farò tra un po’ anche se certo non dispongo di Golem.
Il disco è nato dalla mia spiccata predisposizione dialettica.Forse inconsciamente sono un Hegeliano e dunque dopo un disco minimale,concentrato e torvo come il “Regno degli Uguali” non poteva che (per antitesi) venirne fuori uno brillante,fuori misura e sfacciato come questo.
Scrivere e registrare l’album insieme all’impagabile contributo di Janex mi ha scaturito parecchie “good vibrations”,spero che si senta il divertimento ascoltando il disco,mi basterebbe.


- si muove su territori concettualmente a metà tra la presa per culo e l’intimista. Prendiamo due esempi delle rispettive due direzioni: Grazie Hatu’ e Autarchia Esteriore.

Magnifico! Questo è un grandioso esempio di differente percezione della cosa! Io credo infatti che “Grazie Hatù” sia il pezzo serio e “OutroArchia Esteriore” quello scherzoso…
Il primo brano difatti prende le fila da uno Sgalambro di annata : “Odio la procreazione,la considero un virus,una infezione,preferisco la defecazione!”E’ un messaggio che può apparire così come è provocatorio,ma in realtà non è così. Io credo fermamente nell’emancipazione e nell’ascesi pur nella mia ferma (questa si) eterosessualità,però mi chiedo se,visto l’abnorme bisogno di piacere sessuale non sarebbe conveniente buttare giù la maschera e finalmente scopare senza porsi limiti.Se i figli si fanno come si fa una qualsiasi eiaculazione su un pezzo di cartigienica allora mi preoccupo sul serio…
Nel secondo pezzo ho semplicemente cazzeggiato con due campionamenti;è un clima per così dire.Niente altro.


- Metafisica delle Vette: titolo evoliano per testi di Pope e Daumal. Quali sensazioni hai voluto esprimere,
comunicare con un brano così particolare?

Si,il titolo è Evoliano,ma io mi sono totalmente rifatto a “Il monte Analogo” di Daumal.
Ho pensato alle salite e alle discese della vita.Io benedico le crisi perché sono propulsive.Ora sto bene perché sono stato male,io lo trovo perfettamente consequenziale.
Così ti riporto una frase del testo “Si ridiscende e non si vede più,ma si è visto”.
L’aver visto è a mio avviso più importante del vedere.


- Ne Le Radici di una Intolleranza [ che, per inciso, e’ il pezzo preferito dal sottoscritto ] fai un po’ il verso,
amichevolmente, a Carmen Consoli, cosa ti ha spinto a questa bonaria canzonatura e più in generale a scrivere un pezzo così eterogeneo e musicalmente inusuale anche per uno sperimentatore come te, trattandosi di un pezzo essenzialmente punk-ska?


Hai un po’ di titoli nei quali credi e te ne manca solo uno per completare la tracklist…Succede allora che quel brano che hai composto-non come un riempitivo- senza badarci tanto acquisti un fascino particolare proprio in virtù della sua leggerezza.Tu evidentemente l’ hai colta!
In questo disco ho voluto rileggere stili musicali che personalmente odio:il reggae,i ritmi latini e in questo caso il punk…Ho voluto fare il contropelo ai punkettari cantando come Battiato e scazzando il tempo della batteria ultra sintetica (orrore!!!! Non erano i punk a dire che ciò che conta è l’anima di chi suona?)
La canzonatura di Carmen Consoli è venuta da sé componendo gli accordi,ma naturalmente è una affettuosa presa in giro,perché io credo molto in quello che Carmen fa e farà.

- Questo nuovo album ti vede anche nelle improbabili vesti di un anti – Manu Chao...

Ero in negozio di dischi e stavo discutendo sulla valenza politica di Manu Chao che io musicalmente aborro quando un povero borghesuccio rinnegato nell’altra sala emette nei miei confronti,sicuro di non essere sentito,un “coglione”…Questa è la genesi creativa di “Le radici di una intolleranza”:non sopporto che Manu Chao mi venga a insegnare,dopo otto anni di manifestazioni con la sinistra,come devo scendere in piazza,non sopporto che mi si faccia la morale,non sopporto che gente che ti insulta con la propria vacua esistenza osi emettere giudizi.Costoro,per citarmi addosso,sono “un insulto al mio Impero interiore”


- Adesso ti stupirò: considerato che ci hai deliziato di una “perla di saggezza” come Sarcasmo sull’Amore oso
porti una domanda a metà tra Cioè e Marzullo: cosa e’ l’Amore per Antonello Cresti?!

