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Editoriale |
Pubblicato il 07/10/2000 alle 00:00:00 | |
Il coraggioso Mucchio Selvaggio
Un manipolo di sognatori o una combriccola di anacronistici: ecco come ci sembra il settimanale Il Mucchio Selvaggio, testata storica del giornalismo musicale italiano, diretta con pugno di ferro da Max Stefani! Hanno
avuto il coraggio di togliere la parola ROCK dal loro sottotitolo (che percio' ora recita solo settimanale di musica, cinema, libri, video...), anche se lo spirito rivoluzionario del movimento rock e' ancora nei loro animi e traspare e trasuda da ogni pagina che si gira!
In piu' (tanto per gradire) l'intento del settimanale e' quello di trovare veri lettori passionali con cui rifugiarsi nell'isola tanto cantata: il progetto di Max Stefani e' infatti quello di raggiungere almeno i 20 mila abbonati e di realizzare il settimanale solo per loro, senza dover passare dalla distribuzione delle edicole, con tutto quello che comporta sia come oneri, ma anche come dispendio di energie e risorse!
Il prima passo di questa completa autogestione ed autonomia ante literam e' gia' stato fatto, grazie all'omaggio di un cd compilation che raggiunge i soli abbonati ogni 2/3 mesi. E che cd!
Date un po' una lettura ai brani ed artisti contenuti negli ultimi due cd compilation....
Maggio'2000:
It's Jo and Danny - The one's with opne mouths
(International) Noise conspiracy - I wanna know about u
Grandaddy - Hewlett's daughter
Laundrette - That plush
Toshack highway - I've lost the feeling
New bomb turks - Continental cats
Delgados - Accused of stealing
Dirty three - I really should've gone out last night
Six minute war madness - Un filo di vita
Giant sand - Astonished (in Memphis)
Looper - On the flipside
Six by seven - Another love song
Mad Queens - If you want it
Broadcast - You can't fall
For carnation - Tales (live from The Crypt)
Luglio'2000:
Blonde redhaed - Loved despite of great faults
Coldplay - Bigger stronger
NoFx - Dinosaurs will die
Muse - Overdue
Mojave 3 - She broke you so softly
Baustelle - Il musichiere 999
Monkeywrench - Thirtheen nights
Jimi tenor - Hypnotic drugstore
New wet Kojak - Sticky 2 me
Beth Hirsh - Gabrielle
Don air - Please baby
Jetsons - Fortunata dea
Clinic - The return of evil bill
Dianogah - At the mercy of the mustang
L'enfance rouge - Davos bei nacht
Molti di questi nomi sono completamente sconosciuti al grande pubblico, ma questo in fondo e' un bene ed un vantaggio per Il Mucchio Selvaggio, perche' cosi' facendo dimostra tutto il suo ruolo di talent scout, pronto ad investire su giovani artisti di qualsiasi genere, religione, provenienza.
Ma e' tutta sincera la strategia di Max Stefani? Vi posso garantire (avendoci parlato di persona recentemente) che non si tratta di un atteggiamento impostato o di una scelta strategica: Max e' il Mucchio Selvaggio ed ogni pagina di questo settimanale e' distillata da Max Stefani! Attenzione: non ho detto che e' scritta da lui, ma a lui si ispira, in una sorta di rapporto ancetrale con un guru spirituale.
Altri pregi e qualche difetto:
Il pregio dirompente de Il Mucchio Selvaggio e' sicuramente la redazione, assai varia come know how e cultura, come dimostra il mero elenco che segue: Eddy Cilia, Massimo Del Papa, Federico Gugliemi, Ugo Malatacca, Gabriele Pescatore, Andrea Scanzi, Gianluca Testani, John Vignola e Carlo Villa.
Questi sono i veri e propri consulenti della redazione, ma vi e' un altro (e piu' consistente) elenco dei collaboratori, dove troviamo nomi a noi noti come Fabio Massimo Arati, Luca Castelli, Daniele Contardo, Alberto Crespi, Federico Fiume, Andrea Lai, Salvatore Oliva, Aurelio Pasini e Luca Trambusti!
Difetti? Secondo il mio modesto parere ve ne sono due macroscopici:
1) Una rubrica come FUORI DAL MUCCHIO (affidata all'esperto Federico Guglielmi) cozza un po' con il resto del giornale, nel senso che raccoglie in una pagina molte segnalazioni di artisti underground italiani, mentre nella pagina accanto (o in quella prima) alcuni di questi vengono celebrati con una intervista seria e di prestio. La mia paura e' che quella rubrica crei una sorta di ghetto dove mettere gli italiani, cosa che invece non succede fortunatamente in tutto il resto del settimanale. Se si voleva creare uno spazio dove mettere le news telegrafiche, perche' dedicarlo solo agli italiani e non riempirlo con segnalazioni provenienti da tutto il mondo?
2) La musica giovane e' fatta di mille colori, le sperimentazioni musicali sono assai variegate ed allora perche' sul Mucchio Selvaggio non trovano spazio altre nicchie o espressioni, come il punk, il metal, il prog o la musica elettronica? Non credo che sia un problema di trovare esperti del settore, ma di una precisa volonta' editoriale che non capiamo e che ci sembra a volte anacronistica....
Ma intendiamoci: stiamo facendo le pulci ad una cane pulito, stiamo cercando per forza di trovare qualcosa che non vi faccia dire:"... sta a vedere che il Passarella e MusicalNews.Com sono azionisti di maggioranza de Il Mucchio Selvaggio!". Come diceva il Mingardi, ciascuno ci abbiamo i suoi difetti!
Detto che anche il sito http://www.ilmucchio.it sta piano piano assumendo un ruolo autonomo ed integrativo del settimanale (grazie all'impegno profuso da un webmaster e promoter come Eleonora Testa), non mi resta che proporvi l'ultima iniziativa coraggiosa, ovvero sia la campagna "Un Mucchio in ogni classe!".....
Con lo scopo primario di avvicinare i giovani alla lettura, è stato presentato a Settembre il nuovo progetto del settimanale Il Mucchio "La musica in classe", che mira a preparare i giovani alla lettura e a considerare la musica una forma culturale non inferiore al cinema, al teatro o alla pittura.
L'iniziativa parte da fine ottobre e distribuirà gratuitamente ogni settimana alle scuole medie superiori che aderiranno all'iniziativa una copia della rivista. L'idea è quella di trasformare la lettura del giornale da un impegno occasionale ad una vera materia di studio. Una delle condizioni vuole che le scuole interessate (possono contattare il giornale all'e-mail: abbon.mucchio@mclink.it) dedichino almeno 15 minuti a settimana alla lettura del giornale in classe.
Già 325 istituti, in tutta Italia, hanno aderito all'iniziativa. Ricordiamo che in Italia solo il 19% dei giovani (dai 16 ai 24 anni) legge un giornale e solo lo 0,3 un periodico musicale.
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Un manipolo di sognatori o una combriccola di anacronistici?
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