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Recensioni
Pubblicato il 13/10/2010 alle 16:18:29
Carmine Appice: una rock clinic che va oltre ogni aspettativa.
di Riccardo Carestia
Martedi' 12 Ottobre ore 20,30: assistere oggi alla musica di domani davanti ad un uomo che all'anagrafe e' censito come classe 1946 a vederlo dimostra 50 anni a sentirlo suonare ageless: non so se esista questo vocabolo senno' lo invento!

Martedi' 12 Ottobre ore 20,30: assistere oggi alla musica di domani davanti ad un uomo che all'anagrafe e' censito come classe 1946 a vederlo dimostra 50 anni a sentirlo suonare ageless: non so se esista questo vocabolo senno' lo invento!

Scandicci e' all'immediata periferia di Firenze: ier in questo luogo ho coniato il termine ageless! Noon so se esiste questo vocabolo inglese, senno' lo invento io, ispirato da Carmine Appice, italo-americano! Lui che suonando ha ricordato ad un fedele innamorato dei Led Zeppelin come me, il caro Bonham, che con lui mosse i primi passi sui tamburi forse ponendo per primo le basi dell'hard rock e dell'heavy metal.

La sua carriere inizia con i Vanilla Fudge nel 1967 poi nel 1970 assieme al bassista Tim Bogert forma i Cactus, da alcuni critici soprannominati i Led Zeppelin Americani ... eddaglie?? Una clinic, piena di batteristi in sala, che si spera non stiano solo facendo esercizi ora per raggiungere il più presto possibile la tecnica di Appice, ma che riflettano sulle sue parole ed il suo carisma. La cosa più importante per chi fa il lavoro del batterista è il groove, ha esordito, l'unica cosa che conta davvero è tenere alto il groove, non mollarlo mai. Poi chiaramente si è divertito anche a stupire con qualche gioco di prestigio.

Si è presentato con una doppia cassa e misure standard a parte appunto le casse poco profonde da 15” perciò che si rifanno ad un suono vintage. Piatti Sabian molto simili a detta sua ai Paiste che usava quando era giovane e un mini Crash inventato da lui. Il batterista ha il groove, la melodia e l'incedere nel cervello e nel cuore ...capiscccc..?.. Non significa nulla fare cose, battere bacchette sulle pelli se non hai la giusta intenzione.
Questo non significa che ci sia un solo modo al mondo di fare musica ma Carmine è un rockers, una leggenda dei 60s, suona il rock'n'roll quello figlio del blues, suona sdraiato e con suoni molto grassi, FAT, WARM and FAT!!!

Carmine Appice ha interagito con i ragazzi in sala, me compreso, ci ha fatto tenere il groove con le mani, ha giocato con noi sui tempi dispari e ci ha fatto sorridere perchè è anche molto simpatico ...capiscccc??? (nel suo italiano maccheronico). Ringrazio davvero per l'opportunità di aver assistito alla sua clinic organizzata da D-drum per cui è endorser e un drum shop di Firenze il Tun Cha presso lo Zenigata, locale di Scandicci, grazie ai buoni uffici del Musikalmente, lo studio di registrazione di Gianmarco Colzi, location dove tra l'altro si registra anche il radio show Il Re del Gancio.

Un'ora e mezzo con Carmine Appice vale più di anni di studi nelle direzioni più disparate. Rende le cose semplici e divertenti e lo dico io che sono un cantante ed un chitarrista e che mi interessa comporre piuttosto che frequentare i batteristi e i loro discorsi sulle misure, i tempi ambigui, le mode ecc... ieri ho davvero provato una spinta dall'interno, mi sono divertito in presenza di una leggenda che non se la tira per nulla. Sapete una cosa, in questa epoca triste da ogni punto di vista e per ogni settore a parte forse per chi ha inventato i social networks, almeno i musici, e parlo piuttosto di quelli del nostrr amato paese di spaghettari e pizzoidi, basta con le pippe, allungate quelle cinte bassisti, batteristi funambolici che invadete l'etere, lasciate stare l'algebra and keep the groove alive!!!!!

Lo so, lo so, per voi i peggiori sono i chitarristi con i loro volumi assurdi e quell'assoletto sempre in canna!!! Una vacanza oltre Oceano farebbe bene a tutti.

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