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Interviste
Pubblicato il 13/09/2012 alle 09:09:24
The rock future is unwritten: con noi Paolo Ansali, tra l'altro socio del negozio di dischi Tarkus Records...
di Francesca Odette Croxignatti
Il 24 Settembre il negozio romano compie il primo anno di vita: e' un mix perfetto di coraggio, incoscienza e passione, come tutta la vita di Paolo Ansali, sospeso tra l'amore per il cinema, gli inizi con Metal Massacre, Musikbox ..

Il 24 Settembre il negozio romano compie il primo anno di vita: e' un mix perfetto di coraggio, incoscienza e passione, come tutta la vita di Paolo Ansali, sospeso tra l'amore per il cinema, gli inizi con Metal Massacre, Musikbox ..

Lo raggiungiamo al numero 29 di Via Andrea Baldi, proprio nella sede della Tarkus Records. Siamo scesi dal Viale delle Medaglie d'Oro e raggiunto Via De Carolis: Via Andrea Baldi e' una sua traversa..

Un bentrovato a Paolo Ansali: come ti descriveresti e … perche' proprio in quel modo?
Sinceramente non saprei come descrivermi, è una cosa a cui non ho mai pensato. Posso dirti che trovarmi nel ruolo dell’intervistato, invece che dell’intervistatore, mi fa un effetto un po’ strano… Come sdoppiarsi fisicamente, guardandosi da un punto che non conosci.

Cosa non va nel mondo della musica in Italia in questo momento? Da quale parte cominceresti a cambiare le cose?
Si parla spesso di una grave crisi che ha colpito duramente anche nel mondo della discografia. Probabilmente ad essere in crisi è il supporto fisico, le major in accordo con i principali colossi della vendita di musica online, hanno già deciso il destino dei vari supporti e formati musicali. Si parla sempre più spesso della fantomatica musica liquida. Si potrebbe partire per esempio dall’abbassare l’aliquota Iva dei CD al 4%, come per i libri, ma sembra addirittura che aumentera'!

Quali sono gli artisti che hai amato in passato e quali quelli che segui ora con maggiore interesse?
Sono cresciuto nei dorati e spensierati anni ’80 in cui i giovincelli si dividevano in due categorie: paninari o metallari. Ho scelto la seconda strada, anche grazie ad una mitica trasmissione radiofonica romana che si chiamava “Metal Massacre”, condotta dal compianto Baffo, scomparso quest’anno. Era un momento d’oro per il genere, amatissimo da tanti ragazzi ma quasi snobbato dalla critica, in cui uscivano capolavori di Iron Maiden, Yngwie Malmsteen, Queensryche e tanti altri, ho ancora i vinili da qualche parte. Nello stesso periodo ho cominciato a scoprire i grandi gruppi e artisti anni 60/70, quello che viene definto ”classic rock”, la base di tutto, Beatles, Led Zeppelin, The Who, Jimi Hendrix, Pink Floyd (che vidi allo Stadio Flaminio nell’ 88 a 18 anni, il loro primo ritorno in Italia) solo per citarne alcuni. Lo stesso per i gruppi italiani come Banco, Area, PFM, Goblin e i cantautori. Classici che puoi ascoltare anche mille volte ma non ti stanchi mai. Non mi sono fatto mancare niente a livello musicale, arrivando anche al free jazz o alla classica contemporanea. E’ stata un’evoluzione naturale. Oggi mi piacciono artisti che fanno riferimento a quel periodo magico come i Porcupine Tree o gli Ozric Tentacles. E le female-band, of course!

