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Pubblicato il 28/01/2008 alle 17:52:40 | |
Ascanio Celestini presenta Parole Sante a Roma, Milano e Torino
Dopo aver vinto il Premio Ciampi 2007 per il miglior debutto dell'anno con "Parole Sante", Ascanio Celestini presenta il documentario omonimo sui precari dell'Atesia il 28 gennaio all'Ambra Jovinelli di Roma e il 30 gennaio a Milano e Torino.
Dopo aver vinto il Premio Ciampi 2007 per il miglior debutto dell'anno con "Parole Sante", Ascanio Celestini (nella foto) presenta il documentario omonimo sui precari dell'Atesia il 28 gennaio all'Ambra Jovinelli di Roma e il 30 gennaio all'Apollo di Milano (per la stampa) e al King Kong di Torino (anche per il pubblico), che sarà nelle sale italiane dal 1 febbraio.
Ascanio Celestini è considerato uno dei nomi più importanti del teatro di narrazione in Italia.
Nel teatro di narrazione l'attore-autore è qualcuno che racconta una storia rappresentando in scena sé stesso. Con i suoi scritti, con il suo modo di fare teatro e la sua grande capacità di trasmettere, Ascanio Celestini propone da anni spettacoli di facile accessibilità e di straordinaria profondità raccontando storie di lavoro, di guerra, emigrazione e follia o, come nel suo ultimo documentario, facendo emergere il racconto di persone che hanno vissuto e stanno vivendo la precarietà.
I suoi scritti e i suoi spettacoli nascono sempre da un lavoro di raccolta di materiale lungo e approfondito, da indagini condotte attraverso interviste e laboratori.
Ascanio Celestini ha scritto diretto e interpretato Radio Clandestina (2000) sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, Cecafumo, Fabbrica (2002) che racconta cinquant’anni di storia operaia attraverso tre generazioni. Nel 2004 con Fandango e Comune di Roma produce il documentario Senza Paura sulla vicenda di sei lavoratori notturni. Per Radio3 scrive e interpreta Milleuno sulla fiaba, Guerra e Pace sulla guerra a Roma, Il Tempo del Lavoro e Bella Ciao sul tema del lavoro e della Resistenza. Con Einaudi ha pubblicato il romanzo Storie di uno scemo di Guerra, La Pecora Nera e il libro-Dvd Scemo di Guerra.
Al cinema ha interpretato due piccoli ruoli in Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti e Tutta la vita davanti di Paolo Virzì. È stato attore e autore nella trasmissione “La storia siamo noi” dall’ottobre del 2006 partecipa al programma “Parla con me” di Rai tre.
Ad ottobre 2007 escono due lavori che portano lo stesso titolo: “Parole Sante“.
Il primo è un documentario (prod. fandango) presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma che racconta la vicenda di un gruppo di lavoratori di call center e che parla di persone che hanno vissuto e stanno vivendo la precarietà.
Il secondo è un disco, il primo nella sua carriera, e già vincitore del PREMIO CIAMPI come miglior debutto discografico del 2007.
Con “Parole Sante”, Ascanio Celestini debutta nel mondo della musica confermando di essere un'artista a 360° cimentandosi nell'uso, dopo il teatro, il cinema, la radio e la televisione, anche della musica come forma espressiva.
Attraverso i suoi testi riaffiorano ricordi, parole, immagini di rivoluzione, di guerra, testi politici, a volte polemici a volte ironici e con risvolti sociali.
Ascanio canta storie di vissuto di ogni giorno, alternando la canzone del ladro che ruba nella casa del ladro alla storia dei lavoratori precari, per poi passare dai caduti di Nassyria a Nicola Calipari e infine ai poveri partigiani che ritirano la pensione alla posta.
C'è poi un titolo “il popolo è un bambino” che ritorna per ben quattro volte all'interno del disco e che descrive, con amara ironia, l'ipocrisia della politica italiana e della civiltà dell'informazione.
"... il popolo è come un bambino che non capisce nulla di politica e che crede a qualsiasi cosa se la racconti bene...
... il popolo è come un bambino che sa che il calcio vero non lo può giocare ma lo può guardare soltanto in tv perchè “Ballo il calcio! Bella la vita! solo in pochi se la godono , ma tutti gli altri possono fare il tifo”...
... il popolo è come un bambino perchè se metti una cosa in vetrina lui la compra subito...
... il popolo è come un bambino perchè se vuoi che si comporti bene basta spaventarlo..."
Con testi scritti da Ascanio Celestini e musiche e arrangiamenti realizzati con la collaborazione di Roberto Boarini, Gianluca Casadei, e Matteo D’agostino, “Parole Sante” è stato registrato, missato e masterizzato con pazienza presso lo Studio Millenium di Roma nel tiepido agosto del 2007 da Andrea Pesce, Fabio Ferri e Andrea Samonà.
Ascanio Celestini, il Collettivo PRECARI Atesia e Fandango
Ti invitano
alla serata di sottoscrizione per il Collettivo Precari Atesia
(sottoscrizione minima 5,00 euro )
"PAROLE SANTE"
a ROMA
Lunedì 28 gennaio Teatro Ambra Jovinelli (Via G.Pepe 43-47)
ore 20.00 incontro con Ascanio Celestini, Francesco Piccioni (Il Manifesto) e il Collettivo Precari Atesia
ore 21.00 proiezione del documentario "Parole Sante"
presentato alla Festa di Roma nella sezione Extra
a MILANO (per la stampa)
Mercoledì 30 gennaio cinema Apollo via Galleria De Cristoforis, 2
ore 10.30 Proiezione e incontro stampa
modera Pietro Cheli
a TORINO (per la stampa e il pubblico)
Mercoledì 30 gennaio ore 20.45
cinema KING KONG Microplex via Po, 21
incontro con Ascanio Celestini
e a seguire proiezione del documentario
ingresso libero fino a esaurimento posti
Nelle sale italiane dal 1 febbraio:
da venerdì 8 febbraio al cinema Metropolitan di ROMA - via del corso, 7
domenica 10 febbraio alle 20.30 Ascanio Celestini saluterà il pubblico in sala
a TORINO in sala al King Kong Microplex - via Po, 21
"Cinecittà è un pezzo di Roma a ridosso del Grande Raccordo Anulare. Accanto a uno dei primi centri commerciali della capitale quattromila lavoratori precari attraversano ventiquattro ore al giorno il portone di un’anonima palazzina, una fabbrica di occupazione a tempo determinato che sembra un condominio qualunque. Tra loro alcuni operatori telefonici hanno organizzato scioperi, manifestazioni, scritto un giornale e presentato un esposto all’Ufficio Provinciale del Lavoro. Si sono autorganizzati, hanno rischiato e sono stati licenziati. Qualcuno poteva salvarsi e accettare un lavoro pagato 550 euro al mese, ma “noi non siamo mica il Titanic –mi dicono- non affonderemo cantando”.
Parole sante! Rispondo io".
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