Mi sembra ovvio: “L’amore è non dover mai dire mi dispiace”…
Siccome io non sopporto che nessuno mi venga a insegnare cosa DEVO fare ,ma preferisco coniugare il verbo Volere,la risposta a questa bellissima domanda-lo dico senza ironia- viene da sé.
Non ho mai parlato d’amore nelle canzoni; è un tema che lascio volentieri a Nek e tutti i lobotomizzati Sanremesi.La superficialità non fa per me,purtroppo,ma a volte la apprezzo.
Cosa credi che mi piaccia dell’industria musicale? Forse Red hot chili peppers,Rem,Korn e tutti i falsi alternativi? Certo che no! Mi piace Britney Spears,Jennifer Lopez,Paulina Rubio:hanno un unico merito,ma enorme…I loro video possono esser visti togliendo l’audio.


- Cito testualmente da una mia recensione dell’advance tape del tuo nuovo album: L'Impero Interiore, nel suo essere sempre costantemente a metà strada, come il suo autore, tra il serio e il faceto, sembra proprio lanciare, tra gli altri, anche questo messaggio: ridiamo dignità alle cazzate! . Ricordo che la tua reazione alle mie parole fu alquanto entusiastica, hai colto pienamente il senso di quanto ho scritto fino a comprendere appieno il vivo complimento celato dietro una frase che con ogni probabilità avrebbe fatto storcere il naso a più di un signorotto snob che magari intorno a un solo demo traballante registrato in 4 tracce nello scantinato di casetta sua in periferie malsane ha costruito il proprio feudo di sabbia – e, come tale, friabile, instabile, insicuro... [ chi ha orecchie per intendere, intenda! ]
Vogliamo spiegare, nei limiti dell’esplicabile, al volgo vociante il valore delle cazzate e del Ridere anche su ciò di cui a volte non si dovrebbe Ridere?

Che certuni si sarebbero arrabbiati di fronte alla tua intelligente deduzione non mi stupisce…In questa società si gioca a fare tante cose:il playboy,il rivoluzionario ed anche la persona seria o meglio seriosa!
A chi non sa Ridere propongo solo,qualora ne avesse le facoltà mentali,di andarsi a rileggere un po’ di filosofia dai testi sacri Indiani in poi…Capirebbe molte cose.


- La tua attività da solista e’, lo ripetiamo, molto vasta ed articolata, ma non dobbiamo dimenticare i tanti progetti
che hai tirato su, con cui hai collaborato e con i quali ancora oggi collabori. Cominciamo dunque dal passato: Cocainomadi, Mutala, Asa Trio.

I Cocainomadi sono stati una grande occasione perduta ed il perché lo dico in una canzone del nuovo album “La morte delle illusioni”.Dirò una cosa sgradevole,ma vera:i Cocainomadi sono stati in un primissimo tempo nel bene e nel male Me,in un secondo nel poco bene Me e nel tanto male una serie di altre cose sgradevoli.
Ho assistito a bambocci che fuggivano dopo una prova,a gente che ignora anche minimamente cosa voglia dire “correttezza” ed ho capito in prima linea quanto ancora il pubblico italiano non sia predisposto alla novità.Di questo gruppo mi restano alcune buone canzoni e la consapevolezza di dover contare,da ora in poi,solo e sempre su me stesso.
Mutala e ASA Trio sono delle partecipazioni molto brevi che non tolgono o aggiungono niente a quello che ho fatto.Sono tuttora legato ad una improvvisazione che registrai nel ’99 come “Creation”,una bella cosa che in un mondo meno stolto andrebbe ripresa in mano.


