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Editoriale |
Pubblicato il 09/04/2012 alle 16:41:45 | |
Quei lumbard di Elio e le Storie Tese dissacrano la Lega Nord: e' vera satira!
Sabato 7 Aprile al The show must go off (intelligente salotto di Serena Dandini su La7) danno il benservito alla formazione di Umberto Bossi, proponendo Il Carroccione, satirica rivisitazione de Il Carrozzone di Renato Zero.
Sabato 7 Aprile al The show must go off (intelligente salotto di Serena Dandini su La7) danno il benservito alla formazione di Umberto Bossi, proponendo Il Carroccione, satirica rivisitazione de Il Carrozzone di Renato Zero.
Il carroccione va avanti da se, con i tesorieri, i furfanti ed i dane'.
Bella la lega dicevi tu ...
Continua il terremoto politico sulle televisioni nazionali, frutto di una rivoluzione sociale che indubbiamente il Governo Monti ha messo in atto: ricordo statisticamente che Mario Monti e' nato il 19 Marzo 1943 a Varese (capoluogo una volta roccaforte del movimento che dava a Roma di ladrona...), mentre il gruppo rock e' guidato da Stefano Roberto Belisari (in arte Elio), artista nato a Milano, il 30 Luglio 1961. Ma non e' questo il luogo dove parlare di politica pura....
Indubbiamente non possiamo non vedere come la farfallina di Belen a Sanremo e' stato il momento piu' basso di un servizio pubblico ancora troppo imbrigliato dalle vecchie formazioni politiche, mentre la satira pura fatta da Elio e le Storie Tese si e' potuta sfogare completamente su La7, dopo che il carrozzone condotta dalla fervida nocchiera Dandini dalla Rai ha trovato nell'emittente che rappresenta il terzo polo un approdo da un servizio pubblico che poteva perdere altri pezzi pregiati, leggi Fabio Fazio.
Ma l'altra notizia che scuote il mondo della televisione e' quella relativa a Marco Bassetti che lascia Endemol Group (di cui era stato presidente dal 2009 e nel 2011), dimissioni queste che sono il logico passo dopo che il 2 Aprile si era diffusa la notizia che Mediaset abbandonava definitivamente Endemol, in cui era entrata nel 2007 rilevando il 33% della societa' attraverso una complessa operazione da 2,7 miliardi di euro. Sono giochi da alta finanza e non da Monopoli, ma banalmente potremo dire che Il Grande Fratello (tanto per citare un format famoso di Endemol) passa nelle mani di banche e fondi d'investimento, gli unici rimasti in Endemol e di cui si conosce il nome importante di Intesa Sanpaolo come capofila.
Cosa cambia per noi spettatori televisivi? Ce lo diranno le prossime settimane, ma quello che ci vogliamo augurare di cuore e' che la Rai diventi ora veramente da servizio pubblico (e non un campo di lotta di varie fazioni politiche o correnti di partito) e che l'avvento del digitale terrestre in tutta Italia sia l'occasione per portare il nostro paese ad un alto livello nelle concorrenza per quanto riguarda la proposta televisiva e la sua varieta'. Radiofonicamente questo non ci sembra sia avvenuto e lo sanno bene i miei lettori visto che sono anni che lo dico e scrivo: nei decenni scorsi dai network radio mi sarei aspettato piu' coraggio imprenditoriale e palinsesti diversi tra loro, anche musicalmente e non solo per le voci degli speaker... Ora vediamo se televisivamente questa rivoluzione lombarda dara' una spallata seria ad un panorama catodico/digitale un po' troppo ingessato.
...bella la lega dicevi tu,
e un po' mignotta e va con tutti, ma pero'... pero' ... che puttanaio sul fiume Po...
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