|
Recensioni |
Pubblicato il 10/03/2013 alle 16:24:47 | |
Giuliano Santoro - Sex Pistols: No Future. Testi commentati (Arcana 2013)
Non farti dire quello che vuoi, non farti dire quello che ti serve...: la filosofia apparentemente anarchica dei Sex Pistols, attraverso il legame tra quello che cantavano ed il mondo che cambiava attorno a loro.
Non farti dire quello che vuoi, non farti dire quello che ti serve...: la filosofia apparentemente anarchica dei Sex Pistols, attraverso il legame tra quello che cantavano ed il mondo che cambiava attorno a loro.
Comodo sin dalle dimensioni.
Ma questo libro e' anche comodo ed utile per riuscire ad entrare in una sorta di macchina del tempo, talmente efficiente da portarti nei tre anni di vita dei Sex Pistols, riuscendo ad attualizzare una violenza di cui furono i portavoce. Se il punk e' stato l'ultimo vero colpo di coda del rock movement, allora Johnny Rotten e compagni ne sono stati gli ingranaggi su cui tutta la macchina ha ruotato...
Ma non e' questo l'articolo che ne deve esaltare il valore storico, ma invece dobbiamo cogliere l'occasione per sottolineare il buon lavoro svolto 37enne giornalista: per uno strano gioco del destino, Giuliano Santoro e' nato nel 1976, l'anno dei Sex Pistols.... il 20 Settembre di quell'anno, c'ero anch'io tra coloro che volevano entrare al 100 Hundred Club di Oxford Street: ma sia perche' ero minorenne, sia perche' il mio look era troppo da bravo ragazzo italiano... i buttafuori non mi fecero passare e rimasi ammutolito nel guardare il cartellone che segnalava la prima serata di quel 100 Hundred Punk Festival con Subway Sect, Siouxsie and the Banshees, The Clash e Sex Pistols... dopo diversi incontri con i bobby fuori dal club, me ne andai profondamente deluso, anche perche' il viaggo Milano / Londra mi era costato oltre un milione... persa quella occasione, non mi e' mai piu' capitato di vedere i Sex Pistols sul palco, nemmeno nel recente tour italiano.
Questo senso di tristezza, viene ampiamente ripagato dalla lettura di questo libro: l'ho fumato in pochi giorni, perche' avevo voglia di ritornare ai miei 17 anni ed a quella occasione di vivere la storia. Ma ovviamente in questo sono stato aiutato dalla buona penna di Giuliano Santoro, leggera quando serve e certosina all'unisono: aiutato ancora dalla funzionalita' di alcune sinapsi, leggevo i particolari su ogni canzone, accennando (a voce bassa) anche alcune strofe delle varie Pretty vacant, Bodies, EMI e la ultra celebre Anarchy in the UK.
L'apparente disarmonicita' con cui i capitoli si susseguono, sono invece la peculiarita' del libro: infatti quella era la forza di una band che sparava in pochi minuti un concetto filosofico che diventava pamphlet di una generazione! Non c'era in loro la voglia di stilare trattati sociologici, nemmeno usando (come intelaiatura) la struttura matematica di una canzone. Loro sputavano le loro verita' e qualcuno speculava su di loro, ma di questo lo stesso Johnny Rotten ne era cosciente, visto che dichiaro' da subito... Malcolm and Vivienne were really a pair of shysters: they would sell anything to any trend that they could grab onto .. (Malcolm e Vivienne erano veramente degli imbroglioni. Avrebbero venduto qualsiasi cosa per guadagnare)
Il lavoro di Giuliano Santoro e' riuscito (nella sua semplicita' strutturale) ad essere esaustivo: giudizio questo che potrebbe sembrare un ossimoro, ma che invece segue (fedele alla linea) un modus vivendi di una band che ha fatto il suo dovere … e tutto questa la storia glielo sta riconoscendo.
Articolo letto 3141 volte
|