Nel tuo recente passato, il varo di Tarkus Records: atto di coraggio, incoscienza, passione sfrenata... !?!?!
L’idea di aprire un negozio di dischi, che compie un anno il 24 settembre, è nata grazie ad altri due soci che si sono gettati in questa avventura. Uno è Anselmo Patacchini, direttore e fondatore della rivista Musikbox, esperto di hi-fi, e l’altro Fabio Loffredo, a lungo commesso in un negozio di dischi storico a Roma che si chiamava Revolver, uno dei punti di riferimento per noi appassionati. Ci conosciamo da diversi anni. Parlando con Anselmo in redazione e con Fabio ai concerti siamo giunti alla fondazione di Tarkus Records. Vendiamo sia CD che vinili, nuovi e usati, oltre ad una saletta d’ascolto al piano inferiore per prove audiofile. In questi mesi siamo riusciti ad organizzare anche degli show-case acustici, malgrado lo spazio non sia molto. Tra gli altri hanno suonato Nina Monti, Raffaela Daino dei Pivirama, Marco Ro, i Kaledon (in sei!) e abbiamo partecipato al Record Store Day. Abbiamo avuto come gradito ospite un mito del prog, Aldo Tagliapietra de Le Orme. Nel nostro piccolo ci diamo da fare. Aprire quando molti chiudono sembra un controsenso ma è un sogno che avevamo da molto. E’ un mix perfetto di coraggio, incoscienza e passione.

A proposito di passione, e' noto il tuo essere tifoso romanista: ma di cos'altro sei fan?
Un’altra smisurata passione è il cinema, specialmente riguardo film che si legano alla musica. Quando vedi “Tommy” o “The Wall” anche sul grande schermo, dopo aver sviscerato il concept-album che c’era dietro, capisci bene la potenza visiva che si sprigiona da quelle canzoni immortali.
Oltre alla musica scritta, provo anche a suonarla, la batteria è un altro pallino che mi porto dietro da diverso tempo. Per il resto leggo molto, mi tengo informato, tengo d’occhio il web, usandolo sempre nel modo giusto, senza esagerare.

Usiamo una macchina spazio/tempo: in quale epoca ti trasferisci e... perche'?
Senza essere nostalgici a tutti i costi a me va bene anche l’era attuale in cui viviamo. Certo, non sarebbe stato male vedere Michelangelo affrescare la Cappella Sistina o Colombo sbarcare in America ma ogni epoca ha il suo fascino. Se penso a tutti i concertoni storici che mi sono perso, e che oggi in parte rivivono grazie a qualcuno che c’era, probabilmente in quel caso avrei voluto avere la macchina del tempo. Magari una fantastica DeLorean come in “Ritorno al Futuro”!

Dice il nostro diretur Giancarlo Passarella che tu sei la dimostrazione concreta di come passione e tenacia possano portare risultare concreti. A cosa avra' voluto riferirsi?
Ringrazio il Diretur per queste belle parole. Lo conosco ormai da oltre dieci anni, ricordo che eravamo presenti in quel periodo con Musikbox alle Convention di Ululati dall'Underground a Firenze …. e posso dire anch’io le stesse cose di lui. Portare avanti un sito importante come Musicalnews, pur senza budget astronomici, ma solo con la passione e la tenacia che lo contraddistingue è stata una bella impresa!

Tra te ed il nostro diretur ci sono un po' di amici in comune: te la senti per qualcuno di loro di offrirci una tua descrizione... evidenziarne delle peculiarita'?
Come peculiarità metto al primo posto bravura, simpatia, erudizione musicale per tutti quelli che conosco. Credo che il Diretur condivida in pieno le mie parole. S’è creato un bel team, solido, affiatato, riuscendo a lavorare a volte anche in modo telepatico!

Paolo Ansali uomo e Paolo Ansali comunicatore: riescono le due realta' a vivere assieme? Quali hobby riesci a coltivare?
Non riesco a coltivare hobby proprio perché mi sento assorbito per 24 ore al giorno in un mondo che credo ormai di conoscere abbastanza bene, quello delle sette note. E va benissimo così!

Proviamo a guardare ora al futuro: cosa avra' fatto Paolo Ansali domani, fra un mese o fra un anno? Hai qualche sassolino da toglierti?
Mi permetto di citare il grande Joe Strummer con le parole “The future is unwritten”, credo davvero che il futuro si realizza giorno per giorno. A 42 anni mi trovo a fare ciò che mi piace mettendoci più passione e grinta che posso. Per il resto si vedrà. Visto che siamo in tema di citazioni un celebre disco di Van Morrison s’intitolava “No guru, no method, no teacher”. Un consiglio per non farsi influenzare troppo ma pensare sempre con la propria testa.

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