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Comunicati |
Pubblicato il 06/07/2007 alle 19:30:26 | |
Debutta l'Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna
Debutta stasera a Tivoli il nuovo progetto dell'Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna, l'orchestra residente dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, con la partecipazione di Sonia Bergamasco e Giovanni Lindo Ferretti.
Debutta il 6 luglio a Tivoli il nuovo progetto dell'Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna (nella foto), l'orchestra residente dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, con la partecipazione di Sonia Bergamasco e Giovanni Lindo Ferretti.
"Bbella fatte chiamà" è il primo progetto speciale dell’Orchestra Popolare Italiana, l’orchestra residente dell’Auditorium Parco della Musica prodotta dalla Fondazione Musica per Roma con la direzione di Ambrogio Sparagna. L’organico, composto da una trentina di elementi variabili e caratterizzato dalla presenza di strumenti musicali tipici della tradizione popolare italiana, si configura come un originale strumento per la valorizzazione, la rielaborazione e la diffusione dei repertori musicali italiani di tradizione orale, mediante la produzione di programmi originali dedicati sia ai repertori regionali, sia alle forme e ai generi del folklore nazionale. L’Orchestra collaborerà di volta in volta con musicisti e artisti provenienti dal territorio dando vita a progetti speciali.
"Bbella fatte chiamà" è il titolo di uno strambotto laziale particolarmente diffuso nell’area della campagna romana che diede lo spunto nel 1930 a Goffredo Petrassi e Giorgio Nataletti per realizzare la prima importante raccolta antologica di canti popolari laziali elaborati per voce e pianoforte. In quegli anni molti compositori italiani si sentivano attratti dal carattere originale del canto popolare e dalle immagini agresti che essi evocano tanto da realizzare numerose elaborazioni per canto e pianoforte in cui cercavano di “restituire”, secondo lo stile dell’epoca, che risulta per livello e quantità di esempi e modalità di riuso molto variegato e tutt'altro che marginale, le atmosfere popolari tipiche.
Questa forza espressiva costruita con l’impiego di semplici strutture poetiche di stornelli, strambotti e canti narrativi continua ancora oggi a generare una grande attrazione soprattutto nelle nuove generazioni. A conferma di questo interesse è la persistenza nell’uso corrente di alcune versioni dei canti laziali della raccolta Nataletti-Petrassi che vengono ancora reinterpretati da molti giovani i quali hanno appreso la ricchezza della poesia popolare direttamente dalla viva voce di “alberi di canto” tradizionali.
Lo spettacolo "Bbella fatte chiamà" propone la bellezza di questo modello di canto popolare, costruito prevalentemente con l’uso di versi di endecasillabi, allo scopo di cantare secondo la “maniera” antica dei contadini della campagna romana il sentimento dell’amore, vissuto nella sua interezza e semplicità.
Accanto ai musicisti e ai solisti dell’Orchestra Popolare Italiana lo spettacolo vede la partecipazione di alcuni cantori e musicisti popolari dell’area della Valle dell’Aniene e della Campagna romana, in particolare poeti improvvisatori in ottava rima, zampognari di Subiaco e tamburelliste di Tivoli.
Tra le prossime date dell’Orchestra popolare Italiana, il 19 luglio al Festival delle Invasioni di Cosenza, nell’ambito della stagione estiva, e il 10 agosto a Carpineto Romano, in occasione della notte di San Lorenzo all’interno del Festival "I cavalieri cantati".
L’Orchestra sarà il 7 settembre a Palermo e l’8 sarà protagonista della Notte bianca di Roma con una nuova produzione dal titolo "Le stelle di Giufà" che vedrà la presenza di numerosi ospiti provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.
Il 22 settembre a Bra (Cuneo) l’Orchestra si esibirà con musicisti tradizionali piemontesi nell’ambito della rassegna “Cheese” organizzata da Slow Food.
A partire dall’autunno l’Orchestra realizzerà una serie di nuove produzioni nell’ambito della programmazione dell’Auditorium con in particolare un evento speciale dedicato ai canti popolari del Natale.
“Nel folklore musicale italiano non esiste la pratica musicale orchestrale di tipo classico. I tanti tipi di organici strumentali numerosi, così diffusi in tutto il territorio come ad esempio le “paranze” campane di percussioni o i “concertini” di zampogne laziali e lucani, applicano essenzialmente regole di rafforzamento sonoro.
