Nel nuovo cd di Morandi anche un pezzo no-global
di: Massimo Giuliano
"Americana", contenuta nel suo 32esimo album, invita a rivendicare la nostra identità e la nostra cultura, differenziandoci dagli U.s.a. Gianni Morandi torna sulle scene e pubblica “L'amore ci cambia la vita”, sua ultima fatica che farà sicuramente da colonna sonora a “Uno di noi”, il programma che condurrà su Raiuno dal 28 settembre ogni sabato insieme a Lorella Cuccarini e Paola Cortellesi.
Nel disco (11 canzoni e una squadra di grandi autori italiani quali Mogol, Mario Lavezzi, Jimmy Villotti, Marco Falagiani, Laurex e Cheope) si parla di temi molto cari all’eterno ragazzo, come l'amicizia e l'amore, ma anche l'attualità, e precisamente il no-global.
Morandi si scopre, infatti, europeista convinto e in “Americana”, una delle due canzoni dell’album firmate dallo stesso Gianni, troviamo un testo che non lascia spazio a dubbi: “Quella musica ci ha dato tante emozioni, un secolo di cinema, il mito di Hollywood, certo sì ti dà la carica come una cavalcata di John Wayne ma non c'è solo l’America, anzi da queste parti il mare è ancora blu”.
E ancora: “Porti il reggiseno a stelle e strisce come una bandiera da mostrare, ma quella libertà a volte ferisce e dimmi la ragione chi ce l’ha. Gli specchi per le allodole accecano i sognatori... tu credi ancora alle favole, ma lascia stare l’America, la vera favola è vivere qua".
Morandi ha spiegato come è nato il brano: “Avevamo scritto il testo con Jimmy Villotti quando sono accaduti i fatti dell’11 settembre che hanno sconvolto tutto il mondo. Siamo stati molto tentati dall'abbandonare tutto e non inserire questa canzone nell'album. Poi invece abbiamo scelto di mantenere il testo alleggerendolo attraverso la musica (atmosfera Anni Venti e arrangiamenti alla Carosone, n.d.a.) senza però alterare il messaggio di fondo, di rivendicazione serena delle nostre origini e della nostra cultura, come italiani ed europei, per non dimenticare che non dobbiamo essere solo terra di conquista e colonizzazione per gli americani. Non è che tutto quello che dicono gli americani sia giusto, con i loro fast-food e il loro modo di essere”.
”Americana” può definirsi un pezzo no-global… “Beh, quando vedo una trattoria romana trasformata in un fast food ci sto male. A volte sembra che tutto sia definito da loro, invece credo che sia importante dichiararci autonomi. “Siamo tutti americani” è uno slogan che andava bene per rispondere all’orribile strage dell'11 settembre, ma non è vero: abbiamo una storia nostra e un nostro modo di vivere e dobbiamo difenderlo”.
Tra gli altri brani contenuti nel nuovo lavoro spicca “Il mio amico”, scritta anche questa da Gianni, e dedicata a un ragazzo down che segue gli allenamenti di calcio della Nazionale cantanti. “Ho pensato anche ad altri down che mi capita di incontrare, ai loro drammi quando si innamorano e soffrono o perché, comunque, non potranno avere una storia normale”.
Cinque i brani scritti da Mogol, tra cui “Una vita normale”, che Morandi ha commentato così: “Oggi una dimensione apparentemente banale e scontata della vita è a tutti gli effetti molto difficile da raggiungere per chiunque, bombardati come siamo da catastrofi, malattie, tragedie, dall’11 settembre ai casi di pedofilia passando per l'aids o il cancro. E allora pensare ad una vita trascorsa insieme alla donna che ami, vicino ai tuoi figli e agli amici diventa un privilegio”.
Un disco che segna il passaggio del cantante, dopo 30 anni, dalla Rca alla Sony Music e che non contiene riferimenti politici: “In passato mi è capitato di fare canzoni legate a temi politici, basta pensare a “C'era un ragazzo”, ma non sempre è facile. Preferisco parlare di valori. Al girotondo del 14 settembre non sono potuto andare ma rispetto chi ha manifestato: sono per la libertà di opinione, assolutamente”.
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