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Recensioni |
Pubblicato il 02/03/2010 alle 12:18:55 | |
Gli Elio e le Storie Tese sono proprio dei Bellimbusti!
Grandissimo successo per il Bellimbusti in Tour 2010 con cui la storica band milanese sta girando l'Italia
Milano, 28 febbraio 2010. E’ ufficiale: gli Elio e le Storie Tese ormai sono un “classico”. Lo dimostra il successo dell’ultimo CD Gattini che celebra i 20 di attività discografica (quella concertistica era iniziata ben prima) e contiene tutti i loro più grandi successi, riarrangiati per l’occasione con l’ausilio di un’orchestra. Dopo la trionfale serata agli Arcimboldi dello scorso ottobre, il 17 gennaio a Vicenza è partito il “Bellimbusti in Tour 2010” (dal titolo dell’esilarante inedito presente sulla suddetta raccolta) che sta toccando i principali teatri italiani con una serie continua di sold-out. Noi abbiamo assistito alla seconda di due serate consecutive in programma al Conservatorio milanese e, osservando le persone presenti in sala, ci si rende conto di quanto eterogeneo e trasversale sia diventato il loro pubblico rispetto agli esordi alternativi di fine anni ottanta: si va dalla signora impellicciata al bambino con genitori al seguito, fino all’amico e collega Eugenio Finardi; mentre nella poltronissima dietro di noi una teen-ager a un certo punto esclama: “Come mi piacerebbe lanciare il mio reggiseno sul palco stasera!”. Insomma, se musicalmente i nostri non devono più dimostrare niente a nessuno (sono di gran lunga la miglior band italiana in circolazione da anni), ormai il concerto degli Elii è diventato un appuntamento imperdibile per molti appassionati, vero e proprio evento con tutti i sui rituali ma anche con molte novità umoristiche sempre diverse e originali. Questa volta il tema parodiàto è il “viaggio in India per ritrovare se stessi”, che fin dai tempi dei Beatles tanto ha colpito l’immaginario rock: ecco che allora il gruppo si presenta sul palco con sontuosi costumi in tema, tranne l’artista a sé Mangoni che funge da bravo presentatore e delizia i presenti con i consueti siparietti e travestimenti (SuperGiovane su tutti).
Parliamo del concerto: vengono proposti parecchi brani della produzione più recente, come Plafone che ha una intro strumentale degna dei migliori Pink Floyd e una difficilissima parte vocale interpretata dalla brava Paola Folli (la quale non fa rimpiangere la versione stellare immortalata su album da Antonella Ruggiero); poi ci ha colpito Tristezza, altro brano tratto da Studentessi, che ha un testo assolutamente esilarante e non-sense; puro humour eliano anche per Gimmi I. (Ilpedofilo, ma era il cognome…) tratto da Cicciput, candidato recentemente come miglior disco degli anni zero; bella anche l’autobiografica Bis (da Craccracriccrecr), brano sfacciatamente “à la” Ligabue sia per il testo così enfatico che per la musica degna di un coro da stadio.
Ma c’è spazio anche per la nostalgia quando sul paco rimangono i quattro componenti della line-up originale che cantano una strofa ciascuno della programmatica Alfieri, con la classica gag dello scherzo a Cesareo.
Altro momento da ricordare dello show è sicuramente il primo bis, durante cui il gruppo esegue un bel medley acustico (simile a quello visto a suo tempo nei Lugano Tapes) con anche una citazione per Don’t Sop ‘Til You Get Enough di Michael Jackson, mentre Mangoni si scatena in un sensualissimo moon-walking…
L’ultimo bis è riservato come sempre a Tapparella, per concludere da copione al grido di Forza Panino questo ennesimo successo; prossima tappa il 2 marzo al Teatro Civico della Spezia, dove ancora viene ricordato un mitico concerto del primo maggio di 10 anni fa (ascoltare relativo CD brulé per credere); poi il tour teatrale proseguirà fino al 19 marzo: non lasciateveli scappare!
Per la foto si ringrazia Simone Lonati
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