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Rumours |
Pubblicato il 21/03/2004 alle 14:42:21 | |
Per i Gang un disco con La Macina
I "Clash d'Italia" si uniscono al gruppo folk marchigiano: il risultato di questa fusione sono undici brani in cui rock e canzone popolare convivono nel nome del desiderio di raccontare storie
Che cosa succede se la Telecaster dei Clash si incontra con gli strumenti della tradizione folk marchigiana?
Viene fuori un disco interessante, "Nel tempo ed oltre, cantando", che deve il suo titolo a un verso di Alfonso Gatto. L’esperimento aveva già preso corpo da tempo nella dimensione live, e ora il disco ne sancisce la riuscita. I Gang si sono scossi da tempo di dosso la pesante definizione di "Clash d’Italia": partiti da Filottrano (Badlands marchigiane, tra Ancona e Macerata) a metà degli anni '80, avendo come modello proprio l’immortale quartetto, Marino e Sandro hanno virato dopo tre dischi (la svolta arrivò ai tempi del fondamentale "Le radici e le ali") verso i testi in italiano e una musica più vicina ai cantautori italiani che non a Joe Strummer. La Macina, invece, è da tempo il più autorevole portavoce del patrimonio della tradizione e della cultura orale marchigiana. Il risultato di questa fusione sono undici brani in cui rock e canzone popolare convivono nel nome del desiderio di raccontare storie. Lo scambio è paritetico: Gastone Pietrucci, il leader di "La Macina", interpreta con la sua voce inconfondibile sei brani scritti dai fratelli Severini, mentre questi ultimi mettono le loro chitarre a disposizione di canti tradizionali che parlano di miseria, sogni e lotta. Alla fine, lo scambio regala nuove sfumature a pezzi ("Kowalsy", "Sesto San Giovanni") che sono già dei classici. E il rock si scopre davvero a proprio agio con organetti e fisarmoniche.
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