Questa specificità del repertorio musicale nazionale è così radicata che può indurre a considerare la costituzione di un’orchestra di strumenti popolari come una sorta di anomalia, una vera e propria impertinenza culturale. Ma se si produce uno sforzo di riallineamento e si focalizza l’attenzione sul valore simbolico e strutturale che caratterizza la pratica musicale in forma orchestrale ci si accorge che la costituzione di una grande compagine sonora che impiega strumenti popolari oggi può rappresentare un efficace volano di trasmissione di competenze, capace di rinnovare antichi saperi, e un formidabile veicolo di promozione culturale. Questa grande ricchezza culturale assume particolare funzione specialmente in questo periodo storico segnato da un malessere diffuso che induce alla perdita di ogni ponte con tradizioni e culture passate. Sotto questa nuova prospettiva un’orchestra di strumenti popolari può diventare invece un nuovo epicentro culturale, dove eseguire le forme tradizionali del folklore musicale attraverso l’esercizio dell’approfondimento e trasmettere alle nuove generazioni gli antichi saperi tradizionali. Così concepita un’orchestra di strumenti popolari si configura come uno straordinario bene culturale di una tradizione musicale vivente: un luogo privilegiato dove realizzare nuove modalità creative ed esecutive sperimentando nuovi linguaggi mediante la rielaborazione di antichi repertori.
Una grande compagine sonora dove protagonisti sono gli strumenti tipici della tradizione musicale popolare italiana fra cui zampogne,ciaramelle, organetti, tamburelli, mandolini, violini, chitarre battenti, ghironde, lire, arpicelle, conchiglie e i tanti altri strumenti “minori” che caratterizzano il grande repertorio etnomusicale nazionale che vengono organizzati fra loro attraverso l’uso di specifiche sezioni in relazione alle loro particolari funzioni.
In questo tipo di organico grande importanza è affidata agli organetti che possiedono una specifica pluralità funzionale capace di generare un voluminoso tappeto dal forte attacco ritmico - armonico e passi melodici di grande effetto.
In questo tipo di ricerca musicale un’attenzione particolare va riposta all’uso delle voci che hanno il “dovere” di garantire l’antico principio in uso nelle culture popolari di tradizione orale dell’egemonia della parola cantata. Alla musica infatti spettava il compito di ‘esaltare’ la poesia cantata rafforzandone il suo potere comunicativo”.
(Ambrogio Sparagna)
Prima assoluta
ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA
DELL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
"Bbella fatte chiamà"
Canti d’amore dalla campagna romana
Un progetto originale di Ambrogio Sparagna
con la partecipazione di poeti, cantori e musicisti tradizionali della
Valle dell’Aniene
e la partecipazione di Sonia Bergamasco e Giovanni Lindo Ferretti
Una Produzione Fondazione Musica per Roma
VENERDÌ 6 LUGLIO ORE 21 VILLA ADRIANA - TIVOLI
Orchestra Popolare Italiana
Voci: Raffaello Simeoni; Anna Rita Colaianni; Alessandra Del Monti;Susanna Ruffini;Arianna Rumiz; Claudia Scalmana
corde: Roberto Pentassuglia - chitarra, chitarra battente; Giuliana De Donno - arpa popolare; Erasmo Treglia - ghironda
plettri: Mimmo Epifani- mandola, mandolino,mandoloncello
fiati: Marco Tomassi - zampogne melodiche, zoppe e giganti; Paolo Rocca - ciaramella,
clarinetti; Raffaello Simeoni - flauti pastorali
organetti: Clara Graziano, Monica Neri, Silvia Gallone, Dilva Foddai, Francesco Filosa, Marco Loche, Giusepe Masella, Raffaele Pinelli
archi: Monica Neri – lira; Mariana Dudnic – violino; Giovanna Famulari – violoncello; Claudio Di Trapani - contrabbasso
percussioni: Valentina Ferraiolo, Riccardo Laganà, Silvia Gallone – tamburelli; Ottavio Saviano – batteria; Erasmo Treglia - percussioni tradizionali
Biglietto 20 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card)
* L’acquisto a prezzo intero del biglietto d’ingresso a festiVAl dà diritto al trasporto in treno dedicato, in partenza dalla Stazione Tiburtina, o in autobus, con partenza dall’Auditorium Parco della Musica
INFO 06.80241281
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