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Rumours
Pubblicato il 11/03/2016 alle 18:33:30
Paul McCartney ricorda il produttore George Martin
di Lucia Salinas
Paul McCartney ha affidato al suo sito internet una lunga e commovente lettera commovente in cui racconta la lunga storia di amicizia e affetto con il produttore George Martin scomparso a 90 anni.

Paul McCartney ha affidato al suo sito internet una lunga e commovente lettera in cui racconta la lunga storia di amicizia e affetto con il produttore George Martin scomparso a 90 anni.

“Sono così triste nel sentire la notizia della scomparsa del caro George Martin. Ho così tanti ricordi meravigliosi di questo grande uomo che sarà con me per sempre. Era un vero gentiluomo e come un secondo padre per me. Guidò la carriera dei Beatles con tanta abilità e senso dell’umorismo al punto da diventare un vero amico per me e per la mia famiglia. Se esiste qualcuno che può aver guadagnato il titolo di quinto Beatle, quello era proprio George. Dal giorno in cui fece ai Beatles il primo contratto discografico fino all'ultima volta che l’ho visto, George era la persona più generosa, intelligente e con talento musicale che io abbia mai avuto il piacere di conoscere”.

McCartney racconta anche uno dei tanti episodi legati alla lunga collaborazione con Martin: “Un episodio che mi viene in mente è legato alla volta in cui ho portato la canzone Yesterday in sala di registrazione. I ragazzi della band suggerirono che la cantassi da solo suonando la chitarra. Dopo aver fatto questo George mi disse: “Paul pensavo di mettere un quartetto d'archi sulla registrazione". E io: "Oh no George, siamo una rock and roll band e non credo che sia una buona idea". Con quei suoi modi garbati da grande produttore mi propose: "Proviamolo e se non funziona useremo la tua versione". Accettai e il giorno dopo andai da lui. E fu così che George mi diede la sua prima lezione su come utilizzare gli archi in una canzone."

La lettera si chiude con queste parole: “Sono orgoglioso di aver conosciuto un gentiluomo con un senso dell'umorismo così acuto. Anche quando fu nominato baronetto dalla Regina non ci fu mai la minima traccia di snobismo in lui. Il mondo ha perso un vero grande uomo che ha lasciato un segno indelebile nella mia anima e nella storia della musica britannica”.

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