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Interviste
Pubblicato il 01/07/2013 alle 13:25:15
Max Bucci, direttore artistico del Postepay Rock In Roma in corso a Capannelle
di Alessandro Sgritta
Abbiamo incontrato Maxmiliano Bucci, direttore artistico (con Sergio Giuliani) del festival Postepay Rock In Roma 2013: dopo i concerti di Green Day, The Killers, Toto e Korn prosegue a Luglio con Iggy Pop, Arctic Monkeys e Bruce Springsteen.

Abbiamo incontrato Maxmiliano Bucci, direttore artistico (con Sergio Giuliani) del festival Postepay Rock In Roma 2013: dopo i concerti di Green Day, The Killers, Toto e Korn prosegue a Luglio con Iggy Pop, Arctic Monkeys e Bruce Springsteen...
(la foto è di Giuseppe Capaldi).

"Postepay Rock In Roma 2013" (organizzato da The Base s.r.l.): dopo i concerti di My Bloody Valentine, Green Day, The Killers + Stereophonics, Toto e Korn prosegue a luglio con Iggy Pop & The Stooges, Max Gazzè, Rammstein, Arctic Monkeys, Bruce Springsteen and the E Street Band, Mark Knopfler, The Smashing Pumpkins + Mark Lanegan, Atoms for Peace, Ska-P, Deep Purple, Zucchero, Daniele Silvestri, Neil Young & Crazy Horse + Devendra Banhart, Sigur Ros, Blur e tanti altri…

Bentrovato Max, allora com’è iniziata questa edizione del festival Rock In Roma?
Gran bella partenza, sia per i Green Day che per i Killers (entrambi nell’area Red Stage, il palco medio da 25mila persone), abbiamo tre aree quest’anno, quello dei Toto è stato il primo concerto nel Black Stage (il nostro palco tradizionale, il più piccolo) e poi l’11 luglio avremo Bruce Springsteen nel White Stage (il palco più grande da 45.000 persone, la nostra arena bianca), sono scelte artistiche iniziali, i Rammstein suoneranno nel palco medio, Mark Knopfler in quello più piccolo, a volte può influire anche il numero di spettatori previsto…

Questi palchi vengono specificati di volta in volta?
No, fa parte del “Postepay Rock In Roma”, tu entri e ti direzioneremo sul palco utilizzato quel giorno, tanto è sempre all’interno della stessa struttura e numero civico, Via Appia Nuova 1245…

Abbiamo assistito alla chiusura di festival importanti che avevano anche dei brand importanti…
Intanto il nostro festival si riconferma per il secondo anno come “Postepay Rock In Roma” ma ha 5 anni di vita come “Rock in Roma” (il primo anno è stato il 2009), è sempre stata un’iniziativa totalmente privata e quindi abbiamo accolto tutte le aziende che volevano collaborare con noi e ci hanno dato la forza di crescere ulteriormente, il nostro festival nasce ogni volta a settembre con una visione autonoma, dopo di che arriva con delle grandi e forti partnership come quella del Postepay, io ovviamente ringrazio tutte le aziende che partecipano al nostro festival perché in un momento particolare come questo è il simbolo di una grande offerta al pubblico, qualitativamente e quantitativamente…

Si parla molto in questo periodo delle difficoltà che hanno avuto vari organizzatori in Italia dal punto di vista burocratico, avete avuto anche voi dei problemi di questo tipo?
Noi li abbiamo avuti perché non siamo istituzionalizzati, non c’è una legge vera e propria che regola tutto il nostro settore e il nostro comparto, purtroppo non siamo riconosciuti, quindi facciamo fatica, ci possono essere delle licenze oppure norme per il personale in regola che vanno bene in una città e non in un’altra, noi cerchiamo di volta in volta di essere sempre pronti per qualsiasi tipo di richiesta o di difficoltà da risolvere ma non c’è una regola ben precisa, noi a Roma fortunatamente avendo il 70-80% del mercato siccome gli interlocutori istituzionali sono sempre gli stessi riusciamo offrendo la massima professionalità ad ottenere tutte le licenze anche perché rispettiamo le regole al 110%...

