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Pubblicato il 22/06/2016 alle 21:23:19
Jack DeJohnette e Dee Dee Bridgewater alla Casa del Jazz per Summertime
di Manuela Ippolito Giardi
Ritorna "Summertime", la rassegna estiva di concerti all’aperto nello splendido parco della Casa del Jazz, che con un interessante e prestigioso cartellone garantisce e salvaguarda la presenza del Jazz di alto livello a Roma.

Ritorna "Summertime", la rassegna estiva di concerti all’aperto nello splendido parco della Casa del Jazz, che con un interessante e prestigioso cartellone garantisce e salvaguarda la presenza del Jazz di alto livello a Roma quest'estate e si conferma come luogo culturalmente attivo e nevralgico, punto di riferimento imprescindibile per il Jazz nella Capitale.

Anteprima di Summertime, la rassegna estiva di concerti all’aperto nel parco della Casa del Jazz, lunedì 27 giugno con un'importante residenza d'artista, progettata dal festival insieme all'Institut français Italia - Ambasciata di Francia in Italia, Siae, AJC, MIdJ (Associazione nazionale musicisti jazz), Fondazione Musica per Roma e Casa del Jazz.

L'obiettivo è sostenere l'incontro tra artisti di diversa provenienza, in progetti originali da proporre sulla scena internazionale. Sono due i compositori-interpreti invitati per l'occasione, il violinista francese Théo Ceccaldi ed il sassofonista Carmelo Coglitore, selezionato da MIdJ tramite concorso nazionale: la giuria, composta da Paolo Damiani, Franco D'Andrea, Danilo Rea e Francesco Ponticelli ha individuato in Coglitore il partner ideale per collaborare con Theo Ceccaldi. I due musicisti hanno quindi invitato Costanza Alegiani, Roberto Negro, Gabriele Evangelista e Fabrizio Sferra a formare un inedito sestetto che proverà alla Casa del Jazz dal 24 giugno le originali partiture da essi composte per l'occasione.

Aprirà l’edizione 2016 di “Summertime”, un’estate di concerti all’aperto nel parco della Casa del Jazz, giovedì 30 giugno,il trio Dado Moroni /Eddie Gomez / Joe La Barbera con il progetto “Kind of Bill”. Il titolo di questo tributo, Kind Of Bill è anche il titolo di un brano di Joe La Barbera e descrive perfettamente l'intento del progetto creato dal pianista Dado Moroni, il quale non ha mai nascosto il suo amore per la musica di Evans, dal bassista Eddie Gomez e dal batterista Joe La Barbera che negli anni hanno dato un enorme contributo alla musica di Evans infondendo nuova linfa nelle idee del pianista.Questo è anche un tributo a loro per quello che hanno fatto allora e continuano a fare adesso, mantenendo viva la magìa con i loro progetti e le parole Kind Of Biff significano esattamente questo:un omaggio che non include solamente le composizioni di Bill ma anche standards che sotto le sue dita sono divenuti brani quasi totalmente nuovi e originali, e composizioni scritte da Moroni, Gomez e La Barbera.

Venerdì 1 e domenica 3 luglio, Saint Louis Summer Fest: l'energia, la musica e il talento dei ragazzi dei laboratori di musica d'insieme formati all'interno della scuola e coordinati dai docenti Saint Louis e dei giovanissimi allievi dei corsi Junior e High School daranno vita a due serate crossover per tutti i gusti, sospese tra diversi generi musicali, dal jazz al pop, dal rock al blues, dal funk al soul.

Mercoledì 6 luglio, James Brandon Lewis Trio con James Brandon Lewis, sax tenore, Luke Stewart, basso e Warren G. Crudup III, batteria. James Brandon Lewis, una delle stelle nascenti del jazz americano, arriva in Europa. Nato nel 1983, il sassofonista di Buffalo presenta il suo ultimo lavoro nel vecchio continente: un suono maturo, unico, che saprà conquistarvi. Il suo ultimo album Divine Travel (Okeh Records / Sony), fonde lo spirito sacro della musica con l’espressione ardente del free jazz, dando vita a un progetto in cui il dialogo intuitivo tra magistrali improvvisatori che entrano per la prima volta in studio insieme, viene alla luce. Ci vuole una notevole fiducia e grande coraggio per un giovane musicista nell’accostare il proprio linguaggio con veterani come William Parker e Gerald Cleaver. Nel suo secondo album, Divine Travel, il sassofonista James Brandon Lewis fa proprio questo. Tenendo testa a una sezione ritmica magistrale riusce a condurla in percorsi freschi e inaspettati.

