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Recensioni |
Pubblicato il 25/03/2007 alle 23:34:07 | |
Marina Rei - Al di là di questi anni
Marina Rei reinventa il proprio repertorio con un progetto che va oltre il semplice greatest hits, per rileggere canzoni celebri sotto una nuova ottica.
Marina Rei è un’artista che, nel corso della sua carriera, ha attraversato diversi periodi: partita con il soul di “Noi”, “Dentro me” e “Donna”, è passata poi per il rock di “Inaspettatamente” e l’elettronica di “Un inverno da baciare”. La sua continua voglia di sperimentazione, evidentemente, non è mai stata doma. Ora la vocalist si reinventa ancora una volta con “Al di là di questi anni”, che non rappresenta la solita operazione commerciale volta a raccogliere, in un unico greatest hits, tutti i più grandi successi di un cantante, magari per rilanciarlo, quanto un coraggioso tentativo di guardarsi indietro, fare il punto della situazione e rileggere, secondo colori e toni diversi, le canzoni del proprio passato. Il cd si chiama come il brano che Marina, allora emergente, portò a Sanremo nel 1996, ed è un lavoro genuino e spontaneo, il più diretto e senza fronzoli possibile, visto che rappresenta il frutto di una due giorni musicale che la Rei ha tenuto, in dicembre, presso il Forum Music Village di Roma. Il singolo che lancia l’album è “I miei complimenti”: una canzone che era già un piccolo capolavoro nella sua versione originale, e che adesso diventa ancora più bella grazie ad un arrangiamento soft-acustico che ne enfatizza le sfumature più delicate e sognanti. Merito soprattutto del pianoforte che intesse una trama morbida, cui si intrecciano in maniera non invasiva gli archi ed una soffice chitarra acustica arpeggiata. Anche “Fammi entrare”, presentata qualche anno fa al Festival e scritta con Riccardo Sinigallia, ci guadagna con questa nuova veste più intimista e meno “caciarona”, anche se il crescendo ricco di pathos che caratterizzava il pezzo è stato – giustamente – mantenuto invariato. Lo stesso discorso vale per “Un inverno da baciare”. Attenzione, però, a ritenere questo disco un unplugged puro: “Inaspettatamente”, con la chitarra elettrica di Andrea Moscianese (ex Giuliodorme) che fa da sfondo, ne è una dimostrazione. Ciò che guida l’intero lavoro è la presenza delle percussioni, suonate dalla stessa Marina Rei, e di un’inquietudine di base, quasi psichedelica. Interessante il medley che unisce “T’innamorerò” ad un altro grande successo di Marina Rei, “Primavera”, anche questo spogliato della sua iniziale carica e trasformato in un motivo introspettivo. Dove invece le canzoni perdono qualcosa è nelle nuove versioni di “Noi” e “Al di là di questi anni”, che a nostro parere non funzionano troppo perché vengono eccessivamente snaturate: è come se venisse smarrita la bussola che inizialmente orientava entrambe le composizioni. Si ha l’occasione di rifarsi con il napoletano di “Song je” e con l’omaggio di Marina agli Afterhours in una pregevole cover di “Quello che non c’è”. Un’altra gemma da non perdere assolutamente è “Colpisci”, scritta con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. In definitiva, “Al di là di questi anni” è un album da avere, considerando anche il prezzo speciale con il quale è in vendita (16 euro).
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