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Pubblicato il 20/02/2009 alle 13:36:58 | |
Sanremo 2009: grandi ospiti italiani, nel web trionfa Ania. Ripescati Albano e Sal Da Vinci
Con le note de “La leggenda del pianista sull’oceano”, suonate da Giovanni Allevi, si è aperta la terza serata del Festival di Sanremo. Il trend degli ascolti è ormai indubbiamente positivo. Ieri sono stati oltre 12 milioni e mezzo gli spettatori.
Con le note de “La leggenda del pianista sull’oceano”, suonate da Giovanni Allevi, si è aperta la terza serata del Festival di Sanremo. Il trend degli ascolti è ormai indubbiamente positivo. Ieri sono stati oltre 12 milioni e mezzo gli spettatori che hanno seguito le gesta di Bonolis e soci: in 12.523.000 con il 43,89% di share per la prima parte della kermesse, e in 6.312.000 con il 54,33% per la seconda parte. Il competitor “Scherzi a Parte” su Canale 5 ha totalizzato 4.064.000 con il 15,62% di share. Auditel, dunque, salva per la serata con i giovani e i grandi ospiti italiani che, nel Festival di Baudo, veniva riservata al venerdì e che invece con Bonolis è stata anticipata di un giorno.
Si parte con “Cuore senza cuore”, scritta da Riccardo Cocciante e da egli stesso interpretata insieme a Filippo Perbellini, che nella capigliatura sembra quasi un suo clone. Bel brano, ritmato, in pieno “Cocciante style”. E il Riccardo nazionale incanta subito dopo la platea con una bella versione, sentita e appassionata alla sua maniera, di “Quando finisce un amore”. Ma il momento migliore della serata deve ancora venire: Pino Daniele all'inizio sceglie di suonare soltanto, facendo da chitarrista a Silvia Aprile per la raffinata “Un desiderio arriverà”, e successivamente – dopo aver fatto più volte i complimenti a Bonolis per il suo Festival – si cimenta in una gradevolissima versione voce e piano (accompagnato dal fido Gianluca Podio) di “Quando” e “Napule è”. Tocca ora a Karima, che anche stavolta si fa un po’ frenare dalla tensione nell'interpretare “Come in ogni ora”, ma non la si può certamente bocciare per questo. Al pianoforte c’è il mitico compositore americano Burt Bacharach, mentre alla voce le fa da contraltare un Mario Biondi che torna a Sanremo dopo esservi stato qualche anno fa sempre in duetto, con Amalia Grè. Poi, giusto per far capire ai più disattenti chi sia Bacharach, Bonolis presenta un breve medley con le canzoni più famose scritte da questo grandissimo musicista.
È la volta adesso di “Spiove il sole”, brano cantato da Irene, la figlia di Zucchero: papà non fa mancare la propria presenza, presentandosi sul palco insieme a Fio Zanotti, Dodi Battaglia dei Pooh e Maurizio Vandelli. Nessuno lo dice, ma questa è la formazione che all’inizio degli anni ’90, insieme anche al bassista Umbi Maggi, realizzò un bel cd-divertissement a nome “Adelmo e i suoi Sorapis”. Un lavoro di cui un giorno, visto il grande spasso, ci piacerebbe poter ascoltare un seguito. La performance non è spettacolare come quella della Pfm la sera precedente, ma ci regala comunque gemme quali “Pensiero”, “Io ho in mente te”, “Baila”, “Dancin' in the streets” e “Lady Marmalade”: Irene è l’unica artista che rimane sul palco anche durante l’esibizione dei padrini. Il momento più scadente della serata lo regalano Chiara Canzian e Roberto Vecchioni con “Prova a dire il mio nome”: cantano entrambi in maniera incerta, lei perché tradita dall’emozione, lui perché molto probabilmente non aveva provato a sufficienza il pezzo. Il professore, però, si riscatta con una piacevole “Sogna ragazzo sogna”. Quando arriva Iskra, che al Festival porta “Quasi amore”, è Lucio Dalla il suo partner artistico. I due regalano una prestazione non eccezionale, per non parlare del momento in cui Dalla resta da solo: dopo “4/3/43” la butta in caciara cercando di coinvolgere anche il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, con il risultato che il finale di “Piazza Grande” si trasforma in un demenziale sketch con il pubblico, che toglie al brano tutta la sua poesia.
Grande classe, invece, per Simona Molinari e Ornella Vanoni: “Egocentrica” è riuscitissima, e la Vanoni aggiunge ulteriore charme all'atmosfera con un mini tributo a Luigi Tenco (“Vedrai vedrai”) e Mino Reitano (“Una ragione di più”). A proposito, in questo Festival non c’è traccia di un omaggio che ci sarebbe piaciuto molto: quello a Valentina Giovagnini. Nella (interminabile) serata dei giovani, a lei che nel 2002 gareggiava proprio in quella categoria e che si mise non poco in luce piazzandosi seconda dietro alla Tatangelo, sarebbe stato bello dedicare due minuti, così come è stato ieri per i succitati Tenco e Reitano, ma anche per l'attore Oreste Lionello, scomparso alcune ore prima. Forse, se ci fosse stato Baudo al posto di Bonolis (visto che la 52esima edizione era targata Pippo, e quindi la Giovagnini era una sua “figlioccia”), le cose sarebbero andate diversamente. Continuando a parlare di classe non possiamo non citare Arisa e Lelio Luttazzi, protagonisti con "Sincerità" di un delizioso duetto a suon di swing, cui l'86enne Luttazzi - applaudito da tutto l'Ariston - ha poi abbinato una "Vecchia America" semplicemente perfetta. Chiusura affidata agli insipidi duetti di Barbara Gilbo-Massimo Ranieri ("Che ne sai di me") e Malika Ayane-Gino Paoli (“Come foglie”). Molto meglio quando i due mostri sacri sono rimasti soli sul palco: Ranieri ha omaggiato se stesso con "Perdere l'amore", che gli regalò la vittoria 21 anni fa, e Gino Paoli ha proposto un medley con "La gatta", "Una lunga storia d'amore" e "Il cielo in una stanza" (featuring Malika, temporaneamente riapparsa on stage), per salutare la platea con l'ultimo singolo, "Il nome".
Capitolo conduzione: meno male che la terza partner femminile di Paolo Bonolis, l'attrice Gabriella Pession, è stata più estroversa e spigliata rispetto a chi l'aveva preceduta. Lo spettacolo ne ha sicuramente guadagnato. E in attesa di conoscere, questa sera, il nome del vincitore tra i giovani, ieri un primo trionfo è già stato reso noto: Ania con "Buongiorno gente" si è aggiudicata la categoria "Web", e avrà dunque diritto a esibirsi domani, in occasione della finale. Sul fronte eliminazioni, sono stati ripescati Albano e Sal Da Vinci. Per mr. Carrisi è stato così evitato un vero e proprio smacco, visto che 2 anni fa, in occasione della sua ultima partecipazione, si era classificato secondo. Tornano clamorosamente a casa Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, nonchè Tricarico (Premio della Critica 2008), Iva Zanicchi e gli Afterhours, troppo "alternativi" per Sanremo (ma questa non era certamente una novità). Stasera altri due concorrenti saluteranno la gara.
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