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Pubblicato il 04/06/2006 alle 18:18:43 | |
Una striscia di terra feconda tra Italia e Francia dal 6 al 10 giugno
Dal 6 al 10 giugno alla Casa del Jazz di Roma la 9°edizione di "Una striscia di terra feconda", festival franco-italiano di jazz e musiche improvvisate che presenta musicisti come Pifarely, Trovesi, Sclavis, Pieranunzi, Giammarco, Humair, De Vito...
La Casa del Jazz ospita per il secondo anno il festival “UNA STRISCIA DI TERRA FECONDA”, che presenta in cartellone musicisti italiani e francesi. È un festival dedicato alla sperimentazione e alle musiche improvvisate e presenta soprattutto produzioni originali allestite appositamente per il festival. Il festival è anche occasione per progetti comuni tra musicisti italiani e francesi, infatti gran parte dei gruppi impegnati hanno formazioni italo-francesi (nella foto di Daniele Molajoli il clarinettista Louis Sclavis e il sassofonista Gianluigi Trovesi).
“Una striscia di terra feconda” è organizzato con il sostegno del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, Dipartimento Cultura Ufficio Spettacolo, e ha il patrocinio del Ministero per i Beni e Attività Culturali e del Ministère de la Culture e de la Communication de France.
“Una striscia di terra feconda” aprirà martedì 6 giugno con il trio composto da Michele Rabbia, Vincent Courtois e Dominique Pifarely, seguito dall’Escaping Strings di Michel Audisso.
Mercoledì 7, un progetto originale con musicisti italiani e francesi tra i quali Maurizio Giammarco e Daniel Humair. Tra gli altri concerti, venerdì 9 il trio di Gianluigi Trovesi, mentre chiuderanno il festival sabato 10 giugno il trio con Maria Pia De Vito, Michele Rabbia e Jean Paul Celea e lo straordinario duo di Louis Sclavis ed Enrico Pieranunzi.
UN VERO TERRITORIO
«Nove anni fa, abbiamo creato a Roma un festival di jazz di grande originalità, unico in Europa per concezione e programmazione, centrato sulle relazioni feconde e storiche tra due grandi paesi del jazz: la Francia e l'Italia. Dal 1998 si sono esibiti in concerto i migliori musicisti dei due paesi. Ma non è stato il nostro unico intento, oltre alle “stars”, abbiamo anche voluto dare spazio a numerosi giovani talenti che hanno fatto i loro primi passi in questo festival e proporre numerose creazioni ed incontri inediti tra musicisti francesi ed italiani. Da cinque anni, questo festival ha un ritorno in Francia: serate di “Una striscia di terra feconda” vengono organizzate in seno alla nostra federazione di 30 festival francesi, l'AFIJMA e permettono a certi gruppi italiani di farsi meglio conoscere in Francia.
Nel 2005, nove festival hanno partecipato a questo programma: il Grenoble Jazz Festival, le Banlieues Bleues, l’Europa Jazz Festival di Le Mans, Jazz sous les pommiers, Jazz en Luberon, Paris Jazz Festival, Jazzèbre Perpignan, il Reims Jazz Festival e Rencontres Internationales de Djazz di Nevers. Fin dall’inizio avremmo voluto trovare un luogo più adeguato al nostro progetto dei Giardini della Filarmonica, magnifico teatro all’aperto, che però, per certi nostri gruppi più “intimisti” o più “acustici” non sembrava sempre adeguato. La creazione della “Casa del Jazz” ha dato dal 2005 un nuovo slancio al nostro festival iscrivendolo in un importante luogo di riferimento della stagione jazz di Roma. Questa edizione 2006 si annuncia particolarmente ricca e creativa con incontri inediti tra musicisti francesi ed italiani come Pifarely e Audisso, Humair e Giammarco, Sclavis e Pieranunzi, MariaPia De Vito e Celea e numerose scoperte della scena attuale di entrambi i paesi. Il rinnovato sostegno dei nostri differenti partner francesi sulle stagioni 2006 e 2007 ci incoraggia a costruire un progetto artistico ambizioso strettamente legato ai programmi della “Casa del jazz”. Il confrontarsi dei due progetti, delle nostre ambizioni, dovrebbe creare un vero territorio, una struttura innovativa per il jazz dei nostri due paesi, sia a Roma che in Francia nell’ambito dei festival francesi».