Sabato 9 luglio sul palco del parco della Casa del Jazz una grandissima interprete del jazz internazionale: Dee Dee Bridgewater with Theo Croker & Dvrfunk. La signora del jazz torna a Roma insieme ad una band di giovanissimi leoni capitanati da Theo Croker, il trombettista scoperto dalla Bridgewater che sta conquistando le platee di mezzo mondo. Un’energia unica quella della Bridgewater che trova nuova linfa nel confronto con il groove e la forza dirompente dei suoi compagni di viaggio. Il rapporto d’amore tra la Bridgewater e l’Italia è cosa nota e il suo pubblico non perde occasione per vederla incendiare i palchi con la sua miscela di Jazz e R’n’B. In occasione della alla Casa del jazz,la Bridgewater presenterà alcuni brani tratti dal suo ultimo lavoro discografico “Dee Dee's Feathers”, un disco dedicato a New Orleans in memoria della tragedia dell’uragano Katrina.

Lunedì 11 luglio, Avishai Cohen Quartet con Avishai Cohen, tromba, Yonathan Avishai, pianoforte, Barak Mori, contrabbasso e Nasheet Waits, batteria. Avishai Cohen, il carismatico trombettista, nativo di Tel Aviv, ha pubblicato da poco per ECM da leader con un programma di composizioni espansive ed impressionistiche per un classico quartetto jazz (tromba, piano, contrabbasso, batteria). Into The Silence è dedicato alla memoria del padre di Avishai, riflettendo sugli ultimi giorni della sua vita con grazia e moderazione. La sordina della tromba di Avshai, nei momenti iniziali del disco, dà il tono emotivo ed i musicisti ne esplorano le implicazioni conseguenti. Il pianista israeliano Yonathan Avishai ha suonato con Cohen in molti contesti, illuminando spesso la musica del trombettista con i fraseggi del blues. Cohen ed il batterista Nasheet Waits hanno una forte intesa che può ricordare in alcuni momenti quella che c’era tra Miles Davis e Tony Williams o Don Cherry e Billy Higgins. Eppure questa musica, pur riconoscendo le fonti d’ispirazione, è assolutamente contemporanea. Il contrabbassista Eric Revis, pietra miliare del quartetto di Branford Marsalis per due decenni, fornisce il suo supporto elegante.

Venerdì 15 luglio, Tom Harrell Trip. Un quartetto piano-less che si è formato in seguito alla richiesta di Dave Douglas a Tom Harrell di scrivere nuova musica per il Festival New Trumpet Music. Harrell descrive il quartetto come un gruppo da camera, in cui ogni strumento ha un ruolo ugualmente importante. Trip oltre allo stesso Tom Harrell alla tromba ospita il sassofonista Ralph Moore, Ugonna Okegwo, bassista di Harrell da tanto tempo, e il batterista Adam Cruz. La pubblicazione dell'album nel 2014 è stata seguita da tour nel 2015. Harrell ha ricevuto il suo decimo Sesac Jazz Award per l'album nel gennaio di quest'anno.

Sabato 16 luglio Parco della Musica Records presenta Riccardo Del Fra Quintet con "My Chet, My Song” con Magnus Schriefl, tromba & flicorno, Maurizio Giammarco, sassofoni, Bruno Ruder,pianoforte,Riccardo Del Fra,contrabbasso, arrangiamenti e composizioni, Dré Pallemaerts, batteria. Con "My Chet, My Song" Riccardo Del Fra presenta la sua visione personale della musica e della poetica di Chet Baker. Un universo ricco di sogni e storie, luminoso e magnetico. Gli standard più cari a questo grande artista e resi eterni dalle sue storiche registrazioni sono mescolati con le composizioni originali di Del Fra ispirate dallo stesso Chet Baker. Gli arrangiamenti di Riccardo Del Fra rivisitano questi brani facendoli divenire un terreno di giochi musicali dove con delicatezza si bilanciano rispetto per la tradizione e grande interesse per il linguaggio musicale contemporaneo.

