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Interviste |
Pubblicato il 15/04/2005 alle 12:45:40 | |
Bambole Di Pezza:.. Just Strike!
Intervista a Dani delle Bambole di Pezza per capire meglio cosa si agita dietro il "BDP-Pensiero".
Le Bambole di Pezza rappresentano al meglio il fermento rock tutto al femminile che si muove nell'attuale scena musicale italiana. Il gruppo ha otto anni di vita alle spalle anche se il primo lavoro "Crash me" risale al 2002. Il disco riscuote un buon interesse confermato dall'opening al tour degli Ska-P e la partecipazione al festival "Punk Italia 03" a Berlino. Dopo un periodo di assestamento lo scorso inverno è arrivato il secondo album "Strike" (Alternative/Venus), dieci canzoni al fulmicotone e un sound più variegato che passa dalla semi-ballad "Wendy" all'omaggio alla tv anni '80 con la cover di "Freeway" dei Beehive. La nuova vocalist Rox ha trovato il feeling giusto con le altre rockers, la bassista Franka e la drummer Aika e le due chitarriste, Morgana alla solista (riconoscibile per il nastro adesivo nero sulla gamba) e Dani alla ritmica e voce (dotata di cresta multicolore) che è anche la loquace portavoce del "BDP-pensiero" come dimostra in questa intervista. Attenzione a definire le Bambole di Pezza solo una band rock! Le girlz amano definirsi un progetto a 360°, che coinvolga un nuovo modo di pensare e vivere l'essere ragazza oggi. Non a caso il 23 aprile al Rolling Stone di Milano si esibiranno in un concerto speciale per promuovere enti ed associazioni che curano le problematiche femminili.
Tra "Crash Me" e "Strike" sono passati due anni, c'è stato il cambio della vocalist, quindi possiamo considerare il nuovo lavoro una sorta di ri-partenza?
L'idea del ri-partire è qualcosa che richiama e si associa al viaggio con le sue atmosfere e tappe. In effetti il nostro è un road-trip sull'highway del rock'n'roll, fra avventure e disavventure, soste per consultare la bussola, guardare il cielo stellato e dare passaggi ad autostoppisti. In otto anni se ne vedono tante! Vediamo di chiarire la metafora: con "Crash me" abbiamo fatto i bagagli e siamo partite, all'esplorazione di ciò che da sempre avevamo sognato di vivere, pronte a tutto pur di di godere della nostra innata passione e attitudine all'on the road, le compagne di viaggio si sono ancor più affiatate, e quasi per selezione naturale, il cambio della guidatrice leader ci ha condotte in una giungla di femminilità inesplorata, dai colori forti e accecanti e zone d'ombra sognanti, con "Strike" corriamo verso la libertà, in nome del rock'n'roll!
Oggi si parla molto di sonorità vintage, è per questo che avete deciso di utilizzare un mixer analogico e alcuni riff garage alla White Stripes?
Tenevamo molto ad una registrazione che fosse quanto più vicino al nostro spirito, fra lo sporco ed il graffiante ed un caldo valvolare quasi cardiaco. La soluzione era l'"original vintage", dopo aver trovato uno studio di registrazione con un mixer Neve dei primi anni 80 appartenuto a David Gilmour e su cui hanno registrato Pink Floyd, Kula Shaker et similia. I riff garage sono così potuti emergere in tutta la loro essenzialità e fierezza del rock'n roll
Come sono nati i brani di "Strike" sia a livello musicale e di testi che partono da un punto di vista femminile non banale, anzi..
Abbiamo un alto grado emozionale nella composizione, giri che risuonano in testa e ne escono con la debita distorsione, il ritmo incalzante e deciso, in un incastro di personalità musicali spontaneamente unite in ciò che dalle affinità energetiche riconosciamo come una canzone che ci rappresenta. Specialmente nei testi particolare attenzione è stata riservata alla ricerca delle giuste sensazioni da esprimere, a cavallo fra l'esperienza e l'immaginazione femminile, toccando tematiche di sofferenza emotiva, l'amore è ovviamente compreso!, marcando situazioni sociali dove una donna si ritrova o sola con se stessa e delle decisioni tormentuose da prendere (è il caso di "Wendy" e l'aborto) oppure ad accettare imposizioni di potere, maschilista e politico (con il nostro rifiuto, e una forza di reazione nell'alzarsi spingere caricare ed abbattere di "strike", canzone che battezza l'album). E' stato anche significativo lavorare con la lingua italiana musicando parole cariche dal gusto amaro e forte ed aggressività, si ripetono casualmente nel corso delle 10 tracce "vomitare" "lividi" "anestetico" "kerosene", una miscela esplosiva di passione e tormento, come un cocktail che la sbornia presa ricorda!
