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Notizie
Pubblicato il 21/04/2000 alle 00:00:00
Voglia di disco anni ‘70
di Marina Beccuti

Riascoltando vecchi brani della disco music anni ’70, primi anni ’80, grazie alle varie compilation revival degli ultimi tempi, ci si rende conto che era davvero bella musica. Senza troppe pretese, semplice, molto orecchiabile, ma profondamente allegra e spensierata. Ascoltare i primi passi del funky delle Chic o delle Sister Sledge, o lo splendido “Upside down” di una incredibile e bravissima Diana Ross riuscivano a far dimenticare le fatiche quotidiane. All’epoca non serviva nessun tipo di pasticca per estraniarsi dalla realtà, quel tipo di musica aiutava a gioire e a stare insieme piacevolmente. Forse in quel periodo la realtà era migliore di quella odierna. Raffrontando quella musica disco a quella attuale c’è una differenza abissale. La musica che va per la maggiore tra i giovanissimi di adesso è cupa, tutta uguale e martellante, che non fa altro che esaltare il disagio di sopravvivere in questo fin qui povero 2000. Questo tipo di musica non aiuta ad uscire dall’apatia odierna, anzi la esalta, così molti ricorrono all’uso dell’ecstasy. Negli anni ’70 c’era un proliferare di musiche e gruppi che fecero successo per un brano solo, le cosiddette meteore, ma che stavano in classifiche mesi e mesi. Tra le quali ricordiamo “Meteor Man”, “Ring my bell”, “I love to love” “Funkytown” e la splendida “Don’t let me be misunderstood” dei Santa Esmeralda, un brano eccezionale ancora oggi. Trovavano spazio anche cantanti o gruppi che fecero successo nel tempo, come la stessa Diana Ross, il mitico Barry White, i Village People, e un gruppo eccellente sparito troppo in fretta come i Boney M. Il top di quel genere musicale l’abbiamo avuto con la meravigliosa Donna Summer, non a torto la vera regina della disco music, ricercata e sofisticata, oltre al timbro della sua voce inconfondibile e calda, che dava quel tocco erotico alla gettonata “ I feel love”. Da ascoltare l’album live di Donna Summer “Live and more”, dove vengono riproposti i brani migliori del suo ricco repertorio, con una elettrizzante “Mac Arthur Park”, forse il brano più bello della Summer. Una Donna Summer che dal vivo rende il doppio.
Una grande emozione riascoltarla.
Attualmente l’unico gruppo che ho trovato in grado di riproporre quel ritmo, di dare le stesse sensazioni, sono i Jamiroquai. La loro ultima fatica “Synkronized” è un grande esempio di come si può riproporre la vecchia disco in versione techno. Tra i brani irrinunciabili “Destitute Illusion” e “King for a day”.

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