(Armand Meignan - PRÉSIDENT DE L’AFIJMA / PRESIDENTE DELL’AFIJMA)
FUGHE E VARIAZIONI
“Il plurilinguismo non significa soltanto il possesso di più sistemi. Vuol dire soprattutto la linea di uga o di variazione che intacca ogni sistema impedendogli di essere omogeneo. Dobbiamo essere bilingui nche in unalingua sola, parlare nella propria lingua come uno straniero”.
(Gilles Deleuze, Claire Parnet “Conversazioni”)
«Potremmo allora dire che “Una striscia di terra feconda” sia nata per spingere musicisti italiani e francesi a parlare insieme e insieme a cercare quelle “fughe e variazioni” che ci portano a uscire dal solco, per andare oltre le convenzioni e le imitazioni.Dopo nove edizioni questa poetica sta trovando fertili radici e smuovendo energie importanti, provocando gli artisti a rischiare, a interrogarsi su come parlare senza la preoccupazione di farsi capire o la tentazione di intrattenere. Balbettare e al tempo stesso rifiutare ogni aut-aut, usare parole incomprensibili e silenzi inauditi, mettere insieme presenza e assenza, dentro e fuori. Mi piace considerare i suoni che ascolteremo come il fluire di un fiume che nasce in un punto imprecisato delle Alpi, né in Francia né in Italia, facendo nostro il verso di Rilke, “laddove non era segnato alcun percorso, abbiamo volato”».
(Paolo Damiani - MUSICISTA / MUSICIEN)
PROGRAMMA:
MARTEDì 6 GIUGNO
Sala Concerti della Casa del Jazz - ore 21
Dominique Pifarely
VIOLINO
Vincent Courtois
VIOLONCELLO
Michele Rabbia
PERCUSSIONI
Trio
Che cosa può accomunare uno straordinario batterista italiano, notato in "Mediana" di Paolo Damiani o con Stefano Battaglia, un violinista francese rotto a tutti i giochi dell’improvvisazione e il migliore violoncellista europeo attuale? Semplicemente il piacere profondo di elaborare una conversazione a tre, di disegnare sapientemente ma con lirismo, affascinanti paesaggi sonori in una totale poesia del suono, senza minimalistiche riduzioni musicali. Con questo rigore, questa complicità e quest’ascolto, l'improvvisazione diventa una forma totalmente compiuta!
Michel Audisso
Escaping Strings
OSPITE / INVITÉ
Dominique Pifarely
VIOLINO
Michel Audisso
SAX SOPRANO, CLARINETTO BASSO
Antonio Iasevoli
CHITARRE
Riccardo Fassi
PIANOFORTE, TASTIERE
Alessandro Patti
CONTRABBASSO
Davide Pettirossi
BATTERIA
Roberto Granci
VIOLINO
Carlo Rizzari
VIOLINO
Michael Kornel
VIOLA
Gianluca Littera
VIOLA, ARMONICA
Bernardino Penazzi
VIOLONCELLO
ESCAPING STRINGS è una formazione di recente costituzione diretta dal sassofonista francese Michel Audisso che si avvale della collaborazione di alcuni tra i migliori solisti del jazz italiano. A questo quintetto jazz si affianca un quintetto d'archi di maestri che vantano collaborazioni con i più grandi direttori d'orchestra. Notevole è l'apporto del violoncellista Bernardino Penazzi che vanta numerose collaborazioni nell'ambito del jazz e della musica improvvisata, e quello del violista Gianluca Littera straordinario solista di armonica a bocca.
La musica, composizioni originali ed arrangiamenti di Michel Audisso, vuole essere un ponte tra le forme attuali del jazz, la musica classica romantica e contemporanea e le sonorità elettroniche tipiche delle musiche odierne.
MERCOLEDì 7 GIUGNO
Sala Concerti della Casa del Jazz - ore 21
Trio Limousine
Maxime Delpierre
CHITARRE
Laurent Bardainne
SASSOFONI, TASTIERE
David Aknin
BATTERIA
Nei loro vari gruppi, coerenti con l’estetica del marchio Chief Inspector che li produce, questi tre musicisti suonano generalmente delle musiche cosiddette “urbane”: una mescolanza di jazz, musiche attuali, rock, elettronica… una musica spesso distorta e talvolta aggressiva. Con Limousine, guidati da Laurent Bardaine, tornano su un altro versante della loro cultura musicale: la musica folk e la canzone. Una voglia comune di suonare una musica semplice, minimalista, senza improvvisazione, ballate con il format della “chanson”, un po’ come se si ascoltassero musiche di film di Jarmusch, Wenders o di Leone. Lontani dall'urgenza e dalla frenesia, un ritorno ad una serena bellezza. Uno dei gruppi più promettenti della scena francese!