E' stato difficile per la nuova cantante Rox entrare nello spirito di un gruppo già rodato come il vostro?
Quando si dice che si è destinate è proprio il nostro caso! Personalmente io che sono fatalista e misticamente legata alla "magia" di anime affini, ho ripercorso la nostra storia più volte, fra incontri e avvicendamenti del caso quasi fantozziani, quella di donne giuste al posto giusto, in grado di dar libero sfogo a ciò che si prova di interiormente vibrante con la musica, grazie ad uno strumento in mano o delle corde vocali da far ruggire, per poi essere un gruppo stessa mente in corpi diversi, nucleo saldo in cui rifugiarsi, confidarsi e crederci, la personalità è importante perchè ciascuna è artefice di un
"bene comune", le "moschettiere dell'una per tutte tutte per una" diventa utopia se non ci si dedica completamente e se non si investono i sogni in potenziali. Con questo stesso spirito Rox ci è apparsa
in tutto il suo splendore, era la cantante "ribelle e cattiva" del gruppo in cui Franka, la bassista, prima di lasciare la Sicilia alla volta di Milano suonava. Dalla conoscenza, all'amicizia e alla complicità il passo è breve e così, dannatamente sicure che il quinto elemento esisteva,credendo nei colpi di fulmine, il fato ci ha sposate un anno fa e il matrimonio è fra i più riusciti!
Parliamo del video di "Strike" in cui si vedono i due aspetti principali della BDP, quello live e quello visivo. Chi ha curato la regia e la storia, ambientata in un bowling?
L'impatto visivo e sonoro possono andare di pari passo, in una sincronia che abbina il nostro essere "fottutamente rock'n'roll" nel modo di porci, allo stile musicale che ci identifica. Un videoclip è una sorta di riepilogo per chi ci conosce da tempo e di sintesi per chi la prima volta si trova di fronte ad un quintetto di donne forti, aggressive, ironiche e perchè no anche sexy! Così con Riccardo Struchil come regista abbiamo lavorato affiatatamente l'idea che doveva essere provocatoria e schierata, proprio come la traduzione di Strike in sciopero sottolinea, ma non volgare, siamo donne sì, ma oltre alle gambe c'è di più! C'è il revival per lo spirito rock classico rappresentato al cinema da "The Big Lebowsky" o "Buffalo 666" o allargandoci fino all' epocale "Happy Days", ed allo stesso tempo godibilmente fictionata, vedeva in noi possibili evidentemente grandi doti interpretative, si dice così quando ti dai una chance ironicamente dovrei seriamente essere una cameriera vestita rosa confetto in un bar stile americano con un padrone maschio bavoso ed irritante con la passione maniacale per il bowling e i suoi cimeli. Grazie all'intera agenzia di produzione Drop Out di Milano è stato anche divertentissimo passare un'intera giornata a ritmo di luci e set e ciack.
Avete in programma un nuovo singolo e un altro clip in futuro?
Ci piacerebbe, con "Freeway" come singolo, festeggiare a nostro modo la primavera facendo rifiorire il fiore della gioventù e della spensieratezza dal fresco profumo di rock'n roll! Ho voluto enfatizzare l'effetto fiorito per creare stordimento ma che fa affiorare lo spirito passato degli anni ottanta, quello delle piccole tamarre che guardavano "Kiss Me Licia" ed i Beehive e si ricordano del chitarrone distorto che c'era in quel pezzo, o che indosserebbero un parruccone giallo col ciuffo rosso e canterebbe su un bridge
"freeway - sbandassi io e te!" ricordandosi di innumerevoli avventure a due fra mari e terre siciliane a bordo di un motorino marca Free e chi si vede già su una cadillac con un foulard.. Povero il regista che se andrà in porto questa voglia di primavera dovrà subirsi queste e tante altre storie di "Piccole Pazze crescono.. e Pezze diventano"!
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