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Interviste
Pubblicato il 21/02/2010 alle 11:43:40
Luca Gemma: i talent show? Sono tutti una fabbrica di illusioni!
di Laura Gorini
Ce l'ha chiaramente con i talent show il carismatico Luca Gemma. Lui, cantautore tutto di un pezzo, ci spiega da cosa nasce questa sua antipatia...

E' un musicista e un cantautore colto e raffinato. Uno che si e' fatto una lunga gavetta prima di riuscire ad emergere nello spietato ambiente musicale. Uno che non ama per niente i talent show e che reputa i suoi partecipanti “tutta carne da cannone”.
Lui, il carismatico Luca Gemma che ha messo in luce nel suo “Folkadelic”, suo ultimo album fresco fresco di stampa, una maestria compositiva e interpretativa propria solo dei “grandi” della musica cantautorale nostrana ( e non solo!) si rivela per noi di Musicalnews.com...

Luca benvenuto su Musicalnews.com. E' un vero piacere fare la tua conoscenza: “Folkadelic”, il tuo nuovo cd e' un piccolo capolavoro!
Piacere mio e grazie per il capolavoro!

In alcuni momenti mi ricordi molto per la tua interpretazione il “signorino” Morgan... Un tuo giudizio sulla sua qualità di musicista?
Penso che sia un musicista molto talentuoso e una persona con un certo fascino, ma conosco poche sue canzoni e non mi piacciono molto: e' una questione di gusti.

Ogni musicista che si rispetti ha dei suoi punti di riferimento artistici e di vita. Quali sono i tuoi ?
Per quanto riguarda la musica ho sempre ascoltato molte cose diverse tra loro e sono un grande appassionato di Soul e Rhythm'n Blues, Marvin Gaye e James Brown e soprattutto dei mitici Beatles e Rolling Stones dei quali ho tutto in vinile, di Clash, Smiths e Talking Heads per gli anni Ottanta, di cantautori italiani della prima ora come Modugno e Tenco, dei dischi più psichedelici di Battisti, di De Gregori e poi Paul Weller, David Byrne, Tom Waits. Tra gli ultimi cantautori mi piace Bon Iver. Poi ci sono il cinema e la letteratura, ma la lista diventerebbe troppo lunga! (ride)

Tu hai fatto tanta gavetta ed esercitato le professioni più disparate nella tua vita. Ma se anni fa fossero già esistiti talent show come “Amici” e “X Factor”, ci avresti partecipato?
No, perche' non mi piacciono e perche' io mi sono sempre sentito autore delle mie canzoni, mentre in quei programmi si cercano per lo piu' interpreti. Inoltre e' tutto “giocoforza” in funzione del linguaggio televisivo e invece io ritengo che la musica abbia altri tempi e modi di comunicare; e' infatti molto più interessante per un cantante imparare a stare in studio di registrazione e su un palco vero con il pubblico davanti.

Dunque per te a cosa servono?
Penso che servano alla televisione e non alla musica, che nel medio-lungo periodo quasi tutti i partecipanti finiranno nel dimenticatoio per colpa della fretta e dell'omologazione. Del resto e' evidente che non gliene importa niente a nessuno, una volta finito il programma: l'ascolto è buono, i giudici diventano personaggi ben remunerati e griffati, le major fanno un paio di compilation che vendono, il marchio funziona e avanti il prossimo! Insomma: tutta carne da cannone. Pero' e' opinione comune e conveniente che almeno "loro" qualcosa per la musica fanno; ecco a me “quell' "almeno" non interessa!

Ma ritorniamo a parlare di “Folkadelic”: perche' questo titolo?
E' bello, suona bene, rispecchia pienamente il suono del disco con la crasi tra folk e psichedelia e rispecchia altrettanto bene me e il mio stato d'animo di questo periodo: la malinconica serenità del folk interrotta da scatti di inquietudine, irrequietezza e "incazzatura" (ovvero le 3 i).

Hai dichiarato che per quest'album “hai scritto molte canzoni e ne ho buttate via altrettante senza pieta'”. Ti definisci dunque un perfezionista?
Per essere un perfezionista in senso stretto non ne ho le qualita', pero' credo negli anni di avere imparato a riconoscere quando una canzone mi piace e vale la pena insistere e lavorarci e quando invece e' meglio lasciarla perdere, o ancora quando e' adatta a me come cantante oppure no. Ho dei momenti in cui questa percezione e' molto nitida sia per la musica che per le parole e io di quella percezione mi fido.

Le tue canzoni sono ricche di poesia autentica. A chi o a che cosa ti ispiri quando scrivi?
Grazie per il bellissimo complimento. Ma per rispondere alla tua domanda, ti dico che i grandi musicisti di cui parlavo prima continuano a essere fonte di ispirazione per me, come il cinema e i libri che hanno una grande capacita' evocativa e immaginifica. Ma per poter raccontare qualcosa e' necessario buttarsi a capofitto nella vita, la propria e anche quella degli altri, se non altro per osservarla. Gli esercizi di stile da soli non fanno per me!

Nasce prima il testo o prima la musica?
Quasi sempre prima la musica e poi cerco le parole che abbiano il suono giusto.

E ora quando potremmo ammirarti live? Prossimi tuoi impegni?
Dopo il mio bel showcase del 4 febbraio alla Fnac di Milano, ne sono susseguiti molti altri. E poi da marzo si aggiungeranno anche i concerti veri e propri. Direi che per i prossimi mesi mi dedichero'anima e corpo a “Folkadelic” e nel frattempo scriverO' qualche pezzo per altri cantanti. Ma di piu' non dico, dai!

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