Domenica 17 luglio, Roberto Gatto Trio feat. Nir Felder con Roberto Gatto, batteria, Luca Bulgarelli, contrabbasso e Nir Felder chitarra. Roberto Gatto, è sicuramente il più importante e famoso batterista italiano degli ultimi trent'anni. Ha costruito la sua carriera accompagnando una infinita schiera di musicisti internazionali e facendo parte dei progetti più importanti prodotti in Italia. A parte la sua maestria strumentale che ne fa un musicista sempre affidabile ed estremamente swingante, quel che colpisce di Gatto è la passione per questa musica e il rigore artistico che lo porta a collaborare con musicisti importanti e produrre sempre musica di qualità. Non è recentissima quella con Nir Felder, uno dei chitarristi americani di ultima generazione più attenzionati dalla critica americana negli ultimi anni, con cui ha già svolto numerosi tour. Il trio è completato da Luca Bulgarelli, da anni una icona del contrabbassismo italiano.

Lunedì 18 luglio,P arco della Musica Records presenta Rosario Giuliani con "The Hidden Side" con Rosario Giuliani, sax, Alessandro Lanzoni, pianoforte, Luca Fattorini, contrabbasso e Fabrizio Sferra, batteria. Parco della Musica Records presenta “The Hidden Side”, il nuovo disco del sassofonista Rosario Giuliani, accompagnato da un inedito trio formato dal batterista Fabrizio Sferra, storico compagno di tanti progetti precedenti e due giovani musicisti come Alessandro Lanzoni al pianoforte e Luca Fattorini al contrabbasso. "Il titolo del disco e quelli delle tracce – spiega Giuliani – descrivono perfettamente la natura di questo progetto, differente da ogni altro mio lavoro precedente. La sua essenza è nella ricerca di un rapporto nuovo con la musica, l'esplorazione di una zona nascosta e sconosciuta di essa e quindi allo stesso tempo di una parte nascosta e sconosciuta di me. Per fare questo mi sono preso dei rischi, concependo alcuni brani senza forma, strutture armoniche e ritmiche precise. E l'ho potuto fare grazie alla grande apertura mentale e disponibilità dei musicisti che ho scelto che si sono immedesimati e hanno contribuito alla realizzazione di questo disco."

Martedì 19 luglio un super trio, DeJohnette - Coltrane – Garrison: Jack DeJohnette batteria, pianoforte, Ravi Coltrane, sax tenore e Matt Garrison, basso che presenteranno in concerto il loro nuovo lavoro discografico “In Movement“. In questo nuovo progetto del trio di DeJohnette c’è molta storia. Cinquant’anni fa, come ospite del gruppo di John Coltrane, Jack DeJohnette aveva suonato con i padri di Ravi Coltrane e di Matthew Garrison e In Movement apre proprio con un omaggio a Coltrane: “Alabama”. Sono presenti anche altre cover tra cui la classica “Blue In Green” di Miles Davis con Bill Evans (Jack è uno dei pochi musicisti ad aver suonato nei gruppi di entrambi) e “Serpentine Fire”, dal songbook Earth, Wind and Fire, tributo a Maurice White - il quale aveva anche lui collaborato con Jack nei primi anni. “The Two Jimmys” è un omaggio a Jimi Hendrix e Jimmy Garrison, entrambi innovatori e “Rashied” è un omaggio a Rashied Ali, un grande batterista dell’area di Coltrane. Con tutta questa ricchezza di riferimenti, questa è davvero una band in movimento, come sottolineato dal titolo dell’album. Ravi Coltrane e Matt Garrison entrambi al loro primo album per ECM rispondono magnificamente alla batteria di DeJohnette. Il batterista dice «siamo connessi a livelli molto alti e profondi ed avviene attraverso la musica». L’album è stato registrato a New York negli Avatar Studios nell’ottobre 2015 e prodotto da Manfred Eicher.

