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Recensioni
Pubblicato il 19/12/2008 alle 11:11:10
Fiorella Mannoia, con Il movimento del dare torna a farci sognare
di Giuseppe Panella
Un nuovo disco a sette anni di distanza segna il ritorno di Fiorella Mannoia e del suo speciale rapporto con i cantautori italiani che le hanno regalato delle "gemme"

Fiorella Mannoia
“Il movimento del dare”
(Durlindana/SonyBMG)

Sette anni ci sono voluti perchè Fiorella Mannoia incidesse un album di inediti. Sembra non essere passato tutto questo tempo da quando "Fragile" accompagnava le nostre serate. Ed ora eccola qui in una splendida foto di Fabio Lovino che mette in risalto la sua chioma rossa ed i suoi magnifici occhi. Le mani protese in avanti ci offrono dei fiori quasi ad indicarci il profumo e la delicatezza delle canzoni inserite ne Il movimento del dare. Non una decina di brani messi lì per caso come capita ultimamente per tanti, troppi artisti, ma dieci composizioni che ci riappacificano con la musica d’Autore. Firme importanti hanno regalato delle vere gemme alla Mannoia. Non è un mistero che la “lady” della canzone italiana ha sempre suscitato debolezze particolari nei maschietti dell’italica canzone.

E’ con una grande firma che inizia l’album di Fiorella. "Io posso dire la mia sugli uomini", scritta da Ligabue, non è solo il singolo che si ascolta per radio da un pò di tempo, ma sopratutto una grande canzone. Inconfondibile la “scrittura” del cantante di Correggio che si cimenta con una composizione “al femminile”. Un amico che non manca mai negli album di Fiorella Mannoia è Ivano Fossati. ll cantante genovese regala alla “rossa” cantante romana "La bella strada". Un testo che racconta della disabitudine di parlare d’amore, grande male dei giorni nostri. L’atmosfera diventa più rarefatta con l’inizio del terzo brano, quello che dà il titolo all’album. "Il movimento del dare", scritto da Franco Battiato con l’inseparabile Manlio Sgalambro, vede la breve partecipazione dello stesso cantante siciliano. Un brano in crescendo che termina con una sognante slide guitar suonata da Piero Fabrizi. "Primavera" cambia registro. La canzone scritta da Piero Fabrizi ,piena di verve, sembra contrastare con un testo che parla del ricordo e della ricerca di un vecchio amore.
Non poteva mancare l’autore del momento. "Il re di chi ama troppo" porta la firma di Tiziano Ferro . Il secondo duetto dell’album si fa notare per l’arrangiamento curao nei minimi dettagli, oltre che per le voci della Mannoia e di Ferro. Interessante è il tappeto sonoro creato dalle chitarre suonate sempre da Fabrizi. Bello l’assolo di slide guitar. La successiva "Fino a che non finisce", scritta da Bungaro, è una delicata ballata, “terreno” ideale per la voce della Mannoia. Uno struggente assolo di chitarra chiude il brano rendendo perfettamente l’idea delle sensazioni che il testo ci vuole dare. L’allegria contagiosa di Jovanotti è presente in "Io cosa sarò". Dopo il brano di Bungaro, che parla di “grovigli dei sentimenti”, l’ottimismo di Lorenzo ci restituisce quella gioia che nell’amore non dovrebbe mancare mai.

Il reggae "Cuore di pace" è un pò sottotono rispetto agli altri brani. Il pezzo di Fabrizi mi sembra poco fluido e non trasmette le sensazioni date dai brani precedenti. Inevitabile che in un album ci sia l’anello debole. Forse nel caso del brano di Fabrizi c’è l’attenuante che a seguire è stato inserita "Capelli rossi" scritta da Pino Daniele. Chiaramente dedicata alla “rossa” Fiorella, questa delicata ballata che riporta alle cose migliori scritte dal cantautore napoletano. Un disegno di un bambino afghano, Abduhl Ali, ha ispirato "Sogno di Alì", scritta da Piero Fabrizi. Una ninna nanna dedicata a questo ragazzino ferito gravemente da un proiettile vagante durante la guerra in Afghanistan.

Un brano struggente chiude un album ricco di sonorità ed in cui la voce di Fiorella Mannoia “veste” perfettamente gli “abiti” che i suoi amici cantautori le hanno “confezionato”. Un album che si fa ascoltare piacevolmente e che conferma, ove ce ne fosse bisogno, il ruolo di primadonna che la Mannoia ricopre nel panorama della musica italiana.

Tracklist:
- Io posso dire la mia sugli uomini
- La bella strada
- Il movimento del dare
- Primavera
- Il re di chi ama troppo
- Fino a che non finisce
- Io cosa farò
- Cuore di pace
- Capelli rossi
- Il sogno di Alì

Discografia:
1972 - Mannoia Foresi & Co.
1983 - Fiorella Mannoia
1985 - Momento delicato
1985 - Premiatissima ‘84
1986 - Fiorella Mannoia
1987 - Tre anni di successi (compilation)
1988 - Canzoni per parlare
1989 - Di terra e di vento
1989 - Basta innamorarsi (compilation)
1990 - Canto e vivo (ristampa di “Momento delicato” con l’aggiunta del brano “Come si cambia”)
1991 - Così cantiamo l’amore (compilation)
1992 - Come si cambia ‘77-’87 (compilation)
1992 - I treni a vapore
1993 - Le canzoni (compilation)
1994 - Gente comune
1996 - Le origini (compilation)
1997 - Il meglio (compilation)
1997 - Belle speranze
1998 - Primi passi (compilation)
1999 - Certe piccole voci
2001 - Fragile
2001 - I grandi successi originali
2002 - In tour (con Pino Daniele, Francesco De Gregori e Ron)
2004 - Concerti
2006 - Onda tropicale
2007 - Canzoni nel tempo (compilation)
2008 - Il movimento del dare

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