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Pubblicato il 11/05/2014 alle 10:40:57 | |
Conchita Wurst porta l’Austria in trionfo all’Eurovision Song Contest. Italia al 21° con Emma
La drag queen Conchita Wurst spopola all’Eurovision Song Contest e regala all’Austria la seconda storica vittoria all’Eurovision Song Contest.
La drag queen Conchita Wurst spopola all’Eurovision Song Contest e regala all’Austria la seconda storica vittoria all’Eurovision Song Contest.
La Wurst (nella foto di Sander Hesterman - EBU), che si è subito fatta notare per un’inconfondibile barba unita a sembianze femminili, ha fatto presa un po’ in tutti i 37 paesi partecipanti con il brano “Rise Like A Phoeniex”. L’Italia, rappresentata da Emma Marrone, non è andata oltre il 21° posto.
La serata finale, trasmessa in diretta da Copenhagen su Rai 2 e Rai Hd (con il commento di Nicola Savino e Linus), è stata vista in Italia da 1.747.000 spettatori, pari all’8,77% di share.
La vittoria di Conchita Wurst è apparsa abbastanza scontata sin dalla prima apparizione dell’artista austriaca alle semifinali. L’Austria non vinceva all’Eurovision Song Contest dal 1966. I punti assegnati dai vari paesi (frutto del giudizio delle giurie e del televoto) sono stati molto elevati per il brano “Rise Like A Phoenix”.
Complessivamente la Wurst ha ottenuto 290 punti. “Questa serata è dedicata a tutti quelli che credono nel futuro della pace e della libertà” ha detto la vincitrice della manifestazione. Anche l’Italia ha assegnato 12 punti all’artista austriaca.
Al secondo posto, con 238 punti, si sono piazzati i Common Linnets (Paesi Bassi) con il brano “Calm after the storm”, che a dire il vero pagava un po’ troppo il tributo a “Every Breath You Take” dei Police. Terzo posto per la Svezia con Sanna Nielsen e la sua “Undo”, che ha raccolto 218 punti. Da segnalare la prima storica partecipazione in finale della Repubblica di San Marino, con Valentina Monetta, che ha ottenuto 14 punti e il 24° posto.
L’annuncio dei voti da parte dei vari paesi è stato sicuramente il momento più atteso. Per l’Italia purtroppo sono arrivate poche preferenze. Solo Malta ha assegnato ad Emma 12 punti (il massimo punteggio), mentre l’Albania ce ne ha concessi 10. Da San Marino non è arrivato neanche 1 punto, segno che forse la delegazione italiana dovrà iniziare a fare sistema per le prossime edizioni.
Scherzi a parte, la serata ha evidenziato ancora una volta l’esistenza di “cartelli” tra paesi: i paesi scandinavi sono stati sostanzialmente molto compatti, così come quelli dell’ex blocco sovietico, sebbene non sono mancati fischi nel corso delle votazioni ogni volta che venivano annunciati voti per le gemelle Anastasija e Maria Tolmačëvy, rappresentanti della Russia (i fatti dell’Ucraina sono molto sentiti dal popolo dell’Eurofestival) e che si sono piazzate al 7° posto. Il risultato ottenuto dal Regno Unito (17° posto e 40 punti con Molly) dimostra che anche una nazione musicalmente potente ed influente a manifestazioni di questo tipo si devono arrendere. Un risultato, quello della Gran Bretagna, che forse darà man morte al leader del movimento euroscettico britannico Ukip, Partito per l'indipendenza del Regno Unito, Nigel Farage, che nei giorni scorsi non si era espresso molto bene sulle partecipazioni del Regno Unito all'Eurofestival. Per fare una battuta, ci verrebbe da dire: quanto influirà questa 59a edizione dell'Eurovision Song Contest sul prossimo voto europeo?
Emma Marrone, che i bookmaker indicavano come favorita, non è riuscita ad andare oltre il 21° posto e i 33 punti. A dire il vero Emma, con il brano “La mia città”, ha offerto una performance molto energica, viva e sensuale. Inoltre, è stata tra le poche ad aver scelto di cantare coraggiosamente in italiano (e non in inglese come ormai fanno quasi tutti gli artisti che vanno all’Eurofestival). Tra l'altro tutti speravano di bissare la vittoria ottenuta proprio 50 anni fa a Copenhagen da Gigliola Cinquetti. “Grazie a tutti ! Ho cercato di dare il massimo .. Sono fiera di me stessa a prescindere .. Vi aspetto in tour!” ha scritto Emma sul proprio profilo Facebook al termine della serata. Secondo gli esperti dell’Eurofestival quello di Emma sarebbe il peggio risultato di sempre dell’Italia a questa manifestazione. In realtà Domenico Modugno nel 1966 (guarda caso lo stesso anno in cui vinse l'Austria) a Villa Louvigny (Lussemburgo) ottenne 17° posto con “Dio come ti amo”, ma c’è da dire che i partecipanti erano 18 e l’artista italiano arrivò ultimo a pari merito con il rappresentante del Principato di Monaco. Mentre Emma, nonostante tutto, non è arrivata ultima.
Per il futuro l’Italia dovrebbe cambiare strategia. Puntare meno sulla popolarità nazionale dell’artista e trovare un personaggio in grado di stravolgere i canoni dell’Eurofestival e conquistare il difficile pubblico del programma. Il prossimo anno si andrà in Austria per la 60a edizione. Magari la Rai potrebbe portare Suor Cristina Scuccia, che sta spopolando a The Voice of Italy. Questa si che sarebbe una valida proposta, in grado di spiazzare tutti.
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