Lunedì 20 luglio, Antonio Sanchez and Migration con Antonio Sanchez, batteria, Seamus Blake, sassofoni, John Escreet, pianoforte, Matt Brewer, contrabbasso, Thana Alexa, voce. Quattro volte vincitore di Grammy Award Antonio Sanchez è considerato da molti critici e musicisti come uno dei batteristi, band leader e compositori più interessanti della sua generazione. Compare in un centinaio di album, ha suonato e registrato con alcuni dei più grandi nomi del jazz, tra cui Chick Corea, Michael Brecker, Charlie Haden, Gary Burton e Toots Thielmans. E’ il batterista di ruolo di Pat Metheny (20 Grammy vinti). Collabora regolarmente con musicisti come Joshua Redman, Chris Potter, Christian McBride, John Patitucci, Donny McCaslin, Danilo Perez, David Sanchez, Paquito D’Rivera, Kenny Werner, Marcus Roberts, Avishai Cohen, Dee Dee Bridgewater, Dianne Reeves, Miguel Zenon, Scott Colley, solo per citarne alcuni. La continua ricerca musicale lo ha spinto a comporre e porsi come leader di progetti e formazioni proprie. Alla Casa del Jazz sarà accompagnato dalla sua Migration Band. I suoi dischi sono pubblicati dall’etichetta italiana CamJazz. Antonio Sánchez ha realizzato la ossessiva, magnifica colonna sonora del film Birdman, diretto da Alejandro Iñárritu, vincitore di quattro premi Oscar e due Golden Globe.

Lunedì 25 luglio,Parco della Musica Records presenta Daniele Tittarelli & Mario Corvini's New Talents Jazz Orchestra "Extempora" con Mario Corvini, direttore, Daniele Tittarelli, sax alto, Diego Bettazzi, Vittorio Cuculo, Igor Marino, Emiliano Mazzenga, Riccardo Nebbiosi, sassofoni, Andrea Priola, Stefano Monastra, Nicola Tariello, Chiara Orlando, trombe, Mattia Collacchi, Stefano Coccia, Eugenio Renzetti, Federico Proietti, tromboni, Luca Berardi, chitarra, Marco Silvi, pianoforte, Nicolò Pagani, contrabbasso, Francesco Merenda, batteria. Parco della Musica Records presenta, per la serie Recording Studio, “Extempora”, il debutto discografico della New Talents Jazz Orchestra diretta da Mario Corvini con la partecipazione speciale del sassofonista Daniele Tittarelli, uno dei più grandi talenti solistici italiani. L’orchestra esegue sette partiture che compongono quest’opera prima, brani di Tittarelli e Corvini, quest’ultimo ideatore e direttore della NTJO. Gli arrangiamenti sono ben delineati, con ampi spazi solistici per l’ospite e per alcuni giovani dell’orchestra, con forme metriche temporali avulse da ogni logica meccanica. Ci sono parti nelle quali prende spunto la creatività orchestrale istintiva, i solisti propongono idee melodiche e la direzione musicale permea tutto in un unico blocco; i canovacci prendono vita restituendo al pubblico la propria visione della musica; il Conducting che ha radici ben salde dagli anni sessanta e settanta in poi, di cui Butch Morris è stato “grande condottiero” e maestro. Extempora è quindi frutto del Conducting, espressione orchestrale guidata da convenzioni gestuali in questo caso espresse dal direttore Mario Corvini, che conduce l’orchestra come uno strumento musicale, una simbiosi catartica tra la gestualità e suono. Gli arrangiamenti del progetto Extempora sono a cura di Mario Corvini e Gianluigi Giannatempo.

Martedì 26 luglio, altro super quartetto, The Abercrombie Quartet: John Abercrombie, chitarra, Marc Copland, pianoforte, Drew Gress, contrabbasso e Joey Baron, batteria. Una simile collaborazione piano-chitarra non si vedeva dai tempi di Bill Evans e Jim Hall. Tutti i musicisti di questo quartetto sono riconosciuti come innovatori che continuano a espandere i confini della musica, mantenendo allo stesso tempo la loro ferma connessione con la tradizione jazzistica. In Drew Gress e Joey Baron, Abrcrombie e Copland hanno trovato un team con il quale condividere lo stesso percorso.

Mercoledì 27 luglio, Dave Douglas & High Risk: Dave Douglas, tromba, Shigeto, electronics,Jonathan Maron, basso elettrico, synth bass e Ian Chang batteria. “High Risk” è un nuovo entusiasmante quartetto elettro-acustico guidato da Dave Douglas. All’avanguardia del jazz moderno e la musica elettronica, ”High Risk” incorpora elementi di improvvisazione nel suo sound, nel suo beat e nei suoi pezzi. Al basso e alla batteria i leader della scena attuale, Jonathan Maron e Mark Guiliana, esplorano nuovi territori attraverso la manipolazione elettronica e del groove. Grazie all’intervento, che va e viene, del DJ e remixer Shigeto, il gruppo fonde lirismo melodico, lo stuttering, l’elettronica ruvida le profonde linee di basso e la batteria trainante. Ponendo la pietra di volta dell’ensemble sulla frenesia pionieristica, questo quartetto è l’ultimo capitolo nel coinvolgimento di Douglas nel jazz elettronico – un’eccitante e colorata nuova esposizione di possibilità di improvvisazione.