Humair / Giammarco Quartet
Maurizio Giammarco
SASSOFONI
Daniel Humair
BATTERIA
Sébastien Boisseau
CONTRABBASSO
Dario Deidda
CONTRABBASSO
E’ incontestabile, Daniel Humair ha segnato la storia della batteria moderna, non solo inventando un suono specifico, personale, brillante ma soprattutto imponendo una “gestualità” unica al mondo, così come il suo modo di trattare il tempo, di impossessarsene senza lasciargli tregua.
Dopo avere suonato insieme ai più grandi, da Eric Dolphy a Phil Woods, Daniel Humair è sempre attento a rivitalizzare la sua musica per incontri inediti. Questo nuovo confronto con il grande sassofonista romano, Maurizio Gianmarco, compagno di strada di Chet Baker, Marc Johnson, Toots Thielemans, Peter Eskine, assieme a due ben noti contrabbassisti, ne è la prova migliore!
GIOVEDì 8 GIUGNO
Sala Concerti della Casa del Jazz - ore 21
Hélène Breschand
ARPA
Sylvain Kassap
CLARINETTI
Didier Petit
VIOLONCELLO
Trio
Nato da un’ispirazione di Hélène Breschand, questo trio riunisce tre degli improvvisatori più interessanti della scena francese all’incrocio fra jazz e musica contemporanea. Hélène Breschand è una solista virtuosa che dalla “musica classica” al “jazz”, da Berio ad Emanuele Nunes, da Jean-Marc Montera all'Ensemble Laborintus, spazia con incredibile scioltezza. Il suo incontro con due improvvisatori rinomati della scena francese era come dire “d’obbligo”. Un momento forte di musica in libertà di rara inventiva. Con Hélène Breschand, si scopre che l'arpa è un strumento inaudito, sorgente di musica infinita.
“CAT’S PAJAMAS”
Silvia Schiavoni
VOCE
Giancarlo Schiaffini
TROMBONE
Dick Halligan
PIANOFORTE
Questa avventura comincia a Chicago, due anni fa, una mattina d’autunno. Silvia Schiavoni e Giancarlo Schiaffini erano in tournée e Silvia si comprò un libro di standards. Durante i momenti liberi, quasi per gioco, Silvia sfogliava il libro a caso, cercando un titolo, o un autore, e canticchiava tra sé … Il potere evocativo di certe parole e melodie, il modo particolarissimo in cui proprio le melodie seguivano, o anticipavano il nucleo di quei testi, colpirono Silvia profondamen- te. Insieme, Giancarlo e Silvia cominciarono a esaminarne alcune molto in profondità e decisero di lavorarci sopra. Tornati in Italia, alla ricerca di un pianista, chiesero a Dick Halligan, che si trovava a Roma dove vive parte dell’anno, di partecipare al progetto. Dopo la prima prova, in un caldo pomeriggio romano di primavera, nella quieta atmosfera della casa di Dick all’ombra di San Pietro, i tre decisero di continuare, perché il risultato era, a dir la verità, stupefacente. Tre personalità musicali egualmente forti e molto diverse fra loro, provenienti da due diverse culture, si incontrano per interpretare gli standards: dall’Italia all’America, per tornare a casa, da … un americano in Italia, in un’interpretazione unica di questa grande musica.
VENERDì 9 GIUGNO
Parco della Casa del Jazz – ore 21
Jean-Marc Foltz
CLARINETTI
Sébastien Boisseau
CONTRABBASSO
Christophe Marguet
BATTERIA
È probabilmente in Francia, dall'inizio degli anni ottanta, che il clarinetto traccia il suo suntuoso percorso nel jazz e nelle musiche improvvisate: Michel Portal, Jacques di Donato, Louis Sclavis, Sylvain Kassap, Denis Colin ed oggi, un nuovo "suono", lo strasburghese, Jean-Marc Foltz. Notato nel gruppo Virage, (primo vincitore "jazz migration" dell'Afijma), poi nel quintetto di Stephan Oliva, nel progetto "Armistice 18" del pianista americano Bill Carrothers o in duo con Bruno Chevillon, Jean-Marc Foltz segna oramai una strada singolare nel jazz attuale. "Suono", idee, composizioni originali ed appassionanti, compagni di strada veterani, (una delle più belle ritmiche francesi !), saldano con grande felicità questo nuovo trio tutto da scoprire!
