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Pubblicato il 27/08/2006 alle 04:52:01
Christina Aguilera, un talento sprecato che forse ha capito cosa fare
di Massimo Giuliano
È un piacere ascoltare “Ain't No Other Man”, il nuovo singolo di Christina Aguilera, perché ci restituisce l’artista americana in una veste a lei più consona, che le rende giustizia da un punto di vista strettamente musicale.

È un piacere ascoltare “Ain't No Other Man”, il nuovo singolo di Christina Aguilera, perché ci restituisce l’artista americana in una veste a lei più consona, che le rende giustizia da un punto di vista strettamente musicale.

Eh sì, perché, negli anni, Christina Aguilera si è spesso dimostrata un talento sprecato. Forse l’ha rovinata la rivalità con Britney Spears: se quest’ultima sembra essere “nata” per fare la provocatrice e puntare più sull’aspetto fisico che non su quello vocale, la Aguilera ha sempre dato l’impressione di essere “forzatamente” sexy, come anche “forzatamente” volgare. I tratti del viso di Christina, infatti, non si prestano ad una mercificazione del personaggio (tanto meno del suo corpo), non perché l’artista in questione non sia di bella presenza, ma perché appare molto più dolce ed “innocente” di quanto non voglia concretamente mostrarsi. Insomma, Christina Aguilera è carina, ma è soprattutto una brava cantante: lo ha dimostrato anche con brani come “Beautiful” (scritto dall’ex 4 Non Blondes Linda Perry), in cui ha avuto la possibilità di fare sfoggio delle sue capacità tecniche.

Perché, allora, spogliarsi ed essere triviale, come nel caso del famoso video di “Dirrty”, o sparare frasi ad effetto quali «Sono a mio agio solo quando non ho alcun vestito addosso»? Maledetta industria discografica, che colpisce ancora, costringendo gli artisti a lasciarsi andare a cose che molto probabilmente non pensano affatto. Se così non fosse, non si spiegherebbe perché il terzo album di Christina Aguilera, "Back to Basics", sia un tributo alla musica del passato, dal vintage jazz al soul e blues degli anni '20, '30 e '40. Lo stesso singolo "Ain't No Other Man" presenta campionamenti che rimandano ad un’atmosfera di sapore retro, e questa è una gran cosa. Adesso siamo nel territorio giusto per poter parlare di svolta, che alla Aguilera non farebbe male. Del resto, ci si aspetta almeno teoricamente un passo in avanti da una che ha venduto oltre 25 milioni di album, mandando per quattro volte i propri singoli al n° 1 della Billboard Hot 100 Chart, e che ha vinto 3 Grammy Awards e 1 Latin Grammy Award.

Nella sua carriera, Christina ha collaborato con grandi artisti tra cui Herbie Hancock e – più di recente – Andrea Bocelli, con il quale si è esibita anche a Sanremo 2006. E il fatto che il tenore toscano avesse vincolato la sua partecipazione al Festival alla performance con la Aguilera la dice lunga su un paio di cose: innanzitutto, sulla stima (non certo casuale) che illustri colleghi hanno di lei, e anche – perché no – sulla probabilità che si possa puntare ad un parziale restyling dell’immagine di Christina, lavorando su una sua maggiore caratterizzazione con la musica di qualità, pur restando sempre in ambito pop. È opportuno ricordare che non è affatto vero che tutto il pop sia una schifezza: si può essere melodici e sonicamente “puliti” mantenendo, al tempo stesso, un buono standard qualitativo. L’auspicio è che la Aguilera vada, nei prossimi anni, proprio in questa direzione.

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