Venerdì 29 luglio doppio concerto: in apertura di serata, Di Bonaventura / Guidi Duo con Daniele Di Bonaventura, bandoneon e Giovanni Guidi, pianoforte. Un duo di recentissima costituzione a cui hanno vita Giovanni Guidi, pianista prediletto di Enrico Rava, finissimo improvvisatore e raffinato compositore e Daniele Di Bonaventura, bandoneonista di grande sensibilità, attivo in varie situazioni, tra cui l’applaudito duo con il trombettista Paolo Fresu. Sia Di Bonaventura che Guidi prediligono atmosfere dal marcato lirismo e dall’accentuata cantabilità, senza mai scadere nel sentimentalismo di facile deriva. Nella loro musica non viene per altro dimenticata l’imprevedibilità, l’irrequietezza, la sfida alle regole, l’inquietudine (che caratterizza la storia di uno strumento come il bandoneon). Grazie alla loro capacità di mettersi e rimettersi continuamente in gioco, con un atteggiamento disinibito, ma inflessibile, i due, ponendosi a nudo davanti all’ascoltatore, pongono al centro del loro mondo il sentimento vero al servizio di una musica sempre ispirata, che trae suggestioni dal tango, dal blues, dal minimalismo, dal Mediterraneo, dall’Africa e da tanto altro ancora. A seguire Michael Blake Quartet con Michael Blake, sax, Giovanni Guidi, pianoforte, Joe Rehmer, contrabbasso, Jeremy Clemons, batteria. Sassofonista tenore e soprano dal suono sensuale e aggressivo al tempo stesso, Michael Blake spazia con fluidità tra vari generi musicali. Noto anche per le sue collaborazioni con Ben Allison, Enrico Rava, Steven Bernstein, e per anni i Lounge Lizards. Il sassofonista canadese non è un tradizionalista, anzi. Semmai la sua capacità vera è quella di essere sempre sottilmente lieve. E questo gli consente di pescare a piene mani dalla tradizione, estrapolando concetti, sentimenti, tic e piccole manie. Lo fa con intelligenza e capacità di lettura, per poi scarnificarli e asciugarli al sole della modernità. Solo a questo punto li fa definitivamente suoi. Fra i contemporanei è certamente uno dei sassofonisti più convincenti. Non è apparentemente troppo radicale, ma alla lunga la sua coerenza paga forse anche di più delle tante scelte più aggressive ed estreme. Il suo suono è perfettamente centrato ed espressivo, con il giusto apporto di soffio e con una articolazione eccellente.

Domenica 31 luglio, Marco Di Battisti / Franco Finucci feat. Paolo Vinaccia e Arild Andersen “Sonic Latitudes con Marco Di Battista, pianoforte, Franco Finucci, chitarra, Arild Andersen, contrabbasso e Paolo Vinaccia, batteria. Marco Di Battista e Franco Finucci utilizzano la formazione di quartetto per proporre al pubblico la loro visione personale del jazz. Le composizioni originali dei due leader si avvalgono di una scrittura singolare, dagli slanci improvvisativi spiazzanti e al contempo avvincenti. A supporto dei due leader si aggiunge la ritmica esperta e solida formata da Arild Andersen, uno dei più grandi contrabassisti europei,uno degli artisti di punta dell'ECM dagli inizi della storia della prestigiosa etichetta e Paolo Vinaccia, alla batteria, due artisti di fama mondiale, autori di lavori discografici di prestigio in collaborazione con artisti di primo piano nella scena jazzistica internazionale.

