|
Recensioni |
Pubblicato il 16/01/2018 alle 00:01:13 | |
Anema After The Sea (Sliptrick Records) – Il lato progressivo di Ortigia
I siracusani Anèma in appena due anni giungono a un meritato edordio grazie all’americana Sliptrick Records.
I siracusani Anèma in appena due anni giungono a un meritato edordio grazie all’americana Sliptrick Records.
Se uno analizza la line-up degli Anèma si accorge subito che non si tratta di un gruppo alle prime armi.
Abbiamo, ad esempio, i fratelli Giannì (Lorenzo alla chitarra e Dario al basso) che hanno militato in moltissime band della città di Archimede. Ydra su tutte.
Oppure Massimo Catena che è il chitarrista di un’altra straordinaria band di quella città. Mi riferisco ai Fiaba di Bruno Rubino.
L’avete capito negli Anèma suonano persone con un curriculum musicale di un certo spessore e che non suonano tanto per suonare.
Infatti “After the Sea” è un bell’esempio di Progressive Rock che incontra l’Heavy Rock. Quindi, non abbiamo a che fare con il tipico Progressive Metal alla Dream Theater oppure l’Heavy Metal classico. Qui abbiamo un sound che molto deve alla grande lezione del Rock Progressivo anni settanta come Genesis, Elp e Pfm...oppure il Pomp/Aor americano alla Styx, Journey, Toto e Foreigner. Musica per palati raffinati e che certamente presuppono un lavoro strumentale di non poco conto.
I sette brani di “After the Sea” più un’intro e un’outro ci permettono di ascoltare, come già dicevo poc’anzi, musica molto interessante e valida. L’impronta Progressive la si nota in ogni brano e in ogni dettaglio. Continui cambi di “mood”, parti strumentali pregevoli, una moderazione ed un equilibrio ragguardevole e un gusto per il dettaglio. Le chitarre si alternano in una visione che va oltre allo stantio dibattito solismo/accompagnamento melodico. Si preferisce una soluzione più orchestrale e di tessitura. Anche la base ritmica non si accontenta del compitino facile facile, ma diventa un alter ego molto valido della coppia di chitarristi. Anche perché nel grande Rock Progressivo degli anni settanta la base ritmica era un qualcosa di favoloso e non soltanto due musicsti collocati i nfondo al palco.
Con gli Anèma – bel monikcer – ci si riconcilia con la musica. Questo disco è un disco oserei definirlo “a cipolla” (scusatemi la definizione un pò bislacca-nda). “A cipolla” perché “After the Sea” è un album che ha bisogno di parecchi ascolti per essere apprezzato in pieno. Non è un album per un ascolto superficiale e distratto. Ogni ascolto ci permette di scoprire u ndettaglio che nei precedenti ascolti non eravano riusciti a focalizzare. Insomma, con “After the Sea” è la musica che mena le danze. Alla grande. Meno male che esistono ancora gruppi che si occupano del sodo: LA MUSICA. E non di quisguiglie o pinzillacchere – come vergava il grande Totò – che con la musica non hanno nulla a che fare.
Ricordo la line-up completa degli Anèma:
Loris Amato (Batteria);
Dario Giannì (Basso);
Lorenzo Giannì (Chitarra);
Massimo Catena (Chitarra);
Baco Dì Silenzio (Voce – nome meraviglioso!).
Promossi a pieni voti!
Track-list:
“Intro”
“After The Sea”
“She”
“Free Forever”
“Some Fires”
“Let The Sky In Mainland”
“Song For Nothing”
“This Place Needs Revolution”
“Outro”
Articolo letto 2105 volte
|