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Pubblicato il 20/02/2008 alle 12:23:38
Sonohra: a Sanremo passando per Bryan Adams, Bon Jovi, B.B. King e Dire Straits
di Antonio Ranalli
I Sonohra sono due fratelli, Luca e Diego Fainello, nati a Verona. Il venticinquenne Luca Fainello (che e' nato il 27 febbraio 1982 e festeggera' il compleanno proprio durante il Festival di Sanremo) scrive i testi assieme a Roberto Tini.

I Sonohra sono due fratelli, Luca e Diego Fainello, nati a Verona. Il venticinquenne Luca Fainello (che e' nato il 27 febbraio 1982 e festeggera' il compleanno proprio durante il Festival di Sanremo) scrive i testi assieme a Roberto Tini.

Roberto Tini e' anche il produttore artistico del cd Liberi da Sempre. Il ventunenne Diego Fainello (anche lui nato il giorno 27, ma di novembre e nel 1986) compone le musiche e cura gli arrangiamenti. Entrambi imbracciano la chitarra con grande maestria. I Sonohra possiedono capacità musicali insospettabili in un duo di esordienti assoluti con un curriculum artistico ancora tutto da costruire, che per ora si limita a una lunga e proficua gavetta live. Luca e Diego Fainello vengono da una famiglia in cui sono sempre stati a contatto con l’arte ...Siamo cresciuti a contatto con l’arte, stimolati dal nonno violinista di professione, la mamma cantante e il papà fotografo. Ci siamo appassionati a tutta la musica degli anni Sessanta e Settanta, al blues anni Cinquanta e a certe sonorità anni Ottanta. Nonostante la giovane età, entrambi hanno sviluppato un alto senso della composizione riuscendo a conciliare nella loro musica il linguaggio rock con quello delle più nuove frontiere della musica british. «Negli ultimi dieci anni ci siamo sottoposti ad un continuo esame da parte del pubblico, esibendoci nei pub come duo acustico unplugged: suonavamo canzoni nostre e cover di artisti come Bryan Adams, Bon Jovi, B.B. King, Dire Straits e Blues Brothers, più pezzi dance in chiave acustica come “Children” di Robert Miles. All’inizio del 2008 abbiamo dato un assaggio del disco facendo ascoltare il brano “Liberi da sempre” su YouTube e MySpace, ricevendo commenti molto lusinghieri e incoraggianti». A Saremo presenteranno il brano “L’amore”, che farà parte del primo album dei Sonohra in uscita venerdì 29 febbraio per SonyBmg e che conterrà brani inediti scritti (musica e parole) da Luca e Diego Fainello con la collaborazione del loro produttore Roberto Tini. Ne abbiamo parlato con Luca Fainello.

Antonio Ranalli: A Sanremo presenterete “L’amore”, che sin dal titolo sembra essere in linea con lo stile Sanremo. Di che tipo di brano si tratta?

Luca Fainello: E una ballad rock che, dal punto di vista musicale, è influenzata dalla musica inglese e americana. Noi siamo cresciuti ascoltando molta musica straniera e gruppi come Coldplay e Oasis, e in generale tutto il movimento britpop. Nel pezzo, nonostante abbia un titolo scontato, abbiamo voluto approfondire questo parlando dell’amore a distanza, che e’ quello che crea piu’ sofferenza, ma che e’ anche quello piu’ bello.

AR. Scorgendo il vostro curriculum, nonostante la vostra giovane età, vedo che avete avuto tante esperienze musicali. Quali sono state le tappe fondamentali che vi hanno portato a Sanremo?

LF: Fondamentali sono stati innanzitutto i concerti dal vivo che abbiamo fatto in questi anni. Ci siamo misurati in repertorio che spaziavano dal rock al blues, con una particolare predilezione per la dimensione unplugged. Io e mio fratello infatti nasciamo come duo acustico, ovvero chitarre e due voci. E’ la piu’ grande palestra che ci può essere per un musicista.

AR: Com’è avvenuto l’incontro con il vostro produttore Roberto Tini?

LF: E’ avvenuto proprio suonando in un locale. Lui è passato, ci ha ascoltato e gli siamo piaciuti. Così è iniziata la nostra collaborazione: gli abbiamo proposto i pezzi che avevamo e da li è nato il nostro album.

AR: Dal vostro background vedo un grande rispetto per la musica, gli strumenti e tutto ciò che in qualche modo suona “autentico”…

LF: Una cosa che ci contraddistingue e che si può riscontrare ascoltando l’album è che abbiamo utilizzato tutti macchinari e strumenti analogici. Nel disco non ci sono campionatori e anche l’orchestra è stata registrata dal vivo in un teatro.

AR: Rispetto al brano di Sanremo come sono i pezzi contenuti nel vostro disco di esordio?

LF: L’album contiene 11 brani, anche abbastanza diversi tra loro. E ripercorre tutta la nostra carriera musicale. Infatti, si possono trovare atmosfere britrock e quelle indie rock americano. Ma anche riferimenti ai nostri artisti preferiti come Bon Jovi e Bryan Adams. C’è poi un pezzo, che si intitola “Sono io”, che ha influenze country. Tutto ovviamente personalizzato nel nostro modo di suonare.

AR: Che cosa succederà dopo Sanremo?

LF: Noi speriamo di tornare subito a suonare dal vivo. Negli ultimi mesi abbiamo messo da parte le esibizioni per concentrarci sulla registrazione dell’album. Faremo sicuramente anche un Radio tour.

AR: Il vostro nome è molto curioso. Da dove nasce e soprattutto quando lo avete trovato?

LF: A noi piaceva molto la fonetica del nome e il significato. Sonohra, infatti, contiene in sè molteplici significati: si chiama Sonora il deserto che confina con lo stato della California, rimanda al concetto della musica senza discriminazioni e se si pronuncia con stretta assonanza, significa “suono ora”. Per noi rappresenta la libertà, che abbiamo mantenuto nella realizzazione dell’album.

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