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Interviste |
Pubblicato il 05/03/2011 alle 13:48:19 | |
Nuovo album di inediti dei Saint Just, la prog band rock di culto guidata da Jenny Sorrenti: ne abbiamo parlato con lei ...
Nuovo attesissimo album (con la versione lp in vinile) di inediti dei Saint Just (attualmente Saint Just Again). Jenny Sorrenti con Burattina era tornata di nuovo operativa ed ora con Prog Explosion recupera i Saint Just.
Nuovo attesissimo album (con la versione lp in vinile) di inediti dei Saint Just (attualmente Saint Just Again). Jenny Sorrenti con Burattina era tornata di nuovo operativa ed ora con Prog Explosion recupera i Saint Just.
Il disco fara' sicuramente felici gli amanti del rock progressivo che attendevano da tempo che Jenny riportasse in vita la sua creatura.
Jenny (che per molti critici e' stata la prima vera cantautrice italiana) lo ha fatto seguendo esclusivamente il libero fluire delle emozioni, l’estro e la sensibilita' del momento.
La storia della band e dei due album dei primi anni Settanta.
Jenny Sorrenti e' nata a Napoli da madre del Galles e padre napoletano; a Napoli trascorre la sua adolescenza e all’inizio degli anni Settanta, con il sorgere del nuovo fermento musicale “il movimento del Naples’ Power”, e' la leader della band di rock progressive Saint Just con cui registra due album ormai di culto: Saint Just (1973) e La casa del lago (1974).
Successivamente Jenny decide di intraprendere una carriera come solista e nel 1976 pubblica l’album Suspiro, considerato dalla critica un significativo esempio di pop cosmopolita. Dopo il secondo album Jenny Sorrenti, pubblicato nel 1979,la sua attività discografica si interrompe e l’artista si dedica alla composizione di musica per il teatro, oltre a insegnare canto, viaggiare, studiare canto lirico e musica medievale.
Dopo questa lunga pausa nel 2002 esce il suo quinto album, Medieval Zone, in cui si fa concreto ancora una volta l’incontro tra la musica del Mediterraneo e quella del Nord Europa.
Nel 2006 pubblica Com’è grande Enfermidade e nel 2009 Burattina, l’album che la riporta all’attenzione della critica che ne esalta il valore della scrittura musicale e testuale.
LA NOSTRA INTERVISTA A JENNY SORRENTI.
Di nuovo Saint Just?
Da molto tempo io volevo riformare i Saint Just, con Marcello Vento abbiamo composto tutti i brani e finalmente abbiamo trovato il chitarrista giusto, Elio Cassara' di Torino, poi c'e' Ernesto Vitolo (che ha anche registrato il disco a Napoli, dove vive), mio amico di lunga data, all'organo Hammond, Marcello alla batteria ed al basso c'e' il napoletano Vittorio Pepe. Il gruppo, totalmente nuovo rispetto alla vecchia formazione, l'abbiamo chiamato Saint Just Again perche' io vado avanti, con una musica che possiamo definire New Progressive Music, con i testi in italiano, un po' in inglese ed anche in napoletano.
Da chi e' stato pubblicato il disco?
Il disco non e' distribuito ma solo venduto dall'etichetta RARO! Records, che e' anche un giornale; per ora e' stato pubblicato solo su vinile in tiratura limitata numerata con il titolo di "Prog Explosion". Il messaggio umano che ho voluto dare riguarda le varie esplosioni della vita: il dolore, la gioia, la depressione, le lotte, le guerre, ed e' il viaggio di una persona che alla fine trova la sua identita' perche', qualunque cosa accada, alla fine rimane fedele a se stessa.
Il progetto, oltre che su disco, sara' portato nei live?
In questo mese di marzo ci saranno le varie presentazioni nelle Feltrinelli e poi ad aprile inizieranno i concerti con la nuova formazione [Jenny Sorrenti (voce e tastiere), Marcello Vento (batteria, steel-drum, gong) , Elio Cassarà (chitarre elettriche), Ernesto Vitolo (Hammond, Rhodes, synth), Vittorio Pepe (basso)]. Cominciamo da Roma, poi ci sara' la zona di Bergamo, ...
Il rock progressivo non e' dunque morto?
Il prog, come il vinile, non e' morto, e' un modo di vedere la musica, mi viene da pensare che c'e' un destino molto simile tra il vinile ed il rock progressive, sembravano non avere piu' futuro ed invece si continua... Il prog non e' mai banale, i musicisti per suonare questa musica abbastanza complicata devono essere per forza bravi, il prog per essere significativo deve comunicare un messaggio nei testi, pero' il prog e' anche rock, cioe' passione, ritmo, energia, e poi il prog ha vari stili: la classica, la psichedelia, il folk. Storicamente il prog e' l'evoluzione del rock e del beat perche' allo schema strofa-ritornello, alla semplicita' dei 3 minuti di canzone, grazie anche al vinile che ha dato possibilita' piu' ampie, sostituisce la possibilita' di fare album concept con un filo denominatore comune e soprattutto con un impianto sonoro diverso, prendendo dalla musica classica, dal folk, ...
A Marcello Vento (marito di Jenny, geniale percussionista ex Alberomotore ed ex Canzoniere del Lazio, che si caratterizza per le sue doti di sperimentatore che lo portano a ideare, realizzare e perfezionare gli strumenti con i quali suona) chiedo se vuole aggiungere qualcosa...
Nel brano numero 6 "Fuga da ogni gabbia" mi si chiedeva un assolo di batteria, per non fare il solito assolo ho usato la batteria con un gong vicino, ho tolto il rullante ed ho messo uno steel drum costruito da me con una latta d'olio e tutto quello che sentite e' stato suonato in presa diretta e sara' fatto uguale dal vivo. Volevo poi aggiungere che nei concerti con noi ci sara' anche un mimo, Romano Ro' Rocchi, che ha 72 anni, perche' il rock progressive e' anche molto teatrale.
L'INTERVISTA FINISCE QUI.
Secondo me l'arma vincente del disco e' sicuramente la bellissima voce di Jenny.
I brani più significativi sono il primo, "ll cercatore", con in primo piano l'organo Hammond e un bellissimo assolo di chitarra ma soprattutto la voce di Jenny che e' una caratteristica molto importante, e poi il brano numero 6 "Fuga da ogni gabbia" che e' molto strumentale ed e' legato al brano numero 7 "Prog Explosion", in cui ci sono 9 voci di Jenny piu' quella di Francesco di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso, che e' un brano con un'esplosione totale, un brano di musica contemporanea o di psichedelia classica.
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