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Pubblicato il 17/02/2014 alle 11:14:50
Nomadincontro - Tributo ad Augusto Daolio - Novellara (Reggio Emilia) 15/16 febbraio 2014
di Antonio Ranalli
L'annuale “Nomadincontro – Tributo ad Augusto”, che si è chiuso ieri a Novellara (Reggio Emilia), ha richiamato in due giorni oltre 15 mila fans della band di Beppe Carletti. A Nek il 22° Tributo ad Augusto, ad Atos Travaglini il Tributo a Dante.

L'annuale “Nomadincontro – Tributo ad Augusto”, che si è chiuso ieri a Novellara (Reggio Emilia), ha richiamato in due giorni oltre 15 mila fans della band di Beppe Carletti. A Nek (nella foto) è stato attribuito il 22° Tributo ad Augusto Daolio, mentre ad Atos Travaglini è andato il primo “Tributo a Dante Pergreffi”. Al Tributo anche il saluto dell’ex premier Enrico Letta.

L’umanità, la simpatia, la generosità e la profonda cultura di Augusto Daolio, l’indimenticabile cantante dei Nomadi scomparso l' 8 ottobre del 1992, sono ogni anno ricordati al “Nomadincontro”, con due concerti che i Nomadi al completo (Beppe Carletti, Cristiano Turato, Massimo Vecchi, Sergio Reggioli, Cico Falzone e Daniele Campani) tengono a Novellara, città di Augusto e dei Nomadi. L’appuntamento si tiene in prossimità del 18 febbraio, giorno di nascita del cantante.

Quella che si è conclusa domenica 15 febbraio è stata sicuramente una delle edizioni più belle della manifestazione, salutata in due giorni da oltre 15 mila fans arrivati da tutta Italia. Il programma è stato sicuramente ricco, e ha offerto anche interessanti spunti di riflessione. L’iniziativa si è aperta sabato, alle 15, allo stadio “Meloni” di Novellara con l’incontro di calcio tra la nazionale sindaci e la rappresentativa dei Nomadi: risultato finale 3 a 3!. Quindi alle 17:30 l’inaugurazione, alla Rocca dei Gonzaga, della mostra delle opere di Augusto Daolio. Ne “I colori di Augusto”, questo il titolo della personale curata da Rosanna Fantuzzi, hanno trovato posto alcune opere mai esposte prima. Poi tutti al teatro tenda per la prima serata del “Nomadincontro”. Sul palco prima alcune nuove proposte, come i Zerosettesette, i Metrò dell’Aquila e i Controtempo, e poi Alberto Bertoli, che ha presentato il suo disco prodotto da Beppe Carletti dei Nomadi. Special guest della prima serata sono stati invece i Sonohra. Sul palco anche Don Mazzi. Quindi sono arrivati i Nomadi per il loro primo concerto, con i scaletta i successi di ieri e di oggi.

Ricchissimo il programma di domenica 16 febbraio, che si è aperto nella mattinata al Teatro della Rocca dei Gonzaga, con l’esibizione dell’orchestra giovanile Archistorti (con la partecipazione di Beppe Carletti alla fisarmonica). Si tratta di un progetto, diretto da Tiziana Caselli, ed attivo da alcuni anni a Reggio Emilia. L’iniziativa prende spunto da un progetto nato nel 1975 in Venezuela (e di cui parla anche David Byrne nel suo ultimo libro) per volontà di un educatore e attivista politico, José Antonio Abreu. Con questo metodo in Venezuela la musica viene destinata a progetti per l’educazione pubblica e gratuita rivolta a bambini senza differenza di ceto, per un progetto quindi fortemente sociale ed educativo. Beppe Carletti, che ha creduto molto del progetto, ha voluto aiutare l’orchestra Archistorti destinando loro i proventi del libro “Ma che film la vita. Augusto Daolio dei Nomadi” scritto da Elena Carletti e Vittorio Ariosi (Edizioni I Nomadi). Il volume, presentato subito dopo l’esibizione dal giornalista Marco Barbieri, presenta un Daolio inedito. Elena Carletti, infatti, è riuscita a ricostruire anche le passioni dell’artista, dai film ai libri e dischi preferiti, oltre a ricostruire il breve impegno politico dell’artista, con due candidature, sfiorando prima l’elezione alla Camera dei deputati (senza fare campagna elettorale) e venendo poi eletto in consiglio comunale a Reggio Emilia, salvo poi dimettersi un anno dopo per l’impossibilità di conciliare quell’impegno con la sua attività di artista.