Ci sono state molte critiche per quanto riguarda l’audio del concerto di anteprima dei My Bloody Valentine all’Orion, ti è arrivata questa notizia e secondo te da cosa è dipeso?
Sì me l’hanno detto ma sai io posso dare una Ferrari in mano a qualsiasi tipo di tecnico o pilota che sia, questo è uno dei migliori impianti al mondo, è quello che usano tanti grandi artisti che fanno tournée negli stadi, c’è un tecnico che gli dà le carature, l’Orion Live è il migliore club di Roma, è l’unico ad anfiteatro e ha lo stesso impianto che usiamo qui, ci hanno suonato Steve Harris, Mark Lanegan, Peter Murphy, ecc. e tutti i più grandi artisti da club che esistono, quel giorno il tecnico non avrà avuto il tempo di fare le dovute prove, c’è anche da dire che la musica dei My Bloody Valentine è molto particolare (anche a me avevano consigliato di portare i tappi per le orecchie, ndr.)

Nelle precedenti edizioni quali sono stati gli eventi “top seller” che vi hanno dato le maggiori soddisfazioni in termini di pubblico?
I Radiohead l’anno scorso, anche se sono stati purtroppo posticipati con tutte le problematiche che anche noi abbiamo avuto, avendo dovuto smantellare l’intera organizzazione, aspettare un mese in mezzo e rimetterla in piedi solo per un giorno, è stato molto difficile e ha inciso anche a livello di costi, ad ogni modo ce ne sono stati tanti, anche i Green Day da poco, i Killers nella prima edizione del festival nel 2009, i Chemical Brothers, Battiato, Ben Harper con Robert Plant, i Litfiba, Silvestri e tanti grandi concerti con grandissimi successi…

Quest’anno quali sono i concerti da voi più attesi?
Bruce Springsteen con la E Street Band, Neil Young con i Crazy Horse, Mark Knopfler, Green Day, Arctic Monkeys, Iggy Pop & The Stooges, Sigur Ros, Blur, Atoms for Peace, The Smashing Pumpkins…

Quali caratteristiche speciali offre questo Festival rispetto agli altri?
Rock In Roma è un festival diverso rispetto agli altri anni perché stiamo offrendo tantissimi servizi, puoi prenotare le navette all’ultimo secondo o su internet, ci sono treni che offriamo noi gratuitamente al pubblico in molti concerti (quelli a maggiore affluenza) che portano a Termini o a Tiburtina, bus-navetta che riportano gli spettatori al centro di Roma dopo i concerti, abbiamo un accordo con Parking&Travel per tutto l’hub di Ciampino (parcheggi custoditi nelle vicinanze dell’aeroporto) con 5000 posti auto per il concerto di Springsteen (2500 posti per gli altri eventi) e con navetta inclusa che porta fino a Capannelle…

Da dove viene il pubblico del Festival?
Questo è un festival che vende una buona parte dei biglietti ad un pubblico internazionale, al concerto dei Toto il 15% del pubblico è venuto dall’estero, per Springsteen si arriva al 35%, Arctic Monkeys il 30%, Neil Young il 25%, per Mark Knopfler c'è il 30% di pubblico che compra all’estero, per noi è un grande risultato…

Tenete conto di questa caratteristica del pubblico anche per il tipo di concerti visto il basso numero di artisti italiani?
Abbiamo solo 3 artisti di punta italiani quest’anno (Max Gazzè, Daniele Silvestri e Zucchero), alcuni non hanno avuto il coraggio del Boss e magari lo prenderanno dopo il concerto di Springsteen e verranno in un’area che è tipicamente anglosassone, “all stand” (tutti in piedi), in Inghilterra i concerti negli stadi sono solo il 3-4%, la maggior parte dei concerti estivi in Inghilterra sono in arene “all stand” senza tribuna…

Come avete scelto gli artisti che apriranno il concerto di Max Gazzè come Francesco Forni e Ilaria Graziano, Il Cile e le Iotatòla, che noi di Musicalnews conosciamo molto bene?
D’accordo con gli artisti che hanno accettato quello che gli abbiamo proposto e noi abbiamo accettato quello che lui proponeva a noi, il nostro è un festival internazionale e le realtà italiane di solito preferiscono andare in posti più piccoli a cercare ingaggi piuttosto che farsi promozione e suonare prima dei grossi nomi…

Perché non ripetere questa iniziativa anche con Daniele Silvestri?
Ci saranno due gruppi in apertura del concerto di Daniele Silvestri, a breve saranno ufficiali sui nostri siti, ci saranno anche i Casino Royale prima degli Ska-P…

