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Pubblicato il 13/07/2010 alle 02:39:14 | |
Sotto le stelle di Ferrara, una Tempesta di buona musica indipendente italiana
Per celebrare i dieci anni di attività della Tempesta Dischi, l’etichetta indipendente di Davide Toffolo e Soci, è stato organizzato nella splendida cornice del Castello di Ferrara una giornata ricca di musica e allegria.
Per celebrare i dieci anni di attività della Tempesta Dischi, l’etichetta indipendente di Davide Toffolo e Soci, è stato organizzato nella splendida cornice del Castello di Ferrara una giornata ricca di musica e allegria. Molti artisti della label si sono esibiti su due palchi a partire dalle 18.00 di sabato 10 luglio fino a tarda notte, riuscendo a far ballare, divertire e sognare tutti i fan accorsi all’evento. Noi di MusicalNews.Com eravamo presenti durante tutto il corso della giornata: ecco cosa vi siete persi!
Ore 17.20 circa: aprono le biglietterie e la folla distribuita su due lunghe file, una per chi possiede già i biglietti e l’altra per chi deve ancora acquistarli, scoppia in un grande boato, pronta a riempire tutta piazza del Castello a Ferrara. Le copie del cd in omaggio con il meglio della “Tempesta Dischi” vanno a ruba, come gli albi a fumetti offerti da Pic Nic (contententi fra l’altro anche delle storie di Davide Toffolo, leader dei TARM).
Ore 18.10: a mano a mano il cortile del Castello si riempie, pronto ad ospitare gli show degli “Altro”, post/punk band di Pesaro, e dei “Cosmetic”, punk/rock band che ha esordito nel 2009 con l’album “Non siamo di qui”. Il pubblico comincia a scaldarsi e le due band riscuotono un grande successo.
Ore 19.10: ci spostiamo nella piazza grande del Castello, dove è stato montato un grande palco su cui salgono gli “Uochi Toki”, duo rap che riesce a coinvolgere il pubblico già dai primi momenti della loro esibizione, tanto che anche la mia collaboratrice, alla fine dello show, si reca al banco dei gadget per comprare una copia di “Libro Audio”, il loro ultimo lavoro.
Ore 19.40: rientriamo a fatica nel cortile del Castello di Ferrara per assistere allo show del “Pan Del Diavolo”, duo acustico che sfodera un folk’ n’ roll tagliente e di grande impatto. Prima della loro esibizione, sale sul palco Umberto Giardini, in arte Moltheni, chiamato a fare un rapido soundchek alla batteria. Il gruppo è riuscito a riempire l’intero spazio disponibile all’interno del cortile e tra flash di macchine fotografiche e accordi di chitarra acustica regala al pubblico molti pezzi estratti da “Sono all’Osso”, il loro ultimo cd.
Ore 20.10: piazza del Castello è ormai gremita di gente, giunta da tutte le parti d’Italia per fare gli auguri alla Tempesta Dischi. Con il viso coperto da neri passamontagna salgono sul palco i Sick Tamburo, progetto parallelo di G.M. Accusani ed Elisabetta Imelio dei Prozac +. Ritmi ossessivi e testi deliranti riescono a far ballare le prime file della platea. Da segnalare la presenza scenica del gruppo, capace di far appassionare alla band anche le persone che non la conoscevano-
Ore 20.40: uno degli ultimi live previsti dentro le mura del Castello di Ferrara è quello dei pisani “Zen Circus”, esplosi al grande pubblico con il loro album “Andate tutti affanculo” del 2009. C’è dentro la poesia con gli occhi lucidi, le rive dei fiumi che dividono, le città troppo ubriache di notte e troppo serie di giorno. Un concerto che lascia a bocca aperta compreso il sottoscritto, che li aveva sentiti nominare ma non li aveva mai visti dal vivo.
Ore 21.10: Sul palco grande di piazza Castello si assiste ad uno degli ultimi concerti di Umberto Giardini, in arte “Moltheni”, che con la sua band regala al grande pubblico un greatest hits dei sui brani più famosi, raccolti tutti in “Ingrediente Novus”, la raccolta uscita nel 2009 per la Tempesta Dischi. Il suo folk dolce e malinconico colpisce e conquista i cuori degli spettatori, che si uniscono all’artista cantando con lui molte delle canzoni eseguite.
Ore 21.50: “Giorgio Canali & i Rossofuoco” si mescolano e interagiscono con i “Frigidaire Tango” nel cortile interno. Due gruppi monumento che durante un lungo concerto fanno riassaporare quell’aria un po’ retrò che mescola rock e punk targato anni 70’, proponendo brani dai rispettivi album “Nostra signora della dinamite” e “L’illusione del volo”. Il pubblico (e qui cominciamo a vedere anche persone un po’ avanti con gli anni, pronti a scatenarsi come fanno i ventenni) applaude contento e commosso l’esibizione delle due band, sperando di rivederle ancora assieme per altri concerti.
Ore 22.30: il cortile interno si svuota lentamente e le persone accorse per l’evento cominciano ad affluire nella piazza grande del Castello di Ferrara. Sul palco principale salgono i “Tre Allegri Ragazzi Morti”. Inutile dire che la folla è in delirio durante tutta la loro esibizione, che propone pezzi tratti dal loro ultimo album “Primitivi del futuro” e successi passati come “Mio fratellino ha scoperto il rock'n roll” e “Il mondo prima”. Davide Toffolo e compagni sono pieni di grinta ed adrenalina e i fans intonano con loro il vasto repertorio proposto, compreso il bis richiesto a grande voce da tutti.
Ore 23.35: Scendono dal palco i TARM ma non la loro immagine, riproposta da Vasco Brondi, leader delle “Luci della Centrale Elettrica”, che si presenta sullo stage con la maschera-scheletro utilizzata dal gruppo nei concerti. Accompagnato da Stefano Pilia chitarra elettrica e Rodrigo D’Erasmo al violino, il cantautore racconta il suo disco “Canzoni da spiaggia deturpati” nella sua città natale e musa ispiratrice, ovvero Ferrara. Prima del finale con il Teatro degli Orrori c’è tempo per un piccolo cameo di Mimì Clemente dei Massimo Volume e la cover de “La domenica delle salme” di De André.
Ore 00.40: E’ arrivato il momento forse più atteso di tutta la serata e sul palco di Ferrara sale Pierpaolo Capovilla e il suo “Teatro degli Orrori”. I fotografi raddoppiano, gli artisti, soprattutto il leader del gruppo sembrano ormai abituati agli scatti e sanno mettersi in posa durante le loro canzoni. Pierpaolo sembra stare decisamente meglio di quando lo abbiamo incontrato per una lunghissima intervista nei camerini il pomeriggio, e come al solito non si lascia sfuggire un’occasione per sfoggiare le sue abilità di frontman. Sulla canzone “A sangue freddo”, title track del loro ultimo disco, scatta il pogo, che coinvolge quasi tutta la piazza (me compreso), tra urla, sudore ed emozioni intense. Sul finale, dopo aver spolverato molte tracce dai due lavori del gruppo, le chitarre di Nicola Manzan e Gionata Mirai intonano “La Canzone di Tom”, con la quale si conclude lo splendido compleanno della Tempesta Dischi, forse la più importante etichetta discografica indipendente italiana degli ultimi anni.
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