Gianluigi Trovesi
SASSOFONI
Umberto Petrin
PIANOFORTE
Fulvio Maras
PERCUSSIONI
Trovesi e Petrin da anni affrontano un repertorio che abbraccia temi tratti da autori del Rinascimento (Orlando Di Lasso, Luca Marenzio, Josquin Després) od altri ancora di fine Ottocento (Skrjabin, Richard Strauss, Alfredo Piatti) giungendo ad alcune rielaborazioni di canzoni italiane, tra i cui autori ricordiamo Luigi Tenco, intorno al quale entrambi si dedicarono già nel 1993 (vedi il quartetto con T. Ghiglioni e P. Fresu). L'aggiunta di Fulvio Maras, avvenuta durante gli ultimi due anni di attività, ha arricchito il programma dal punto di vista coloristico e ritmico, grazie all'apporto delle percussioni e dell'attenta e misurata elaborazione di fasce elettroniche.
In questo modo il repertorio si sposta da atmosfere più dinamiche ed ironiche fino a rarefazioni che lasciano spazio alla pura suggestione. Nel recente sviluppo del repertorio, approdato da poco ad una registrazione per l'etichetta tedesca ECM (l'uscita dell'album è prevista per il prossimo inverno), i frammenti "antichi" vengono immersi in uno spazio sonoro sempre differente, dall'incalzante ritmico al "siderale". Sono presenti anche temi originali ed altre versioni da idee melodiche di Alfredo Piatti (violoncellista che ebbe l'onore di duettare con Franz Liszt, e che durante un soggiorno londinese scrisse alcuni "songs" di sorprendente modernità), nonché accenni a Tenco, mai dimenticato."
SABATO 10 GIUGNO
Parco della Casa del Jazz - ore 21
“BODY AT WORK STEP 1”
Jean Paul Celea
CONTRABBASSO
Maria Pia De Vito
VOCE
Michele Rabbia
PERCUSSIONI
Dopo la riflessione sulla phonè e , poi, sul respiro, continua la ricerca della De Vito, questa volta in co-ideazione con Michele Rabbia, verso l’”interiorità” del canto, con una riflessione sul corpo. Artaud, Mc Luhan, corpo come attore e luogo di creazione di linguaggi, linguaggi stanati dal corpo attraverso la sfasatura della moltiplicazione digitale del sé. Complice ideale, la molteplicità di riferimenti ed esperienze del grande bassista Jean Paul Celea.
Enrico Pieranunzi
PIANOFORTE
Louis Sclavis
CLARINETTI
Duo
Ecco uno straordinario incontro tra due musicisti ai massimi livelli ! Dopo una prima magnificamente riuscita al Festival di Roccella Jonica nell'agosto 2005, i due musicisti hanno desiderato di trovarsi ancora in scena. Da un lato uno dei pianisti più originali della scena europea, in grado di dominare perfettamente tutta la storia del pianoforte jazz e dall’altro un clarinettista virtuoso, simbolo di un jazz europeo affascinante, affrancato dal modello americano e avido di avventure musicali. Due musicisti dai percorsi molto diversi ma accomunati da una generosità artistica eccezionale. Semplicemente “grande musica”...
da martedì 6 a sabato 10 giugno 2006
"UNA STRISCIA DI TERRA FECONDA"
FESTIVAL FRANCO-ITALIANO
DI JAZZ E MUSICHE IMPROVVISATE
IX EDIZIONE
Direzione Artistica:
Paolo Damiani
Armand Meignan
Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55 (Roma) – tel. 06/704731
ingresso: 10 € a serata
info: Associazione Culturale Jonica Onlus
Lungotevere Thaon de Revel 84
00186 Roma
tel e fax 06 3222896
e-mail: acjroma@tin.it
www.strisciaditerrafeconda.it
www.casajazz.it
Ufficio stampa: Maurizio Quattrini
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