Lunedì 1 agosto, doppio appuntamento: in apertura, Manlio Maresca and Manual For Errors con Manlio Maresca, chitarra, Eddy Cicchetti, contrabbasso e Francesco Ciniglio, batteria. L’intento principale del gruppo è quello di inserire delle tematiche moderne di musiche contemporanee in una struttura jazz, sia sotto il profilo armonico che timbrico, riconducendosi così al sound degli anni 50, vicino ad un carattere italiano, alternando pezzi originali del chitarrista Manlio Maresca a degli standard meno conosciuti del repertorio mainstream. Brani che vengono manipolati fino raggiungere il margine d errore che consente al trio di trovarsi a proprio agio in una realtà musicale "completamente sbagliata" e di gradissimo impatto. A seguire, Ludovica Manzo Scraps. La cantante e compositrice Ludovica Manzo presenta il suo album di debutto Scraps .L’artista di origini campane, fissa finalmente su disco un progetto in cantiere da molti anni, presentandolo alla Casa del Jazz con il suo quintetto composto da Marcello Giannini alla chitarra elettrica, Riccardo Gola al contrabbasso, Ermanno Baron alla batteria e Beppe Scardino al sax baritono e clarinetto basso. “Scraps” sono i frammenti, le istantanee di momenti, immagini e atmosfere che appartengono all’immaginario musicale di Ludovica, che ha attinto soprattutto all’universo letterario dal quale ha tratto gran parte delle proprie suggestioni.

Mercoledì 3 agosto, Kurt Rosenwinkel Trio con Kurt Rosenwinkel, chitarra, Eric Revis, basso e Joost Patocka, batteria. Originario di Filadelfia dove è nato nel 1970, Kurt Rosenwinkel entra a vent'anni nel gruppo di Gary Burton e successivamente nella electric bebop band di Paul Motian con cui collaborerà per 8 anni. Fa subito parte di quella corrente di musicisti come Brad Mehldau, Joshua Redman, Seamus Blake, Mark Turner, Jorge Rossy che ha rivoluzionato gli stilemi del jazz negli anni novanta. Dotato di temperamento romantico e di straordinaria prestanza strumentale, Kurt via via negli anni è diventato il piu' influente chitarrista del mondo se si contano le migliaia di fans e di cloni sparsi in tutto il mondo attratti da un fraseggio a dir poco magico e di un suono riconoscibilissimo e di rara bellezza nella storia della chitarra jazz.I suoi innumerevoli progetti discografici manifestano una vena fortemente innovativa a tratti sperimentale, ma Kurt è rimasto legato anche alla tradizione e non disdegna come in questo progetto di suonare gli standards.E' affiancato da Eric Revis, poderoso contrabbassista con cui collabora da moltissimi anni e da Josh Patocka, batterista olandese che ha scoperto recentemente.

Giovedì 4 agosto, Paolo Damiani in "Classiche musiche leggere". Ospiti Danilo Rea, Rosario Giuliani, Fabio Zeppetella. Sul palco Danilo Rea pianoforte, voce, Rosario Giuliani, sax alto e soprano, Francesco Fratini, tromba, Fabio Zeppetella, chitarra classica ed elettrica, Luigi Masciari, chitarra elettrica, Alessandro Paternesi, batteria, Ludovica Manzo, voce, Min Ji Kim, soprano e Paolo Damiani violoncello, contrabbasso, voce, musiche, direzione. Canzone, forma nobile peraltro presente in tutti i generi musicali, come dimostrano Mozart, De André, Gershwin, Luciano Berio, Beatles e Danilo Rea. In questo nuovo progetto di Paolo Damiani, compositore e Direttore del Dipartimento Jazz del Conservatorio S. Cecilia, Classico, Leggero e Jazz convivono felicemente, dimostrando l'inconsistenza di certe etichette, buone tutt'al più nei negozi di dischi. Le melodie di Mozart, Rodrigo, Gershwin, Corelli e Mussorgsky si incontrano con i temi di Damiani, in un poetico affresco di "felici confusioni" esaltato dalle qualità liriche dei superbi solisti qui coinvolti, molti dei quali docenti di jazz presso il Conservatorio di Roma. Due strumenti a fiato , due chitarre e due voci esplorano in modo originale la poetica del Doppio, un fil rouge sempre presente nell'opera di Paolo Damiani, ricca di temi seducenti ma anche di frammenti rubati e smarrite incertezze , fughe dal solco ed evasioni. Il tutto nel segno della leggerezza (la sottrazione di peso di Calvino, "la sua ricerca di leggerezza come reazione al peso di vivere") e dell'ironica erranza: "errori" che ti conducono altrove, finalmente.

