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Interviste |
Pubblicato il 23/02/2006 alle 23:00:44 | |
Il Pupo “nazionale” tra televisione, musica e teatro
Pupo è in teatro in questi giorni con “Il Grande Croupier”. Ci parla della sua esperienza televisiva, del nuovo brano che andrà in scena insieme al recital e ci espone il suo parere sulla musica emergente.
Enzo Ghignazzi (in arte Pupo) è in teatro in questi giorni con “Il Grande Croupier”, tra vita reale e musica. Pupo ci parla della sua esperienza televisiva, del nuovo brano che andrà in scena insieme al recital e ci espone il suo parere sulla musica emergente.
Dal 14 al 26 Febbraio Pupo è in scena al Teatro Italia di Roma con il recital “Il Grande Croupier”, dove il cantante mette sul tavolo la propria musica, la propria vita e le canzoni che lo hanno segnato. Ci ha parlato della sua esperienza in tv, dell’affetto reciproco verso i fan e del suo parere sulla non facile situazione della musica emergente. Il tutto con simpatia e cordialità tipiche dell’artista Toscano.
01) Questo è un momento decisamente positivo per te. Ti aspettavi una risposta così calorosa da parte del pubblico?
E’ chiaro che una risposta così calorosa è inaspettata, non direi di certo che mi aspettavo un riscontro così, però negli ultimi anni stavo con i miei collaboratori lavorando in una direzione che era quella di capire lo spazio per me di esprimermi in televisione. E’ chiaro che quello che è arrivato è superiore alle nostre aspettative.
02) Cosa hai pensato quando, questa estate, ti è stato proposto di presentare “Il Malloppo” su Raiuno?
Ho pensato che era una buona occasione per esprimermi per quello che io speravo potesse diventare un’attività parallela a quella della musica, chiaramente non pensavo che divenisse l’occasione speciale della mia vita, che è stata quella di condurre “Affari Tuoi”.
03) Da un recente sondaggio sei risultato l’artista più simpatico per gli Italiani: pensi che questo sia dovuto al fatto che i tuoi testi, talvolta autobiografici, ti abbiano inserito in una dimensione più umana, vicina alla gente e ai fan?
Mi fa molto piacere avere questo tipo di riscontro da parte della gente perché è alla gente che mi rivolgo, è con quella gente che voglio un confronto, non con gli addetti ai lavori né con i politici. E’ normale che questo faccia piacere, anzi ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi seguono. Poi in futuro speriamo che questo duri e speriamo che, insomma, io riesca di nuovo e sempre a stupire, ad accontentare la gente senza adagiarmi su questo tipo di riscontro odierno.
04) Il tuo impegno televisivo ti ha tolto spazio da dedicare alla musica oppure riesci ancora a trovare del tempo?
No, ora in questi ultimi mesi sono molto concentrato nella televisione, ma nel frattempo ho estrapolato un singolo dall’album “L’Equilibrista”, che era un album di due anni fa, un singolo intitolato “Un Uomo Nuovo”, che mi sembrava una canzone molto adatta per il momento che sto vivendo, sia professionale che umano. Quindi, sembra scritto proprio per oggi invece era di due anni fa. Dunque il tempo per scrivere nuove canzoni ora non lo trovo, ma il tempo per pensare e ricordare alla gente che io sono un cantante ho avuto modo di trovarlo ed è per questo che ho pubblicato questo nuovo disco.
05) Il disco nel quale “Un Uomo Nuovo” è contenuto, si intitola appunto “L’Equilibrista” e contiene sia inediti che successi riarrangiati. Cosa ti ha spinto a rivisitare i tuoi classici?
La voglia di farli ascoltare come io li suono anche dal vivo con la mia band quando vado in giro per il mondo a cantarli, infatti nell’album ci sono canzoni storiche suonate completamente in presa diretta in studio dal vivo, quindi hanno un sapore totalmente diverso, molto più caldo.
06) E al momento sei al lavoro su un nuovo disco? Se sì, puoi anticiparci qualcosa?
Sono al lavoro su una nuova canzone che fa parte di un tentativo che sto facendo in teatro, uno spettacolo teatrale intitolato “Il Grande Croupier”, che è un recital dove io canterò canzoni mie ma anche di cantautori che hanno contrassegnato la mia adolescenza: Gaber, Tenco, Battisti, Ivan Graziani e così via. C’è una nuova canzone che ho scritto e che si chiama “La Mia Nuova Sfida” che ho messo a posto per questa nuova esperienza teatrale (che nel mese di Gennaio è andata in scena il 5 al Casinò di Venezia e dal 17 al 22 al teatro Filodrammatici di Milano, NdR).
07) Infine, qual’è la tua opinione su Internet e sulle tecnologie moderne in relazione al discorso della musica?
Opinione positivissima perché Internet e tutto quello che va in rete, tutto quello che accelera la possibilità di comunicazione della gente, ben venga. E’ chiaro che poi queste nuove tecnologie devono rispettare i diritti d’autore e speriamo che si trovi il modo per non far diventare la musica usufruibile da tutti senza pagare nulla. Questo sarebbe ingiusto.
08) Quale differenza avverti tra la musica attuale e quella presente nel periodo del tuo esordio: oggi è più facile per un’artista affermarsi oppure no?
Oggi è più difficile per un’artista affermarsi, perché nel mondo della forte comunicazione sembra quasi un paradosso ma è più difficile venir fuori: più comunicazione c’è e più difficile è emergere. Prima bastava che passassi una volta a Raiuno, ad un programma, che mi vedeva tutta Italia. Oggi se non fai determinati programmi e non fai strategie di comunicazione particolari non si accorge nessuno di te. E per i nuovi cantanti e personaggi è molto dura.
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