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Interviste
Pubblicato il 24/06/2007 alle 12:00:03
Ora tocca ai bellunesi Planet Brain essere intervistati da Andrea Turetta
di Patty Busellini
Belluno caput mundi? Qualcosa si muove ai piedi delle Dolomiti, se e' vero che il nostro Giancarlo Passarella era lassu' per far partire Giovani di Note, festival che i Planet Brain anche vinto. Poi hanno suonato con Ian Paice dei Deep Purple.

Belluno caput mundi? Qualcosa si muove ai piedi delle Dolomiti, se e' vero che il nostro Giancarlo Passarella era lassu' per far partire Giovani di Note, festival che i Planet Brain anche vinto. Poi hanno suonato con Ian Paice dei Deep Purple.

Su BabylonBus.org l'attento Andrea Turetta ha da poco intervistato i Planet Brain e noi come al solito ve ne proponiamo alcuni passaggi, invitandovi ovviamente ad andare a leggere l'intera chiaccherata...

Andrea Turetta: Come nasce il vostro gruppo?
Marcello Batelli: I Planet Brain nascono dapprima per la pura voglia di suonare, unita probabilmente al desiderio di trovare una possibilità in più di svago, in mezzo alle poche che vengono offerte dalla zona di residenza (il Cadore, nell’alto bellunese). E poi il gruppo nasce dall’incontro di un tastierista che diventò batterista (Claudio), un chitarrista che passò al basso (Nicola), e un batterista che dirottò sulla chitarra (Io).

Quando si parla di rock è difficile proporre qualcosa di non già detto…?
Rock’n’roll is dead, Grunge is dead, Punk is (not) dead. Se ne sono dette di tutte i colori. Quando si parla di rock si tende ad usare un’accezione talmente ampia, che al suo interno non si può non trovare qualcosa di nuovo. Ciclicamente, qualcosa di non già detto viene fuori.

Ve l’aspettavate di riuscire a sbarcare in Inghilterra per alcuni concerti e per proporre le canzoni del vostri album?
Più che aspettarcelo era tanto che lo aspettavamo! Quando abbiamo registrato le canzoni del nuovo album, un anno fa, eravamo già in accordo con l’etichetta Function Records, e quindi sapevamo che prima o poi avremmo avuto la grande opportunità di suonare in Inghilterra.

Quali sono le fonti d’ispirazione per la vostra musica?
Molti ascolti diversi, dal rock anni ‘60/’70 alle band più recenti, anche di generi distanti.

Quali sono i vostri momenti artistici da immortalare?
Tanti ricordi di concerti: quello in apertura a Ian Paice in piazza a Trieste, le 4.000 persone di Universound a Cosenza, Arezzo Wave, i concerti in Inghilterra, e davvero tantissimi altri...


Grazie ad Andrea Turetta per la collaborazione.

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