Venerdì 5 agosto, Giovanni Di Cosimo in “Nu” con Giovanni di Cosimo, tromba, flicorno, effetti elettronici, Paolo Pecorelli basso, elettronica, Cristiano De Fabrittis, batteria, Marco Conti, sax, Arturo Valiante, pianoforte. "Nu" come “Nuovo”, progetto in continua ricerca ed evoluzione. "Nu" come “Nudo”, il musicista che si spoglia per restituire se stesso attraverso il proprio strumento. "Nu" è il progetto del musicista e compositore Giovanni di Cosimo, dal 2013 nel cast di Gazebo, il programma di Rai3. "Nu" è frutto di una lunga ricerca in cui Di Cosimo definisce un suono e un linguaggio strumentale molto personale. Un'evoluzione che parte dal jazz e attraversa tutta la musica, senza preconcetti e confini di genere, e che lascia uno spazio importante all'improvvisazione.

Lunedì 8 agosto, Arve Henriksen & Jan Bang Duo, ovvero, Arve Henriksen, tromba, voce e Jan Bang, live sampling, electronics. Arve Henriksen ha dichiarato: «Ho ascoltato molto Don Cherry e Miles Davis, ma Nils-Petter e Jon Hassell sono coloro a cui mi sono ispirato maggiormente: un giorno Nils mi fece ascoltare lo shakuhachi giapponese, e lì capii che quella era la strada che stavo cercando con la mia tromba». Considerato una delle voci più importanti della nuova scena nord europea, Herniksen, insieme all’elettronica di Jan Bang – una delle personalità più brillanti della scena europea –, dà vita ad un dedalo sonoro suggestivo, che dai fiordi norvegesi arriva in chiaroscuro a toccare le più alte vette dell’elettronica contemporanea.

A Ferragosto, lunedì 15 agosto, "Swing Night" con Giorgio Cuscito & The Swing Valley Band: Giorgio Cuscito, direzione, arrangiamenti, sax tenore, Mario Caporilli, tromba, Ferdy Coppola, sax tenore e voce, Gino Cardamone, chitarra, Alberto Antonucci, contrabbasso, Fabiano Giovannelli, batteria e con Monica Gilardi, voce. Inoltre Dj Ale G, The Swing Circus Crew, il mercatino vintage Noemi Intino Creations e l'amichevole partecipazione di Piji. Musica swing, tutta da ballare e da ascoltare. Si ricreeranno come per incanto le atmosfere dei famosi locali di Harlem negli anni '30: il Cotton Club, ma anche il Savoy e il Paramount, con l'amatissima orchestra diretta dal polistrumentista e arrangiatore Giorgio Cùscito, la Swing Valley Band. Il repertorio è specifico per il ballo swing e per il lindy-hop, oggi tornato tanto di moda, ed è un'occasione unica per poter ascoltare dal vivo la musica dei vecchi dischi a 78 giri di Duke Ellington, Jimmy Lunceford, Chick Webb, Count Basie, Louis Jordan, Cab Calloway: una vera e propria "Harlem Renaissance"!

Inoltre da ottobre alla Casa del Jazz, “Jazz Oltre”-Una Scuola di Jazz, corsi liberi di jazz per adulti e bambini,direzione artistica Paolo Damiani, progettati da Casa del Jazz e Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma. I docenti, selezionati tramite concorso nazionale, sono: Aldo Bassi, tromba e orchestra, Vittorio Mezza, pianoforte e composizione, Luigi Masciari, chitarra e musica d'insieme, Fabio Sasso, batteria, Ludovica Manzo, canto, Pietro Ciancaglini, contrabbasso, Giuliana Soscia, fisarmonica, Giorgio Conforti, flauto, Gianluca Lusi, sassofono, Andrea Polinelli, storia del jazz e Fabio Parodi, teoria e analisi.

Da segnalare che in quest'ultimo anno gli studi di registrazione della Casa del Jazz hanno visto l'avvicendarsi di artisti come Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Fabio Concato, Sergio Cammariere, Enrico Pieranunzi, Rosario Giuliani, Manu Katchè, Lorenzo Tucci e tantissimi altri,per registrare i loro ultimi lavori discografici.

Di particolare importanza per questa edizione di Summertine la collaborazione con l'Auditorium Parco della Musica,il Roma Jazz Festival e il Saint Louis College of Music.
Durante Summertime sarà in funzione anche il servizio bar.

Biglietti in vendita su Ticketone.
Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55
Info: 06/704731

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