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Interviste |
Pubblicato il 22/01/2012 alle 10:58:24 | |
RockGarage.it da grande sara' la Wikipedia del Rock? Ne parliamo con Marcello Zinno...
In soli 4 mesi, il sito presenta ben 200 recensioni: ex bassista e cresciuto con i Rush, Marcello e' a capo di una squadra assai motivata, preparata e poche idee ma precise, dal rock melodico al metal estremo!
In soli 4 mesi, il sito presenta ben 200 recensioni: ex bassista e cresciuto con i Rush, Marcello e' a capo di una squadra assai motivata, preparata e poche idee ma precise, dal rock melodico al metal estremo!
RockGarage.it e' una nuova webzine che intende entrare in profondita' nel mondo del Rock e dell'Heavy Metal, offrendo news e recensioni, dal rock melodico (ma pur sempre rock), all'heavy metal piu' estremo.
Un bentrovato a Marcello Zinno: come ti descriveresti?
Innanzitutto un saluto a tutti i lettori di Musicalnews! In realtà sono semplicemente un appassionato di Rock, come tanti per fortuna nel nostro Paese. Da ormai più di sette anni però ho iniziato a coltivare la passione per il giornalismo scrivendo per varie webzine e riviste cartacee specializzate nei “suoni duri”. Con il tempo ho maturato esperienza in questo settore ed ho imparato tante cose. Oggi le ho volute mettere al servizio di una realtà che seguo come Direttore e che intende offrire vera informazione musicale.
Il tuo nome e' associato a quello del sito RockGarage.it: quali sono le sue caratteristiche? E' vero che state avendo un sacco di riscontri?
Da qualche anno coltivavo questo sogno: creare una webzine che avrei seguito io in prima linea. Non lo sognavo per autocompiacimento ma semplicemente perchè ho visto troppe realtà bruciarsi, troppe redazioni vivere sotto l’egida del caporedattore di turno e troppe opportunità in passato non essere prese in considerazione. Credo che gli attori nel mondo della musica apprezzino la serietà e questa filosofia ci sta dando ottimi risultati: abbiamo 2.000 visualizzazioni medie a settimana e abbiamo ricevuto più di 120 cd in redazione che chiedevano di essere recensiti. Nei soli primi sei giorni di vita del sito abbiamo raggiunto i 130 fan su Facebook, risultato che ci insegna che la comunicazione ed il giornalismo (musicale e non) oggi passano anche per i social network.
Come vivi il rapporto con la tecnologia imperante? Ne sei vittima o la sai cavalcare e gestire?
Hai toccato un tema molto delicato: la tecnologia è amata o odiata. Indipendentemente da cosa provi per esse è indubbio che sia un fondamentale mezzo di arricchimento culturale. Se poi la osserviamo dal punto di vista prettamente musicale essa ha cambiato totalmente gli schemi del business discografico. Io sono assolutamente favorevole alla tecnologia, non solo perchè senza di essa le webzine non esisterebbero (e quindi ci sarebbe meno informazione), ma anche perchè continuo ad ascoltare tutti i giorni album di artisti agli esordi che riescono a beneficiare di produzioni e pulizia dei suoni all’altezza di grandi nomi del mainstream. Spesso dico che ormai l’ “underground” non esiste più! Questo lo si deve proprio alla tecnologia ed è una vittoria per la musica, a patto che dietro i suoni ci siano anche delle idee interessante ed originali.
Dice il nostro diretur Giancarlo Passarella che RockGarage.it e' ben fatto nella sua semplicita': a cosa avra' voluto riferirsi?
Ah ah …. grazie del complimento! Se lo dice Giancarlo che è un vero guru del settore...L’idea che mi ha mosso nel disegno di RockGarage è stata proprio la semplicità: l’informazione e la comunicazione hanno un comune obiettivo, quello di giungere al destinatario. Conosco molte webzine che hanno una home page piena di contenuti nella quale il lettore si perde nelle categorie, nelle date, nei colori. Come si dice di solito, “poche idee ma precise”, questo concetto è alla base di RockGarage. Inoltre l’aggiornamento è fondamentale. In un’epoca in cui tutto è in rete un istante dopo che è accaduto è essenziale offrire informazione costante. Non a caso noi in meno di 4 mesi abbiamo pubblicato 180 recensioni e 219 news, senza contare i report ai concerti, le interviste e gli articoli di approfondimento.
Quali sono gli artisti che hai amato in passato e quali quelli che segui ora con maggiore interesse?
Be’ io ho avuto la fortuna-sfortuna di conoscere non prestissimo la musica quindi mi sono trovato davanti un bagaglio infinito di storia musicale da scoprire, dagli anni ’60 ad oggi. Devo ammettere che come ex bassista mi sono appassionato molto alla musica tecnica ed alla scena progressive in generale. Tra i miei personali miti rientrano band come i Rush e devo ammettere che anche l’Italia è orgogliosa di poter dire la propria in quanto a prog....
