|
Recensioni |
Pubblicato il 27/10/2007 alle 14:07:41 | |
New Trolls: Concerto Grosso The Seven Seasons
I due fondatori Vittorio De Scalzi e Nico di Palo hanno portato a compimento un ambizioso progetto iniziato nel lontano 1971 con il primo Concerto Grosso.
I due fondatori Vittorio De Scalzi e Nico di Palo hanno portato a compimento un ambizioso progetto iniziato nel lontano 1971 con il primo, epocale "Concerto Grosso", con le musiche di Luis Bacalov, prodotto da Sergio Bardotti, eseguita dalla band genovese e proseguito poi con la seconda parte nel 1976 con lo stesso team, pubblicando, ad oltre trent'anni di distanza "Concerto Grosso The Seven Seasons" (Aereostella/Edel). Al loro fianco, a curare i testi in inglese c'è Shel Shapiro e Franz di Cioccio (PFM) come produttore esecutivo. "Concerto Grosso" diede un contributo fondamentale ai concept album italiani. Un'opera complessa e stimolante, in bilico tra musica progressive e classica, che già dal termine richiama le sonorità della musica barocca, presa dalle partiture di Bacalov.
Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo, ristabilitosi dopo un grave incidente stradale nel 1998, si sono finalmente riuniti per dare un giusto prosieguo a quei due album. "Concerto Grosso – The Seven Seasons" (Aereostella/Edel) è un album emozionante, che senza alcun paragone con lo storico album del 1971, riesce a trasmettere i nuovi percorsi adottati dai due musicisti "Ci ha riuniti la voglia di creare a quattro mani -ci spiegano Vittorio e Nico - scambiarci quella musicalità che ha entusiasmato il pubblico per due decadi ed il desiderio di aggiungere un nuovo capitolo al loro percorso artistico. Non si tratta di una semplice reunion, ma di un progetto preciso ed affascinante, che ha già avuto un'appendice internazionale".
Dietro al progetto mancano alcuni elementi storici, non ci sono più il compianto produttore Sergio Bardotti e l'orchestra del maestro argentino Luis Bacalov, lo stesso Di Palo è relegato alle tastiere, ma è indubbio che The Seven Seasons rimette in gioco il rock, la melodia e il progressive. Il legame con gli anni Settanta si cela dietro l'apertura di Knowledge, il romanticismo saltella nella melodiosa Dance with the Rain, mentre le sonorità tipiche della band genovese avvolgono Testament of Time e la splendida title-track. Ascoltando le tracce si scorge una velata interiorità che scavalca l'intento degli autori, riflettere, cantare le stagioni della vita, dove il tempo esterno si unisce in un atto folgorante a quello interno. Una scommessa produttiva che ha un suo significato, in un mercato discografico che spesso sembra non volere più puntare sugli artisti del passato.
Tracklist:
01. The knowledge (overture)
02. Dance with the rain (ballata)
03. Future joy Scherzo
04. High education (cello cadenza)
05. The seventh season (ostinato)
06. One magic night (larghetto)
07. Barocco'n'roll (allegro brioso)
08. Intro and canone
09. Testament of time (andante)
10. The ray of white light (rondò)
11. To love the land (adagio)
12. The season of hope (piano preludio)
13. Simply angels (suite)
14. Ethix (canzona)
15. So che ci sei (bonus track)
Articolo letto 7159 volte
|