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Interviste |
Pubblicato il 18/03/2009 alle 12:04:15 | |
Sick Tamburo, il side-project mascherato dei Prozac+
Non c’è voluto poi molto per capire che dietro le maschere dei misteriosi Sick Tamburo si celavano Gianmaria Accusani e Elisabetta dei Prozac+, ora Mr.Man e Boom Girl. Li abbiamo contattati per capire cosa bolle in pentola.
Non c’è voluto poi molto per capire che dietro le maschere dei misteriosi Sick Tamburo si celavano Gianmaria GM Accusani e Elisabetta, ora vocalist e non al basso, ovvero due terzi dei Prozac+, una delle band più note e amate del rock italiano anni ’90.
Dopo cinque album, tra cui il più famoso resta “Acidoacida”, e tanti live, da “Gioia nera” del 2004 avevamo perso le tracce del gruppo di Pordenone. Eccoli rispuntare un anno fa sul Myspace, dietro un nome quasi anonimo e in incognito. La curiosità su questo progetto non sono mancate. Il sound riprende il power pop punk degli esordi contaminandolo con sample e campionamenti, testi minimali e ipnotici. Sul Myspace si possono ascoltare tre brani tra cui "Intossicata", la nuova "Acida" dei nostri giorni. Il loro primo disco uscirà il 3 aprile per La Tempesta. Ci tengono a precisare che non sono ex Prozac+ e che, prima o poi, torneranno attivi con il nome storico. Lo dimostra la reunion estemporanea sul palco dell‘MTV Day a Milano, ospiti nei Rezophonic, dove Gianmaria, Eva e Elisabetta hanno ripreso “Acida”. Abbiamo contattato Mr. Man (La Mente) e Boom Girl (Il Tuono) per farci spiegare meglio cosa bolle in pentola.
Allora Gianmaria possiamo considerare i Sick Tamburo sia come side-project dei Prozac+ che una band ex novo?
GM: E’ vero, possiamo proprio considerare i ST come un side project perché con i Prozac+, benché fermi, siamo ancora assieme e in procinto di fare uscire qualcosa di nuovo, anche se non in un futuro immediato. Attenzione a non considerare questo progetto come una proposta minore. Lo consideriamo importante tanto quanto quello dei Prozac+.
Il fatto di utilizzare maschere e alias era per non focalizzare troppo sui Prozac+?
Elisabetta: A dire la verità, come dici tu, inizialmente non volevamo nemmeno far sapere che eravamo due terzi dei Prozac+. Poi ,capendo che saremmo stati riconosciuti, avevamo optato per il dire e non dire. Alla fine per una serie di ragioni, prima fra tutte la difficoltà di tenere un segreto del genere, abbiamo scelto per essere liberi di farci vedere e di dire chi siamo senza problemi. Dal vivo però, almeno per ora, continueremo ad usare i passamontagna per una questione prettamente stilistica.
Il disco che uscirà ad aprile in quanto tempo lo avete realizzato? Ci sarà un tour più esteso dopo la pubblicazione?
GM: Il disco é stato realizzato in relativamente poco tempo, qualche mese di lavoro ma ha richiesto molta preproduzione. Credo che dal primo week-end di maggio inizieremo con un tour nei clubs che toccherà più o meno tutta Italia.
Come si trova Elisabetta nel ruolo di front-woman, per la prima volta?
Elisabetta: Sempre con la dose di timidezza che mi caratterizza ma tutto sommato bene.
La Gibson SG diavoletto è una tua caratteristica, ne hai vari modelli?
GM: La diavoletto è effettivamente una delle chitarre che preferisco, ho una standard e una special, ma non disdegno la Les Paul custom, che uso spesso in studio. E' un po’ che sogno anche di comprarmi una vecchia Telecaster.
Siete passati tra indie (Vox pop), major (Emi) e ora di nuova indie con La Tempesta. Come vedi la discografia, alquanto disastrata, di oggi?
GM: La scena discografica, come sanno tutti, oggi é molto carente ma non é un buon motivo per non fare musica e non renderla concreta in un supporto. Poi si sa che vendere dischi è difficile, solo che se non li fai, non riesci nemmeno a suonare dal vivo. Siamo molto contenti di uscire con una indipendente perché ci ricorda gli inizi con i Prozac+.
Veniamo ai Prozac+, quindi avete intenzione di tornare in attività dopo una lunga pausa. Puoi anticiparci qualcosa? Sarà con il trio storico?
GM: Quando uscirà qualcosa dei Prozac+ sarà necessariamente con noi tre originali, altrimenti cambierei il nome del gruppo. Ho sempre pensato che solo con le altre due ragazze, potrei fare un disco o un concerto dei Prozac+. In caso contrario sarebbe forse altrettanto buono, ma in ogni modo qualcosa di diverso e si chiamerebbe con un altro nome. Ad ogni modo ho già scritto qualcosa e spero che potremo tornare presto on the road.
Cosa è successo dopo “Gioia nera”? Vi siete eclissati piuttosto velocemente.
GM: Dopo “Gioia Nera” abbiamo solamente avuto la necessità di staccare e di pensare ad altro. Dopo tanti anni assieme, un momento così, prima o poi, arriva per tutti.
Tra i gruppi che ti hanno influenzato citi Cure, di cui hai ripreso “Boys don’t cry”, Buzzcocks e Wire. Oggi ho letto che ti piace Fabri Fibra.
GM: Quei dischi sono gli album con cui sono cresciuto musicalmente, e sono sempre i miei dischi più importanti. Quando mi hanno chiesto se ci sono cose italiane che mi piacciono in questo periodo, ho risposto Fibra perché mi piace veramente. Certo non prende il posto degli artisti di cui sopra ma mi sembra onesto e credibile.
Dove potremo seguirvi per sapere news dei Sick Tamburo nei prossimi mesi?
Basta andare sul Myspace dei Sick Tamburo, o ancora sul sito della Hub Music Factory (booking) e ovviamente sul sito della Tempesta Dischi.
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