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Pubblicato il 26/10/2018 alle 12:00:01
The Golden Dwarf dei Satori Junk ristampato in doppio vinile
di Alessandro Sgritta
The Golden Dwarf, il secondo disco dei milanesi Satori Junk, a distanza di sei mesi dalla prima uscita in cd, viene ristampato dalla Spin on Black in doppio vinile LP 180 gr. 300 copie numerate.

"The Golden Dwarf" è il secondo disco dei milanesi Satori Junk. Oggi a distanza di sei mesi dalla prima uscita in cd, questo nuovo capitolo viene ristampato dalla Spin on Black in doppio vinile, 180 gr, gatefold, 300 copie numerate.

Di stanza a Milano (Italia), con data di nascita intorno al 2012, i Satori Junk sfornano un progetto capace di fondere heavy fuzzy riff con strutture robuste e influenze classiche di matrice seventies, unendo al tutto una potente saturazione mista alla ricchezza dei sintetizzatori. Il risultato è un muro di suono massiccio e devastante che si avvinghia alle atmosfere space rock per un viaggio introspettivo facilitato da psicotrope svisate psichedeliche. Con questa uscita, la band prende spunto dai tardi sixties per arrivare ai giorni nostri attraverso sette mazzate cosmiche. Nel tentativo d’irretire l’ascoltatore nel loro distorto e rabbioso mondo i nostri fondono testi spesso ispirati da tetri incubi e film dell’orrore. La struttura blues dell’opener "All Gods Die" racchiude in sé praticamente due terzi del loro polveroso mondo, fatto di larsen, distorsione ferina e improvvisi mutamenti del mood che non lasciano intravedere l’arrivo della tempesta. Sembrano quasi quieti ma nascondono artigli doom in emersione nella suite "Cosmic Prison", dieci minuti di rifferama plumbeo e voci sepolte nel missaggio per una lenta cavalcata capace di levarvi di dosso tre strati d'epidermide già morta. Rincarano la dose con la deflagrante potenza di "Blood Red Shrine" che anticipa un bel viaggio spazio/tempo attraverso "Death Dog", 15 minuti di esplorazione interstellare fra venti cosmici rilasciati dalle tastiere, trascinanti forze orbitali esercitate dall’andamento roteante della sezione ritmica mentre le chitarre corrosive penetrano le ultime resistenze. Pigiando play, qualunque sia la modalità con cui se ne usufruisce una cosa resta ben chiara, non esiste biglietto di ritorno per questa dipartita, a meno che subito dopo non si abbia ancora un alito vitale e abbastanza curiosità per affrontare l’opener "The Golden Dwarf", dal piglio motorheadiano, che vi porterà inesorabilmente alla chicca di questo vinile. Una versione inaspettata e imprevedibile nella forma lynchiana di "Light My Fire" dei Doors, sfigurata da rasoiate di doom, effetti ghost delle tastiere e chitarre e wah-wah addicted che si arroga la funzione di perfetto sigillo per questa full immersion nella psichedelia corrotta da elementi contamina(n)ti e scorie radioattive erogate dal loro instancabile propulsore siderale.

Il progetto Satori Junk nasce a Milano in mezzo alla densa nebbia e il fumo delle discariche. Un cocktail acido, pieno di elettronica e fuzz. Suoni ingrezziti da ripetitivi e opprimenti riff fusi a liriche in hangover che producono atmosfere da incubo horror. Il loro intento è quello d’irretire l’ascoltatore fra le maglie di questo mondo rabbioso e corrosivo.
Nel dicembre del 2012, dopo quattro mesi di prove e jam la band registra il suo primo demo in un solo giorno. Nell’ottobre del 2013, dopo molti show, il combo inizia a guadagnare la giusta visibilità alle date milanesi di supporto per i Doomraiser. Rinvigoriti da questo feedback positivo, la band decide di registrare un full length proprio nel gennaio del 2014. Il loro esordio omonimo esce a febbraio del 2015, per la Taxi Driver Records, e presentato a due prestigiosi festival underground di Milano: Solo Macello e Navajo Calling, condividendo palchi e scena con Red Fang, Iron Reagan, Mortuary Drape, Caronte, Saturnalia Temple, Kröwnn e Black Oath. I due anni successivi li vedono intensamente impegnati in estenuanti live e opening per band internazionali come Lord Vicar, Salem’s Pot, Midnight Ghost Train, Bright Course, Abysmal Grief, Nibiru, Ira del Baccano. Nel giugno del 2017, i Satori Junk iniziano le registrazioni del secondo album: "The Golden Dwarf". Nel Dicembre del 2017, dopo il sold-out, il primo album è ripubblicato dalla Minotauro Records.

Luke – Voce, Sintetizzatore, Theremin
Chris – Chitarra
Lorenzo – Basso
Max – Batteria


Tracklist "The Golden Dwarf"

Side A
1. Intro
2. All Gods Die
3. Cosmic Prison
Side B
1. Blood Red Shrine
2. Death Dog
Side C
1. The Golden Dwarf
Side D

1. Light My Fire (The Doors cover)

Issued by spin on black Srl

Record & Mixing: Enrico Baraldi @ Vacuum Studio & Waiting Room Audio, Bologna Mastering: Claudio Adamo @ Fonoprint, Bologna

Cover illustration: Horibudo I (Roberto Borsi) – Primordial Pain Tattoo, Milano Graphic Graphic design: Luca SoloMacello Martinotti

Photo: Photorouge

Tutti i brani scritti e arrangiati da Satori Junk tranne Light My Fire (The Doors)

Satori Junk

https://satorijunk.bandcamp.com

www.spinonblack.com
info@spinonblack.com




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