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Recensioni
Pubblicato il 29/04/2015 alle 10:42:10
Varathorn Untrodden Corridors of Hades (Agonia Records) – Grecia nera
di Emanuele Gentile
Un’entità nera si aggira per l’Europa i Varathorn

Un’entità nera si aggira per l’Europa i Varathorn. E’ proprio il caso di affermarlo. I Varathron sono una delle entità più misteriose e diaboliche della scena black/occult europea. Anzi sono uno dei gruppi che ne hanno fissato i parametri costitutivi. Non sono mai stati una band dalla fama importante, ma sono un’influenza costante e diffusa per centinaia di band dedite a questo genere di heavy metal. Un genere pericoloso per chi è abituato ad altri stilemi. Tuttavia, un genere in possesso di un fascino sinistro e controverso. Con il black/occult si va diritto nelle grinfie di Caronte. Cioè a sud del paradiso come avrebbero chiosato gli Slayer!

I Varathorn sono una delle più longeve band mondiali del genere. Tutto nasce nel lontano 1988 quando Captain Death (batteria), Mutilator (basso, anche con i Rotting Christ), John (chitarre) e Necroabyssious (canto) danno vita a una nuova entità infernale: i Varathorn. I primi due demo-tape (“Procreation of The Unaltered Evil” e “The Great Seal of Graal”) sono atti costituitivi del black/occult europeo. Sono considerati dagli appassionati del genere autentiche pietre miliari. Il sound malefico e nevrastenico che fuoriesce dai succitati due demo-tape è un qualcosa di malsano e terribile. Sembra proprio che le porte dell’inferno si siano aperte e i demoni invadono la nostra vita per sottometterci alla volontà del maligno che regna in eterno nel regno degli Inferi. Tutto quello che è successo dopo questi demo-tape è una cavalcata epica che ha consegnato alla leggenda i Varathron.

Il loro nuovo album non si smentisce. L’aurea di maligno che i Varathorn diffondono in maniera implacabile e feroce dal 1988 non è mai morta. Si rigenera ad ogni release. Sempre più forte. Ascoltare il loro nuovo album è un godimento che non ha pari. “Untrodden Corridors of Hades” è l’ennesimo manifesto iconoclasta che propugna il maligno ad ogni livello. Quando si decide di ascoltare un album dei Varathorn bisogna ricordarci cosa vergava Dante Alighieri nella Comedia: ABBANDONATE OGNI SPERANZA VOI CHE ENTRATE. Appunto. Lungo i brani che compongono la tracks-list di “Untrodden Corridors of Hades” risalta in tutta la sua forza sinistra la potenza malefica del maligno. Tutti i brani sono registrati in modo che tale sensazioni si appalesi fin dal primo istante. Qui l’umano si deve dimenticare e vaporizzare. Il “Signore delle Mosche” (così i Fenici definivano il Diavolo – nda) è più che presente. Per voi la speranza svanisce ed entrerete nel regno del dolore eterno.

Ho molto apprezzato il nuovo album dei Varathorn. Avrebbero potuto vivere di luce (sinistra?) riflessa della loro malvagia notorietà. Invece, no. Hanno atteso un bel po’ per ritornare, ma lo hanno fatto solo come loro sanno. Con un sound che non ha nullo di umano. In cui tutte le sofferenze ed atrocità si uniscono per creare un affresco di violenza e brutalità allo stato puro. C’è necessità di gruppi come i Varathron per scuotere un genere – l’heavy metal – che da un po’ di tempo a questa parte è diventato troppo borghese. MAY EMBRACE THE DEATH CHANT…

Tracks-list:

Kabalistic Invocation of Solomon 08:43
Realm of Obscure 07:42
Arcane Conjuring 06:27
Leprocious Lord 05:10
The Bright Trapezium 06:45
Death Chant 05:51
Delve into the Past 08:35

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