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Pubblicato il 12/03/2009 alle 11:12:01 | |
Umberto Tozzi- Non solo io (Aliberti Editore), la prima biografia ufficiale dell'Umberto nazionale
Una vita per la musica.È questo sicuramente il biglietto da visita di Umberto Tozzi, che con alle spalle più di trent’anni di carriera artistica, ha appena dato alle stampe Non solo io- La mia storia, la sua prima biografia.
Una vita per la musica. Quella Musica con la "M" maiuscola che fa sognare ed emozionare schiere di generazioni.
È questo sicuramente il biglietto da visita di Umberto Tozzi, che con alle spalle più di trent’anni di carriera artistica, ha appena dato alle stampe per Aliberti Editore "Non solo io- La mia storia".
La sua storia per l’appunto. Sviscerale e sincera. Senza tanti orpelli e gossip.
A volte dura, altre volte più morbida. Ma comunque reale e vissuta sulla propria pelle.
Quella storia che ha inizio il 4 Marzo del 1952 a Torino quando un batuffolo dai capelli rossi viene al mondo.
Quei capelli rossi che diventeranno ben presto uno dei suoi più indiscussi “marchi di fabbrica”.
E poi, una volta diventato ragazzetto, le ore trascorse a chiacchierare nella piazza principale del quartiere o ancora al bar vicino a casa a sorseggiare del “buon Barbera”.
I primi amori. Le prime delusioni e la smodata passione per il calcio che porterebbe il giovane Umberto a cedere al fascino del pallone e firmare contratti esclusivi con rinomati team.
Peccato che un padre severo e desideroso per il figlio, dopo una vita faticosa e ricca di stenti, un futuro più roseo e meno ricco di spine del suo, abbia deciso di far troncare in un battito di ciglia i sogni di gloria calcistica di un adolescente che non aveva ancora conosciuto da vicino le bellezza dell’universo musicale.
Poi l’influenza del fratello maggiore Franco , anch’egli validissimo musicista, e di nuovi amici del quartiere, lo porteranno inevitabilmente ad avvicinarsi sempre più alla musica.
Le prime strimpellate con la propria chitarra a casa di conoscenti.
I primi concerti casalinghi o davanti a un ristretto pubblico e poi l’inevitabile salto di qualità: la sua collaborazione con l’etichetta discografica Numero Uno negli anni Settanta, creata dal padre di Giulio Rapetti in arte Mogol.
Ma qui Umberto venne considerato più che un cantautore un valido autore. La sua permanenza in casa Numero Uno dura poco.
Di lì a poco passerà alla Sugar con la quale inizierà un lungo rapporto di collaborazione grazie alla stima di Giancarlo Bigazzi.
E poi i suoi primi grandi successi.
Il resto è storia. Storia di un grande musicista. Intervallata da piccoli aneddoti e riflessioni sul passato, sul presente e sul futuro dell’universo artistico-musicale.
Il tutto senza mai dimenticare il suo pubblico che gli ha permesso di diventare quello che è ora: un grande artista capace di regalare grande musica da più di trent’anni a una fetta di pubblico sempre più ampia e internazionale.
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