Rai uno propone il concerto omaggio di Simone Cristicchi a Sergio Endrigo il 15 agosto in seconda serata….
di: Pippo Augliera
L’omaggio a Sergio Endrigo con un concerto affidato a Simone Cristicchi e alla Mitteleuropa Orchestra, la sinfonica del Friuli Venezia Giulia diretta dal maestro Valter Sivilotti e realizzato a Spilimbergo il 26 luglio nell'ambito del 35° Folkest. L’omaggio a Sergio Endrigo sara' in versione orchestrale, con un concerto affidato a Simone Cristicchi e alla Mitteleuropa Orchestra, la sinfonica del Friuli Venezia Giulia diretta dal maestro Valter Sivilotti e realizzato a Spilimbergo il 26 luglio 2013 nell'ambito del 35° Folkest.
È raro che un cantautore faccia l’interprete. 'Sono stato chiamato ad interpretare il repertorio di un altro cantautore, Sergio Endrigo, mio maestro artistico e umano'.
E lo stesso Cristicchi a parlare e spiegare come è nato questo progetto: ‘Ho avuto l’onore di poter incidere un duetto nel mio primo album “Fabbricante di canzoni” con Sergio Endrigo dal titolo “Questo è amore”. Sono sempre stato legato alla sua figura di artista e di uomo, mi rivedo molto nella sua poliedricità, nel suo cambiare sempre pelle. Una sera a cena scherzando mi proposero di mettere su questo tributo: non presi sul serio subito la proposta, ma poi capii la reale importanza che questo progetto poteva avere e mi sono messo a studiare. Anche perché mi reputo più un narratore che un cantante’.
Non è la prima volta che il giovane cantautore dedica una serata al grande musicista scomparso otto anni fa, interpretando i suoi più grandi successi, come "Lontano dagli occhi", "Canzone per te", “Teresa”, “Io che amo solo te”.
La scaletta del repertorio è così motivata dallo stesso Cristicchi: ‘abbiamo scelto un programma basato quasi esclusivamente sul suo repertorio anni ’60/’70, dove lui giocava e creava queste melodie stupende che sono arrivate fino ai giorni nostri. Tant’è che una canzone eterna come “Io che amo solo te” è una delle più eseguite ancora nei pianobar’.
Cristicchi riesce a calarsi benissimo nelle atmosfere, regalando interpretazioni intense che catturano e coinvolgono il pubblico presente, rivelando l’attualità di un repertorio che non risente degli anni passati e impreziosito dagli arrangiamenti orchestrali che ne risaltano ancora di più la bellezza.
‘La cosa che più mi avvicina a lui’, prosegue Cristicchi, ‘è sicuramente la voglia di esplorare nuovi mondi. Anche il mio interesse per la causa degli esuli istriani, fiumani e dalmati, mi lega a lui. Averlo conosciuto è stata una fortuna per me. Mi ricordo un uomo divertentissimo: veniva considerato un musone, soltanto perché con i media non aveva grande dimestichezza, ma era capace di farti piangere dalle risate raccontandoti una barzelletta e farti piangere d’emozione due minuti dopo. Un personalità straordinaria che s’incontra poche volte nella vita. Mi ricordo i suoi racconti sul Brasile, dove ha sempre avuto un grande successo: riempiva gli stadi, per intenderci, mentre in Italia era considerato uno dei tanti. Il coraggio di sfidare nuovi mercati, collaborando anche con artisti oltre oceano come Vinicius De Moraes o Josè Martì. La sua voglia di restare un artista libero, facendo anche collaborazioni coraggiose, come quella con Pasolini e Ungaretti, che hanno prestato i loro versi per le melodie di Sergio’.
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