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Recensioni |
Pubblicato il 18/12/2018 alle 08:32:38 | |
Akroterion – Decay Of Civilization (Andromeda Relix/Lizard, 2018) Nero mistero
Non li vedrete mai dal vivo, non troverete questo album nel mare del web. Per averlo dovrete acquistare una delle 150 copie numerate a mano. Non ci sono altre possibilità. Ecco perché “Decay Of Civilization” è come la luce debole in fondo al tunnel.
Non li vedrete mai dal vivo, non troverete questo album nel mare del web. Per averlo dovrete acquistare una delle 150 copie numerate a mano. Non ci sono altre possibilità. Ecco perché “Decay Of Civilization” è la luce debole in fondo al tunnel.
Gli Akroterion nel giro di tre anni hanno fatto parlare di sé per due album di spessore, accolti con entusiasmo dalla critica, ma anche per aver saputo costruire un alone di mistero intorno alle loro figure. Non che non si sappia chi siano, ma l’idea di pubblicare dischi in piccole tirature limitate e di numerarli e di evitare il bagno di apparente facile reperibilità della musica in digitale, ha certamente aumentato
In questo secondo album gli Akroterion cavalcano sette brani di purezza black metal, più heavy e potente dell’esordio “Commander Of Wild Spirits”, che poteva vantare qualche contaminazione anomala.
Qui da “Initiatory Death” a “Blood Libel” e “Brains” non c’è traccia di polmoni ossigenati, si viaggia sempre con l’affanno addosso, tra cavalcate chitarristiche arrembanti, una ritmica suonata con l’impeto della fine ed una voce che è una sentenza, senza spazio alla melodia facile.
In chiusura “The Gift Of A Lady Death” che riprende il tema della morte, posto in grassetto nello spirito dell’album.
E poi c’è quella frase nel libretto che è paura e speranza allo stesso tempo: “Only in the darkness you can see a feeble light”, proprio come la musica di questo “Decay Of Civilization”.
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