Altro ospite della mattinata è stato il magistrato Armando Spataro, che ha presentato il suo libro “Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa”. Spataro nel suo libro, che ripercorre trent'anni di storia italiana puntando il dito contro il segreto di Stato, spesso usato per nascondere le responsabilità della classe politica e come scorciatoia per garantire l'impunità ai colpevoli, ha ricordato che la politica di oggi “mal sopporta un'azione non controllata dalla magistratura, voluta però dalla Costituzione”.

Grande finale, dal primo pomeriggio, al tenda di Novellara. Prima ci sono state le esibizioni di alcuni interessanti artisti emergenti, come Sara Melandri, Blanc Noise, Serena Carpi, Lain, Luca Anceschi, Vale, Silvio Sacchi e il coro di bambini “Più bello insieme”. Poi di nuovo la voce di Alberto Bertoli a regalare nuove emozioni. Intorno alle 16 Marco Barbieri sale sul palco per dare il via al Tributo ad Augusto. Rosanna Fantuzzi, presidente dell’Associazione Auugsto per la vita, impegnata nella raccolta fondi da destinare alla ricerca, ha prima assegnato una borsa di studio all’Unità di oncologia sperimentale dell’Università degli studi di Parma. Contributo reso possibile dall’impegno dei numerosi fans club dei Nomadi attivi in tutta Italia. E per questo motivo Rosanna Fantuzzi ha chiamato sul palco i rappresentanti di alcuni fans club e associazioni che si sono particolarmente distinti nel corso del 2013.

Poi è stata la volta del Primo Tributo a Dante Pergreffi. Beppe Carletti si è scusato con i fans “per non aver realizzato prima un premio in ricordo di Dante, un ragazzo cui tutti noi siamo affezionati. Questo premio, da quest’anno, lo assegneremo ad una persona da sempre vicina ai Nomadi”. Grande commozione e applausi all’annuncio, da parte di Beppe Carletti, del primo vincitore del Tributo a Dante Pergreffi. Si tratta del tecnico del suono Atos Travaglini, con i Nomadi dalla fine degli anni ’70, artefice del sound del gruppo dal vivo e in studio. Un premio meritato, che ha suscitato molta sorpresa allo stesso Travaglini, completamente ignaro di tutto, e che in quel momento era come sempre in consolle. Arrivato sul palco Travaglini si è mostrato molto commosso ed emozionato ed ha ringraziato tutti i fans dei Nomadi.

Il giornalista Fausto Pirito, fondatore del Gruppo Giornalisti Musicali e ideatore del premio, ha poi presentato il 22° Tributo ad Augusto Daolio. Come annunciato il riconoscimento è stato assegnato a Nek. Il Tributo vuole essere il riconoscimento del valore artistico di musicisti italiani che si siano particolarmente messi in luce attraverso il loro lavoro discografico e concertistico a favore di cause sociali. Nelle precedenti edizioni, il Tributo è stato assegnato, tra gli altri, a Jovanotti, Daniele Silvestri, Elisa, Piero Pelù, Francesco Renga, Biagio Antonacci, Franco Battiato e Alice. Nek è stato premiato per il suo impegno in favore dell’associazione “Voa Voa Onlus – Amici di Sofia”, associazione (di cui è Nek è fondatore) presieduta da Guido De Barros (papà della piccola Sofia), che si occupa del sostegno alle famiglie di bambini cui sono diagnosticate malattie rare e difficilmente curabili. All’associazione i Nomadi hanno consegnato un assegno di 2 mila euro. Poi sul palco è arrivata una torta gigante per festeggiare i Nomadi.

Prima di dare il via al concerto (che ha visto anche la partecipazione di Nek), Marco Barbieri ha letto un messaggio dell’ex premier Enrico Letta, noto fans dei Nomadi, e che non è riuscito a raggiungere Novellara, ma che ha voluto ugualmente far sentire la sua amicizia e il suo affetto al popolo Nomade. Le parole di Enrico Letta sono state sottolineate da un lungo e caloroso applauso. Poi spazio alla musica, con i colori e i suoni che solo i Nomadi sanno donare. Un lungo concerto, caratterizzato da tanti brani, con qualche sorpresa (Beppe Carletti in “Sangue al cuore”) e il finale con “Io vagabondo”. In attesa del prossimo “Nomadincontro”, i Nomadi si preparano ad un nuovo e lungo tour.

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