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Recensioni
Pubblicato il 16/07/2014 alle 15:54:45
Damon Albarn @ Auditorium Parco della Musica, 15 Luglio 2014
di Adila Salah
Damon Albarn, originariamente uno dei maggiori esponenti del britpop inglese, fa tappa all’ Auditorium Parco della Musica di Roma in un concerto che ripercorre tutte le molteplici sfumature del rock attualmente conosciuto.

Tutto ciò che tocca lo trasforma in oro. Damon Albarn, originariamente uno dei maggiori esponenti del britpop inglese fa tappa all’Auditorium Parco della Musica di Roma in un concerto che ripercorre tutte le molteplici sfumature del rock attualmente conosciuto.

Il suo percorso artistico passa attraverso i progetti Blur, Gorillaz, Mali music. Vince tutto Damon Albarn… cantante, compositore, produttore...in quasi 25 anni di carriera, esplora la musica in ogni sua forma riuscendo a creare alchimie perfette tra elettronica e rock, campionamenti e world music.

Nel 2014 viene alla luce Everyday robots. Si tratta del suo primo album solista, un disco diverso dai precedenti, maturo ed essenziale. Il suono è magicamente ridotto al minimale per raccontare se stesso in prima persona e a testa bassa, privo degli di alter ego di cui l'artista si è avvalso in passato. Ed è allo stesso modo, senza troppi fronzoli, che porta in scena nel suo tour i pezzi della tracklist del nuovo album. La scenografia ha pochi accorgimenti, lo spazio è tutto dedicato alla grande musica che ha caratterizzato il suo percorso artistico dagli albori ad oggi.
La setlist si apre con Lonely press play, per andare avanti con i pezzi da Everyday Robots ripercorrendo le esperienze Gorillaz e Blur. Clint Eastwood, Out of Time, Kids with guns… Voce profonda ed impeccabile, Albarn incanta il pubblico della Cavea in ogni movimento, in ogni parola che proferisce o suono che emette, insieme alla sua band in perfetta sintonia: da solo al piano e alla chitarra o senza alcuno strumento in mano e solo attraverso la sua presenza scenica. Lancia più volte l’acqua alla gente scherzando con quanti dalla platea sono da subito in piedi a cantare con lui praticamente in adorazione, stringe la mano e abbraccia chiunque abbia a tiro. E’ una serata elegante, di classe, ma sempre sul filo di un divertente coinvolgimento, così tanto che a metà spettacolo il cantante inglese invita il pubblico a salire sul palco. La scena viene praticamente invasa da persone che lo circondano per strappargli una stretta di mano e ballare con lui, ma sempre con molta educazione. “E’ stato divertente” sentenzia lui dopo che la sicurezza, ovviamente preoccupata, ha fatto tornare ognuno al proprio posto. Mai una stortura o un’esitazione per il 46enne anglosassone che, complice la sua giacca di jeans, si muove con l’energia di un teenager.

Chi immaginava di trovarsi davanti un Damon Albarn misurato sul palco, mentre avrebbe cantato le sue canzoni per il pubblico adorante e in religioso silenzio, nello spazio aperto della Cavea, lo ha invece trovato in scena come un artista vero, eclettico, elegante e magnetico, ma che allo stesso tempo delizia e diverte il pubblico usando la cura in ogni minimo e accorgimento.

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