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Recensioni
Pubblicato il 25/10/2017 alle 16:01:24
Donna multitasking, artista ispirata: lo show case alla fiorentina Feltrinelli RED di Roberta Di Mario ..
di Giancarlo Passarella
Per promuovere il suo terzo disco Illegacy, si e’ incontrata con il pubblico di tre citta’ italiane: dopo aver confessato di aver sempre desiderato di comporre e di esser cresciuta con Bach e Sakamoto, ci ha emozionato nel raccontarsi …

Per promuovere il suo terzo disco Illegacy, si e’ incontrata con il pubblico di tre citta’ italiane: dopo aver confessato di aver sempre desiderato di comporre e di esser cresciuta con Bach e Sakamoto, ci ha emozionato nel raccontarsi …

Si è infatti raccontata, anche con la musica che suona al pianoforte ..! Una piacevole sorpresa averla intervistata e le sue parole hanno scavato (come la famosa goccia) nell’animo del vostro rude scrittore.

Reduce dalla tappa milanese (descritta come piena di successo e feedback), in quella fiorentina ci siamo tutti adattati ad una clima quasi più intimo: presentata da Eva Edili, l’artista emiliana prima si è concessa in una intervista che avrà anche uno sfogo televisivo, come si intuisce dal logo di Teleregione Toscana ch86 che compare sul microfono che tengo in mano.

Ci ha narrato come è nato Illegacy, tra l’altro un neologismo: dopo Tra il tempo e la distanza ed il più recente Lo stato delle cose, Roberta Di Mario ha voluto fortemente tornare ad una dimensione classica, visti anche i suoi studi formativi. Per un certo periodo ha dunque vestito i panni della cantautrice, ma la sua dimensione più realistica dovrebbe essere quella di compositrice ed il pianoforte l’humus su cui far crescere le sue composizioni.



Mamma di un teenager, ogni giorno vive con lui i problemi di uno scontro generazionale che è il leitmotiv di diverse migliaia di generazioni di esseri umani che si sono succedute su tutto il globo terracqueo: eppure vedere il suo 17enne sempre alle prese con la moderna tecnologia, un pò la inquieta, ma ha la fortuna di avere nella musica la sua valvola di sfogo ed anche (fortunatamente) di crescita. Confessa candidamente il suo sogno nel cassetto ..Mi piacerebbe collaborare con un grande come Sting, perché compone meravigliosamente e tutta la sua storia mi intriga..

Poi aggiunge che rimpiange la positiva esperienza che ha vissuto durante un periodo a New York ed allora gli faccio notare che uno dei brani più famosi è proprio Englishman in New York, brano di esattamente 30 anni fa. Mentre sto per esternargli tutto quello che so sull’ex Police, compare in fondo alla sala (come un coup de theatre di uno di quei film francesi del periodo noir che Roberta ama molto per le loro atmosfere) una sua amica di quel periodo americano e.. la voce si impasta, l’emozione diventa palpabile, sulla guancia compare anche un accenno di rossore …

Meno male che Eva Edili la riporta con i piedi per terra, suggerendogli di eseguire un nuovo brano al pianoforte: Roberta si libra (con la sua naturale eleganza) e si accomoda sul seggiolino davanti a quella fila di tasti bianchi e neri e ci propone uno dei brani che fanno parte di Illegacy anche nella versione video, dato che esiste un progetto alla base e che consta di videoclip per ciascuna canzone. Ce ne sono già 5 ed altrettanti arriveranno… Quando esegue Duende, ogni scoria scompare e perfino il tartaro la smette di romperci le scatole tra i nostri molari. A questo punto mi ritornano in mente alcune frasi che aveva detto nell’intervista precedente all’esibizione… Alcune mi avevano spiazzato, come quando (sottolineando ancora il suo ruolo materno) ha sottolineato che ..la donna è multitasking… proprio perché la sua vita durante il giorno è molto più varia di quella delle maggior parte dei colleghi di sesso maschile.

Ma dove mi sono emozionato veramente è stato nei momenti filosofici che abbiamo toccato ed in frasi come ..Il viaggio è ispirazione, ma solo se si è in contatto con se stessi. A tutti coloro che gli chiedono di descrivere la sua musica, ha sempre risposto laconica che ..la mia musica è indefinibile e .. intensa!

Abbiamo giusto il tempo di valorizzare il ruolo di Sting e della sua riscoperta della sincronicità (la riprova nella copertina dell’ultimo disco con i Police, dove l’artista ha in mano proprio il libro del filosofo Carl Gustav Jung..!), perché è il momento di andare a suonare, ma … c’è giusto il tempo per lanciarmi una semplice frase che però pesa come un macigno.. la musica può rubare l’anima!

Scompare, perché si allontana da me per ben 3 metri … e nella mia immaginazione, la trovo avvolta in una nuvola di vapore… come uno di quei film noir di fabbricazione francese, ma anche nel celebrato Casablanca .. ed allora mi risultano più veritiere le sue testuali parole, quando (per descrivere Illegacy) scrive ..10 tracce che vi proietteranno in in mondo in bianco e nero e .. colore.. fatto di sogni, cinema e visione .. al centro della musica....

Ringrazio Sara Benvenuti per la foto (e per le riprese tv) e Clarissa D'Avena per la collaborazione.

See me walking down Fifth Avenue
A walking cane here at my side
I take it everywhere I walk
I'm an Englishman in New York
Oh, I'm an alien, I'm a legal alien
I'm an Englishman in New York..









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