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Pubblicato il 28/12/2014 alle 18:35:16
La censura ai tempi d'oro della Rai ed il seno prosperoso di Mina: buon risultato per la seconda puntata del programma Segreti Pop....
di Giancarlo Passarella
Le rivelazioni del regista Vito Molinari, i carteggi di Paolo Donati (allora membro della Commissione Ascolti), Umberto Bindi ed il tabu' degli autori omosessuali, le pernacchie di Giorgio Gaber....

Le rivelazioni del regista Vito Molinari, i carteggi di Paolo Donati (allora membro della Commissione Ascolti), Umberto Bindi ed il tabu' degli autori omosessuali, le pernacchie di Giorgio Gaber....

Il logo del programma di Michele Bovi tra Molinari e Donati, due dei protagonisti della puntata di Sabato 27 Dicembre: il contatore dice che la puntata di Segreti Pop intitolata La musica vietata ha ottenuto un ascolto di 926.000 telespettatori, con uno share dell'8,31%.

Analizzando questi dati numerici, Segreti Pop del 27 Dicembre risulta essere il secondo programma più visto in quella fascia e quindi non credo ci si possa lamentare!

Nella puntata il concetto di censura è rimbalzato su più fronti ed assumendo connotazioni diverse: ovvio affrontare il sexy (ed il variare dei costumi), la penna rossa del censore che fa cambiare alcuni aggettivi o sostantivi, ma interessante è scoprire (grazie all'avvocato Fulvio Fiore) anche come venivano compilate le schede ed i giudizi sui provini: se si fosse mantenuto quel giudizio primordiale, forse la carriera dei vari Adriano Celentano o Mia Martini, avrebbero preso una piega diversa.

Quel gran comunicatore di Massimiliano Pani ha raccontato anche di come la sua celebre mamma fosse sottoposta ad una piccola tortura, quando le fasciavano il seno, pur di non farla apparire troppo prosperosa. Un po' quello che è successo per le celebri calze nere delle gemelle Kessler, ma di episodi La musica vietata ne ha presentati a bizzeffe, rendendo soddisfatti i nostri animi di perenni divoratori di notizie e di cultori di rarità...

Il brio dell'avvocato Italo Mastrolia ci ha permesso di avere un canovaccio costante (un trait d'union) per tutta la puntata, consentendo così di non affidarci ad un canonico presentatore: questa peculiarità inserita in Segreti pop ha però ieri sera resa un po' lenta la partenza, troppo da iniziati.

Vedere le storie di Gianni Meccia, Jula De Palma, Johnny Dorelli, Flo Sandon's, Miranda Martini, Jayne Mansfield, Nilla Pizzi ed Abbe Lane senza un cappello iniziale che raccontasse (anche in modo didascalico) cosa si intende per censura e di come questo concetto sia variato nel tempo, ha fatto iniziare la puntata come se fosse alimentata a diesel: ma appena la macchina si è scaldata a sufficienza ed è entrato (a gamba tesa) quel furetto di Vince Tempera, sono partiti i botti, i colpi di scena, le sorprese, le rivelazioni … .e la macchina è arrivata rombante, conquistando un lusinghiero secondo posto tra i programmi più visti della intera serata televisiva.

Curioso poi è l'aspetto filosofico che hanno scatenato alcuni interventi: penso a Ron o allo stesso Gaber, vittime in gioventù dell'occhio attento della censura (o dei commenti dei benpensanti o di qualche associazione di mamme affrante...) che poi alla fine quasi chiedono l'intervento di una sorta di censura moderna per portare più qualità all'interno dei programmi del servizio pubblico.

Eppure le loro canzoni (mi riferisco a Il gigante e la bambina e Goganga) subirono il j'accuse, perché era sconveniente parlare di violenza sessuale o fare le pernacchie alla fine di un cantato.

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