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Recensioni |
Pubblicato il 22/04/2012 alle 17:34:44 | |
Giorgia - Pescara, 21/4/2012, Pala Giovanni Paolo II
Giorgia è collocabile tra gli artisti che rendono molto di più dal vivo che su disco. Se ne sono accorte anche le persone che ieri sera hanno riempito il Pala Giovanni Paolo II di Pescara per l'unica tappa abruzzese del 'Dietro le apparenze tour'.
Giorgia è collocabile tra gli artisti che rendono molto di più dal vivo che su disco. Se ne sono accorte anche le persone che ieri sera hanno riempito il Pala Giovanni Paolo II di Pescara per l'unica tappa abruzzese del 'Dietro le apparenze tour'.
Quando infatti la vocalist romana sceglie di affidarsi ad arrangiamenti più asciutti e più "suonati", con una band in tiro e un sound pop-soul semplice e diretto, i suoi pezzi ne guadagnano. E' il caso, ad esempio, di "Vivi davvero" e "Il mio giorno migliore", che nella versione live convincono maggiormente. Anche per questo è un peccato che la signora Todrani continui a vestire in studio le sue canzoni con campionamenti e soluzioni elettroniche che non rendono giustizia nè al suo timbro nè tantomeno all'aspetto musicale. Meglio allora concentrarsi su una performance che è stata impeccabile, con una Giorgia in formissima, coadiuvata ai cori da Chiara Vergati (già con Eros Ramazzotti) e Diana Winter. L'inizio è di quelli che mettono i brividi: "Come saprei" voce e pianoforte. Giorgia entra in scena indossando un abito pieno di led bianchi (che successivamente diventano rossi) e incanta immediatamente i presenti con questo evergreen, che le regalò la vittoria a Sanremo '95. Segue "Spirito libero" che va a confluire in "Born this way", celebre successo di Lady Gaga. Spazio, poi, all'ultimo album con uno dei singoli estratti: "E' l'amore che conta".
A questo punto la cantante prende la parola e, sottolineando che la memoria è ciò che ci permette di guardare al futuro tenendo ben presente quello che è stato il nostro passato, introduce "Gocce di memoria". E' apprezzabile il fatto che la scaletta inanelli subito grandi hit, senza aspettare di proporle alla fine dello spettacolo come di solito si usa fare. D'altronde, quando puoi vantare 18 anni di carriera, puoi permetterti di partire così. E' la volta di "Per fare a meno di te", "La gatta" (brutta e discutibile come al solito, ma tant'è) e un medley che comprende "Strano il mio destino", "Infinite volte" e "L'eternità", per concludersi con "Sex machine" di James Brown, intonata dall'ottimo Sonny T. Il musicista americano, che si divide tra basso, tastiera e qualche duetto con la stessa Giorgia, "sfida" anche il suo compagno di gruppo Mike Scott in un assolo chitarristico alla fine di "Dietro le apparenze". Intanto, tra applausi e ovazioni, Giorgia continua la sua parata di classici: "Girasole", "E poi", "Un'ora sola ti vorrei" e "Di sole e d'azzurro". Da segnalare, nel finale, due tributi: uno ai Black Eyed Peas con "I gotta feeling" e un altro, dovuto e molto sentito, a Whitney Houston, da sempre punto di riferimento di Giorgia, che sceglie di ricordarla con "Exhale".
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