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Recensioni
Pubblicato il 09/07/2007 alle 08:02:31
Teresa De Sio – Sacco e fuoco (Edel)
di Antonio Ranalli
Una miscela di arrangiamenti folk-rock e canzone d'autore. Si presenta così “Sacco e fuoco”, il nuovo album di Teresa De Sio. Composto da 11 brani inediti, è un disco ricco di testi duri, spesso all'attacco del perbenismo e contro le ingiustizie.

Una miscela di arrangiamenti folk-rock e canzone d'autore. Si presenta così “Sacco e fuoco”, il nuovo album di Teresa De Sio. Composto da 11 brani inediti, è un disco ricco di testi duri, spesso all'attacco del perbenismo e contro le ingiustizie, ma anche di ballate dolci e appassionate, frutto della duplicità dell'anima dell'artista napoletana. Nato da una costola di “A Sud A Sud!”, il disco del 2005, “Sacco e Fuoco” si spinge oltre, tra storie di brigantaggio che somigliano anche ai nostri tempi così duri (“Sacco e Fuoco”), dal cupo e affascinante “A Figlia d'o rre”, alla rielaborazione di un poco conosciuto brano di Domenico Modugno, “Tambureddu”. C’è anche la visione di una Napoli tormentata: “Oi Madonna d'a munnezza/Scinne tu a lavà sta chiazza/manco ll'aria fa chiarezza/Pe sti pisci dint'a rezza”. E' uno dei versi più forti di “Ame'n”, spietato ritratto di Napoli. Nel brano la De Sio racconta il sangue, la violenza e la sporcizia troppo tollerata da tutti coloro che ogni giorno oscurano e devastano lo splendore di Napoli. Nella canzone, oltre che alla “Madonna della Monnezza”, la musicista napoletana si rivolge al Padreterno del Vomero perchè scenda a liberare la città dalla criminalità. Il cd è stato anticipato dal primo singolo “Non tengo paura”, una lettera di una figlia ad una madre. La canzone che dà il titolo all'album è sul brigantaggio di ieri e di oggi. “Sacco e Fuoco” sono due briganti che hanno creduto in Garibaldi e al suo sogno di libertà e giustizia. Come ha spiegato l’artista “Tutto il Sud ha creduto in lui, ma Garibaldi ha consegnato il sud ai piemontesi. In quegli anni ci furono 685 mila morti, 51 paesi furono rasi al suolo, non esistono più. E' iniziata l'emigrazione e il brigantaggio, un movimento contro l'occupazione piemontese, non contro l'unità d'Italia”. Chi sono i briganti di oggi? “Quelli che”, prosegue la De Sio, “si sentono anche idealmente o culturalmente antagonisti al potere forte, oggi impersonato dai media: i miei briganti sono quelli che spengono la tv e vengono ai miei concerti e a quelli dei miei colleghi”. Ed è proprio un bivacco di briganti a fare da scenografia al nuovo tour della cantante. Sul palco una scenografia che ricrea un bivacco tra sacchi, fucili e fuochi nel segno del brigantaggio inteso come alternativa alla cultura ufficiale, al potere e all'omologazione: un invito a tornare ad essere briganti. Nel disco hanno suonato i musicisti che da tre anno seguono Teresa De Sio in questa avventura, dal chitarrista Max Rosati al mandolinista Giuseppe De Trizio, la violinista Her, il percussionista Upapadia, il bassista Fred Casadei e il batterista/percussionista Vito De Lorenzi.

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