Angelo Candeloro di Radio Gorizia 1 - Corvo Rosso non avrai il mio scalpo
di: Patty Busellini
Rapporti idilliaci e molto produttivi con tutte le indipendenti, sia grosse che medie che piccole che piccolissime. Inesistenti con le majors. Sostiene che la radio è uno strumento della comunicazione tra esseri umani ed ha pienamente ragione! Rapporti idilliaci e molto produttivi con tutte le indipendenti, sia grosse che medie che piccole che piccolissime. Inesistenti con le majors. Sostiene che la radio è uno strumento della comunicazione tra esseri umani ed ha pienamente ragione!
Bentrovato a Angelo Candeloro, un expertise in radiofonia, un dj o ... come ti potresti definire e perche'?
Un passionale che nell'agosto del 1976 mise per la prima volta becco davanti a un microfono e da allora non ha più smesso. Mi definisco passionale perchè per fare certe cose servono cuore e pancia, più che cervello. Se avessi razionalizzato troppo la mia scelta, non l'avrei fatta... o almeno non ogni giorno per quasi 32 anni.
Per arrivare al tuo attuale lavoro, quali esperienze hai affrontato? Sul tuo curriculum vitae si vede un lavoro continuativo nel mondo della piccola radiofonia....
Dopo un paio d'anni che giocavo a fare il "diggei" Radio Gorizia 1, come parecchie altre radio dell'epoca, cominciò a stabilizzarsi su livelli più "professionali" e mi fu offerta la radio come vero e proprio lavoro. Accettai molto volentieri e non mi mossi più. Le esperienze continuano tuttora e, in un mondo che evolve tecnologicamente e comunicativamente ogni mezz'ora, credo che non avrà modo di esaurirsi. Davvero in questo settore non si finisce mai di imparare, è come essere alle prime armi.
Il nostro diretur Giancarlo Passarella ci racconta del tuo show Formula Indy: quali le sue caratteristiche?
Essenziali. 40 titoli di indipendenti o autoprodotti italiani in rotazione ogni settimana, divisi in due fasce da 20 titoli l'una: una più pop-cantautorale, l'altra più rock-underground. Dal lunedì al venerdì, un'ora per fascia, ore pasti. Ogni settimana escono 10 titoli e ne entrano 10 nuovi, quindi ogni canzone resta in airplay per 4 settimane. Nessuna presentazione, nessuna intervista. Solo annunci, disannunci e richiami alla page sul sito della radio dove si trovano l'intera playlist e i link ai siti dei musicisti. Chi ascolta "deve avere voglia" di sapere chi suona una certa cosa che gli è piaciuta e si deve dare da fare, non trova pappe pronte. In termini di ascolti può sembrare un'idea fallimentare già in partenza, ma non siamo iscritti a indagini di mercato e comunque mi dicono che da quando c'è Formula Indy gli accessi al sito della radio si sono impennati.
Radio Gorizia1 quale copertura ha? Quali le caratteristiche e peculiarita' del suo palinsesto?
Illuminiamo la provincia di Gorizia e parzialmente quella di Udine, praticamente la metà inferiore della nostra regione. Più che di peculiarità del palinsesto, che peraltro manteniamo elastico e in costante aggiornamento, direi che è RG1 ad essere tutta "peculiare": siamo riusciti a restare locali e indipendenti per più di 32 anni, non ci siamo accasati in qualche network o syndication. Non ci siamo venduti a nessuno. Decidiamo ancora noi cosa, come, quanto e quando. Lo facciamo con fatica, certo, ma ci riusciamo e ne siamo orgogliosi. In un mercato massificante che omologa tutto, con i grandi che inglobano sempre di più i piccoli, credo che la nostra si possa ben definire una peculiarità. Quanto al palinsesto vero e proprio, non voglio sciorinare la solita noiosa griglia o un elenco di programmi di punta. Preferisco, e spero tu apprezzi, proporti qualcuna delle highlights di questi giorni, pescando anche un po' a caso. L'altroieri abbiamo avuto in onda al telefono Pierluigi Paoletti, analista finanziario indipendente che sentiamo ogni dieci giorni circa per avere un punto di vista diverso dai soliti tg economici. Il giorno prima c'era l'assessore all'ambiente del Comune di Gorizia per invitare gli utenti a bere l'acqua del rubinetto e per parlare della qualità dell'aria in città. Ieri un altro assessore comunale, quello al bilancio, per sintetizzare con un linguaggio comprensibile il bilancio del Comune di Gorizia. Ieri e oggi, sia la mattina che il pomeriggio, la rubrica informativa dei Centri per l'Impiego di Gorizia e Monfalcone con le relative offerte di lavoro. Ancora ieri c'era il direttore dell'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia per parlare dell'assemblea plenaria dell'ONU sulla donna. Stamani abbiamo parlato dell'inaugurazione della webradio dell'università di Udine, sede di Gorizia. Domenica sarà in onda il notiziario plurilingue per gli immigrati, realizzato dalla redazione di Radio Onde Furlane in collaborazione con la Province di Gorizia e Udine. Queste sono solo alcune delle proposte in onda negli ultimi due o tre giorni. Per darti un'idea della programmazione musicale andiamo a vedere i log nel database... Troviamo ad esempio che l'apertura dell'altroieri alle 7 è stata con Janis Joplin - Piece of my heart, ieri John Mayall - Steppin' out, oggi Foundations - Baby, now that' I've found you... Però alle 9.10 c'era Tricarico con Vita tranquilla, alle 12.40 Fabrizio De Andrè con Don Raffaè e alle 14.07 Davide Van De Sfroos con La terza onda. Nella top ten di questa settimana comunque abbiamo Ligabue, Jovanotti, Leona Lewis, Ben's Brother eccetera, non è che siamo sordi alle richieste dei preferiti dal grande pubblico. Ah! C'è anche il diretur Juan Carlos Pasarela con il Re del Gancio! Ieri ha presentato i Black Eyed Peas insieme ai Naso Doble e oggi Simply Red con i Melody Squad... In questo momento è in onda Newton Faulkner con la sua superba cover di Teardrops... Io continuerei ma ti sto rubando troppo spazio e tempo.