- Nel presente invece abbiamo nomi nuovi, nuovi universi musicali tutti rigorosamente votati alla sperimentazione, parliamo di Sizygy e, soprattutto, di Nihil Project, progetto in cui collabori con JaneX e per il quale stai spendendo molte energie e giocando molte carte. [per un esame approfondito del debut di N.P. , lo “spengleriano” , rimandiamo alla recensione del sottoscritto nello spazio Reviews]

Syzygy dopo un ottimo concerto è finito grazie alla ignavia e alla maleducazione del suo leader Chris Lynch:anche questo era un progetto che prometteva bene,ma pieno di contraddizioni come infatti si è dimostrato nell’indicibile comportamento del suddetto individuo.
Nihil Project invece è il progetto più professionale che abbia mai iniziato e che,credo,ci porterà lontano.I responsi finora sono incoraggianti.
Essenzialmente Nihil sono Io e Janex :due che si confrontano,che fanno tramare i loro mondi musicali (alcuni comuni,altri discordi) e che nati da strade differenti vanno verso un medesimo punto d’azione.
La nostra è una collaborazione vera:la prima della mia carriera ,in cui il concetto e l’intento sono base portante del nostro lavoro.
Ho voluto mettere in questo progetto tutta la mia passione per le ultime sperimentazioni non dimenticando le mie origini con “Be Still” e il “Mantra” finale.


- Dobbiamo inoltre ricordare le tue amicizie e collaborazioni con personaggi – chiave della scena “alternativa” italiana, in particolare con i pilastri delle avanguardie degli Anni Settanta. Ora, ricalcando anche un po’ il tuo stile, faccio dei nomi e tu parti a ruota libera: quali le sensazioni e le influenze, e quale il “debito” in termini puramente emozionali che hai nei confronti di personaggi come:

1- Claudio Rocchi.

Grande ed innata musicalità,spiccata disponibilità al dialogo costruttivo.Una figura molto atipica di cantautore,per uno come me che non ama certo tale categoria…Una persona che era ed è restato oltre.

2- Juri Camisasca.

Ci siamo incontrati due volte,spero ci rivedremo presto. Juri è a mio avviso la voce più incredibile che ci sia in circolazione ed è l’autore che ha scritto alcuni dei testi che più hanno inciso sul mio percorso umano e spirituale.

3- Walter Maioli.

Eccezionale studioso,col quale sono in contatto.E’ stato l’inventore,prima ancora che esistesse la definizione,della World Music.Fa cose interessantissime ed è uno di quei personaggi dei quali ,anche se nessuno sa nulla,si avverte la presenza.

4- Mino Di Martino.

Un grande sperimentatore che ha sempre avuto il coraggio di mettersi in gioco,infischiandosene degli onori pelosi del mondo musicale.Scrive canzoni bellissime,molto immaginifiche.


ed ultimo, ma non certo per importanza, il vate Franco Battiato...

Battiato è colui che con la sua stessa esistenza ha indirizzato la mia ricerca da una parte sola ossia da tutte le parti.Personaggio di rara complessità ho imparato,suo malgrado,molto da lui.


- Infine il futuro: cosa riserva l’avvenire [immediato e remoto] ad Antonello Cresti?

Per ora promuovere con costanza e dedizione i miei ultimi lavori,eliminare ogni scoria del passato e concentrarsi seriamente sulla scrittura in ambito della critica musicale,cosa dalla quale sto traendo già qualche soddisfazione dopo pochissimi mesi.
Il prossimo lavoro che daremo alle stampe sarà con Nihil Project,un lavoro che sarà senz’altro più suonato e nel quale ci apriremo ad una serie di collaborazioni anche di un certo lustro.Ne approfitto per invitare tutti i musicisti estremi a propormi idee etc…In particolare attendo un cenno dalla Belva…
Per quanto mi riguarda non scriverò canzoni per un bel po’,ma quando tornerò sarà per abbracciare una versione inedita di me,molto acustica e spogliata di qualsiasi orpello,donando finalmente alla voce cura e spazio.
Un lavoro che ho in mente e che potrebbe preannunciare questa svolta è “Fish and Chips” che ho in mente da tempo e che prima o poi realizzerò.


That’s all, folks! Ti ringrazio per la piacevolissima chiacchierata, Antonello, nell’attesa di fare di nuovo l’Inferno insieme come una giornata Romana di tempo fa, per ora chiudi il cerchio come vuoi (se vuoi...)

Invito tutti gli amici a visitare http://web.tiscali.it/N_C_E per leggere la versione integrale dell’intervista e a contattarmi senza pudore a ello80@supereva.it

“Un immenso vuoto,tutto è immenso vuoto…Non c’è niente di nuovo sotto il sole" dal Qohelet

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