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Recensioni
Pubblicato il 11/12/2018 alle 14:59:02
Bucalone: Bucalone (Autoprodotto)
di Paolo Polidoro
Un ritratto perfetto del caleidoscopio mondo musicale di Marco Viccaro Bucalone, eccocome si apre la sua PressKit, una frase perfetta per accompagnare un disco che a tratti stupisce e a tratti ci lasci con una fame

Un ritratto perfetto del caleidoscopio mondo musicale di Marco Viccaro Bucalone, eccocome si apre la sua PressKit, una frase perfetta per accompagnare un disco che a tratti stupisce e a tratti ci lasci con una fame che avremmo voluto invece mettere a riposo.

Disco di 8 inediti più una intro iniziale di 20 secondo in cui questo grido di Bucalone da il benvenuto a quel che sarà il mood di tutto l’ascolto, ed infatti provate ad alzare il volume su “Rock’n’Roll Tonicht” tanto per essere didascalici oppure su “What about you” oppure anche “Live and Let Live”.

Insomma il rock verace che non lascia scampo, quello che stressa l’ascolto, il rock di matrice soul, con questi cori gospel che avrebbero potuto fare il loro ingresso senza sbagliare un colpo, dov’è di casa il blues di antiche ricette, che poi tutto diventa prezioso, con quelle venature alla Queen tanto per capirci, che in questo periodo sono tornati tanto di moda, ascoltate le scale e le variazioni melodiche, di voce soprattutto, che ci sono in “Time for Real Love”, ma anche il romanticismo acustico di “Love Children” o di “Keep me in love”, o la pop song d’amore “Vedrai” (l’unica canzone in italiano) per chiudere con della psichedelia ricercata di “Fly”.

Tutto questo, dalle chitarre alle linee frenetiche di batterie, da quelle sensazioni di Hammond alla voce portante: tutto, ma proprio tutto è frutto di Marco Viccaro Bucalone, dunque un disco da vero One Man Band.

Un ascolto assai interessante, anche se visto tutto il grandissimo parco opportunità a disposizione, avremmo voluto ascoltare il brano, anzi La Canzone che avrebbe cambiato le regole del gioco, o almeno ci bastava immortalare a fuoco il ricordo di questo disco, e invece, tra queste belle scritture, manca la protagonista, manca ancora, ma la strada è quella giusta.






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