Ovviamente del passato ci sono una marea di artisti a cui sono legato ma con il tempo ho iniziato ad apprezzare solo i veri innovatori, quelli che hanno saputo rompere gli schemi, andare contro corrente e creare nuovi filoni. Penso ai Rage Against The Machine, ai System Of A Down, ai Talking Heads, ai Radiohead ai Clash ed a tanti altri…in realtà, a ben vedere, non così tanti!
Marcello Zinno uomo e Marcello Zinno comunicatore: riescono le due realta' a vivere assieme? Quali hobby riesci a coltivare?
Be’ io cerco di farle convivere fin quanto l’una non fa a cazzotti con l’altra! Ah... ah... ovviamente scherzo. Penso che ci troviamo in un’era in cui il bombardamento mediatico è costante e mentre in passato si faceva fatica ad accedere ad un tipo di informazione perchè non erano disponibili i mezzi, oggi di informazioni ce ne sono fin troppe e si fatica ugualmente a discernere cosa è utile sapere da cosa potrebbe restare non detta. Io cerco sempre di affinare la comunicazione, anche nelle recensioni che scrivo evito di tradurre la musica in parole, sarebbe un lavoro sterile ed insignificante. Preferisco, tramite una recensione, offrire la chiave di lettura a chi sarebbe interessato ad ascoltare quella band ma non lo ha ancora fatto.
Usiamo una macchina spazio/tempo: in quale epoca ti trasferisci e... perche'?
Ci ho pensato spesso nel corso della mia vita. Mi sono chiesto: se avessi potuto nascere prima quando avrei preferito venire alla luce? E così ogni volta sparo anni a caso ma la cosa bizzarra è che più passano gli anni per me e più scelgo un anno indietro nel tempo!!! Da ragazzo ho sognato più volte di vivere gli anni ’80 nel pieno dell’adolescenza: il thrash metal, le contaminazioni elettroniche con il rock, la new wave...poi crescendo ho iniziato a preferire gli anni ’70 dove si può dire che sia nato tutto. Chissà, un domani rifletterò sugli anni ’60!
Come e' impostato il lavoro quotidiano su RockGarage.it? Di quali collaboratori ti servi?
RockGarage non si serve di nessuno. RockGarage intende essere un concetto evoluto di webzine. Noi non abbiamo una redazione, ma ci sono vari collaboratori (attualmente 18). RockGarage vuole essere la “Wikipedia del Rock”: una fonte aperta che vuole diffondere informazione musicale e i collaboratori non devono essere né giornalisti né professionisti del settore per scrivervi! Ognuno contribuisce con le proprie competenze musicali al servizio della cultura gratuita. Per questo cerco solo persone veramente appassionate di musica e che ovviamente sappiano scrivere. Poi tutti insieme facciamo la nostra parte. È così che sono nate le rubriche settimanali: ci sono alcuni giorni della settimana dedicati ad alcuni artisti specifici come i Kiss, curati da Gianluca Scala, o come gli U2 da Tiziana Tavella, o come gli Iron Maiden curati da me e da Marco De Rosa. E stiamo preparando delle nuove rubriche sui Tool e sui Crass. Abbiamo molta carne sul fuoco!
Cosa non va nel mondo della musica in Italia in questo momento? Da quale parte cominceresti a cambiare le cose?
Molto onestamente inizierei ad eliminare le lobby di potere. Ci sono alcune realtà, mi riferisco ad alcuni grandi nomi, che si sentono in diritto di poter chiedere qualsiasi cosa alle piccole webzine e questo non è giusto perchè ognuno di noi fa il proprio mestiere con professionalità, sia che scriva per RockGarage sia che lavori per una multinazionale della musica. Purtoppo le piccole webzine pur di collaborare con una grande realtà si piegano e non fanno altro che ingigantire la potenza di queste organizzazioni. Io sono contrario a questa logica: stringiamo almeno un paio di nuove collaborazioni a settimana con organizzatori, agenzie, etichette e ti posso assicurare che più di una volta abbiamo detto di “no” a nomi importanti perchè le condizioni della collaborazione non erano per nulla eque. Sarà il nostro spirito punk!
Proviamo a guardare ora al futuro: cosa avra' fatto (in campo comunicativo) Marcello Zinno domani, fra un mese o fra un anno? Quali i sogni nel cassetto?
Il mio obiettivo di oggi è diffondere RockGarage il più possibile, farlo conoscere a tutti gli appassionati di Rock perchè penso che sia davvero un’importante fonte per approfondire la conoscenza musicale ed anche per fare qualche nuova scoperta. Non vorrei peccare di presunzione ma se non pensassi ciò non investirei altro tempo nel progetto RockGarage! Però ho delle idee per il futuro che se riuscissimo a realizzarle allora davvero potremo dire di aver fatto qualcosa per il mercato discografico. Non anticipo nulla per scaramanzia ma se volete possiamo risentirci tra un anno e scopriremo insieme cosa siamo riusciti a fare. Intanto ringrazio Musicalnews che ci ha supportati fin dall’inizio, siete davvero in gamba ragazzi!!! Sono sicuro che le realtà serie come la vostra emergeranno sempre di più. I “perditempo” hanno vita breve, soprattutto nel mondo del Rock!
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