Quest’anno il festival ha aperto le porte alle band emergenti con la “Postepay Rock in Roma Factory”, l’officina creativa e sperimentale del festival, con il contest Record Band rivolto a tutte le band musicali emergenti italiane senza contratto, che si esibiranno come opening act all'interno del Rock in Roma presso uno stand ad esse dedicato, ci puoi fare i loro nomi?
Le 20 band selezionate fra le oltre 200 iscritte al contest, verranno contattate via e-mail nei prossimi giorni per definire i tempi e le modalità di esibizione per la partecipazione al contest, quelle che hanno superato la prima fase di selezione, in ordine alfabetico, sono: Alphawave, At the Weekends, Control V, Damash, Diving Helmet, Fabryka, Kube, Kutso, Le Metamorfosi, Lykaion, March division, Pagliaccio, Piano A, Piqued Jacks, Rame, Rawstars, The Anthony's vinyls, The Kolors, Tropical Rhapsody, U'Papun. A cui si aggiungono, come riserve: Ecklettica, Il maniscalco maldestro, Nuumak, Scotch Ale, The Blennies. Per vedere il regolamento: http://www.rockinroma.com/rock-in-roma-factory.php

Che artista vi manca ancora e quale vorreste in futuro?
Io un anno prima non faccio annunci, in testa già ce li ho e li sto trattando ma scaramanticamente non dico nulla a nessuno, ci stiamo organizzando per portare questo ed altro, è ancora presto per fare un bilancio ma ti posso dire che ci sarà un “Rock In Roma” anche nel 2014 ed è già molto importante, il pre-bilancio prevede un arricchimento del cast nel 2014…

Quest’anno avete messo insieme una grande edizione, fare meglio sarà difficile…
Ma dobbiamo puntare a farlo invece, l’appiattimento non è nei nostri progetti, altri festival non ci sono più, se puntiamo in alto e poi non dovessimo avere un feedback da parte del pubblico o delle aziende rischiamo di chiudere anche noi perché purtroppo il nostro non è un festival sovvenzionato, il 20% dell’incasso va allo Stato tra Siae ed Iva…

Roma è particolarmente ricca di concerti questa estate, anche rispetto ad altre città, è sostenibile economicamente questo gran numero di concerti?
Anche rispetto a Milano, Roma fa più concerti, io sono lo stesso organizzatore anche dei concerti di Ramazzotti e Jovanotti, dei Muse, ma non devi pensare solo al pubblico romano, per i Muse il 45-50% del pubblico viene da fuori Roma, da altre regioni, se pensi che in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, ecc. non ci sono concerti di questo tipo, alcune sono uniche date italiane come gli Smashing Pumpkins…

Una volta si diceva che era più facile andare a Milano con i camion passando dalla Svizzera che arrivare fino a Roma, non è più vero?
E’ un problema di organizzazione, Capannelle ospitava altre rassegne prima, dal 2009 (e anche prima con “Roma Rock”) è diventata una mega-arena tra le più grandi d’Europa, quest’anno addirittura con 3 palchi, capaci di ospitare anche i concerti degli Iron Maiden, Ac-Dc, ecc. devi avere un progetto strutturale, operativo, degli imprenditori che ci credono e fai tutto così…

Springsteen non era meglio farlo allo Stadio Olimpico come è già stato fatto in passato? Te lo chiedo perché l’anno scorso con i Radiohead ci sono stati notevoli problema di traffico e viabilità sull’Appia sia all’andata che al ritorno…
Si poteva fare, l’avrei organizzato io, ma l’arena da 45.000 persone è simile a quella dell’Olimpico, la cui capienza è 52.000 spettatori (con il palco in tribuna Tevere), con il palco in curva Sud arrivi a 60.000 ma le band che fanno 60mila paganti sono 5-6 al mondo, è stata una scelta di Springsteen, è venuto il manager e gli ha fatto vedere l’area, in stile anglosassone, del resto al concerto di Jovanotti allo stadio Olimpico ho aspettato 3 ore prima di uscire per far smaltire il traffico, lo scorso anno al concerto dei Radiohead non avevamo i servizi del festival, non era nel pieno del festival, non avevamo i servizi e i parcheggi di quest’anno, con Springsteen ci saranno 11 treni (6 che portano a Roma Tiburtina e 5 a Ciampino), l’ultimo è alle 3 di notte…

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