Rapporti con le case discografiche? Quali episodi hai da raccontarci al riguardo?
Rapporti idilliaci e molto produttivi con tutte le indipendenti, sia grosse che medie che piccole che piccolissime. Inesistenti con le majors. Da quando abbiamo mollato Audiradio, per loro non esistiamo. La musica da classifica ce la dobbiamo comprare. Episodi? Te ne dico uno solo: anni fa in una telefonata a una major, nella quale lamentavo la nulla considerazione e chiedevo come fare per avere almeno alcuni dei cd di nome in anteprima, mi fu risposto che i cd erano lì a Milano e che potevo passare a prenderli quando volevo. Il che significherebbe per me o chi per me otto ore di viaggio tra andare e tornare, un pieno di benzina, un pasto fuori e due o tre ore a zonzo per Milano in centro (!) a fare i giri delle distributrici. Per non fare spendere a loro tre o quattro euro di spedizione, ne dovrei spendere un centinaio io per andare a prendere e promuovere i loro prodotti. Sorrido e ti lascio ogni commento.
Cosa pensi del ruolo del Music Control? E' uno strumento di valutazione valido per tutti i tipi di emittenti?
Non ne so molto, non ho sufficienti elementi per valutarlo. Se esiste vuol dire che chi lo usa lo giudica utile al suo lavoro. Auguri.
Riesce Angelo Candeloro uomo ad avere ogni tanto il sopravvento Angelo Candeloro manager? Quali gli spazi familiari che riesci a ritagliarti?
La domenica e in alcune altre particolari occasioni stacco, anche se l'orecchio è sempre un po' rivolto a cosa esce dalla radio. Comunque anche a casa c'è sempre qualcosa da fare: posta da evadere, dischi da ascoltare o riascoltare, cose così.
Qual'e' l'ultimo concerto che hai visto, l'ultimo libro che hai letto o l'ultimo film che ti ha veramente colpito?
Col passare degli anni ho perso la voglia di concerti, ahimè. L'ultimo è ormai di diversi anni fa, gli Yes a Trieste. Per i libri non corro dietro alle novità a tutti i costi. L'ultimo è stato L'altra parte di Alfred Kubin, ma l'anno scorso mi ha preso moltissimo Un altro mare di Claudio Magris, tant'è che alla fine l'ho ricominciato. Anche per i film non inseguo le nuove uscite, torno spesso su classici: L'attimo fuggente, Il cielo sopra Berlino, ma anche Matrix o Fight Club. Il mio preferito resta però Corvo Rosso non avrai il mio scalpo, l'orribile traduzione del Jeremiah Johnson con Robert Redford.
Spesso il nostro diretur Giancarlo Passarella ci parla dei suoi esordi nelle emittenti private nel 1976 o degli anni a Rai Stereo Uno: sono veramente cosi' distanti dalla realta' attuale?
Ma sì, è evidente per chi li ha vissuti. In quegli anni c'erano l'incoscienza e il coraggio di iniziare un'avventura, di essere pionieri, di entrare in uno spaziotempo del tutto inesplorato... un po' come la prima volta che si fa l'amore. Poi è sempre bello o bellissimo, ma si diventa più tecnici, più smaliziati, qualcuno perfino cinico. Non è più la prima volta insomma. A livello tecnico poi non c'è proprio paragone: oggi con qualche clic si chiude in due minuti il lavoro che trent'anni fa costava una mezza giornata.
Un paio d'anni fa, fu coinvolto nel corso di Radiofonia all'Universita' di Siena: con la tua esperienza, ritieni che questa materia si possa davvero insegnare in ambito universitario?
La radio è uno strumento della comunicazione tra esseri umani. Tutte le forme di comunicazione vanno studiate, indagate, insegnate e imparate. Resta inteso che se studi sai, ma se poi non fai non puoi dire di sapere.
Infine la domanda che puo' sembrare scontata: cosa c'e' da cambiare nella radiofonia attuale e soprattutto... da dove cominciare?
La radiofonia privata in Italia è ancora nel far west delle frequenze, come sappiamo tutti. Probabilmente bisognerebbe cominciare da lì. Persone competenti dovrebbero studiarsi bene il caso e mettere un ordine definitivo, in modo che quante più realtà possibili abbiano modo di esprimersi in modo tecnicamente accettabile, sempre ammesso che abbiano qualcosa di interessante e magari di utile da esprimere e non siano solo dei carillon per fare soldi.
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