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Recensioni |
Pubblicato il 03/12/2006 alle 21:12:18 | |
Dj Jad, Milano-New York: non esclusivamente un biglietto di sola andata
Lavoro solista per Dj Jad, lontano anni luce dalla musica degli Articolo 31. Ora abbiamo capito chi aveva caldeggiato la discutibile svolta hard-pop degli ultimi dischi del duo (ex) rap.
Senza voler fare polemiche, con la separazione degli Articolo 31, cioè con J Ax e Dj Jad che hanno preso due strade diverse, abbiamo capito chi aveva caldeggiato la discutibile svolta hard-pop degli ultimi dischi del duo (ex) rap. J Ax, infatti, con l’album “Disanapianta” e il singolo “Ti amo o ti ammazzo” sembra proprio riprendere il periodo più recente degli Articolo 31, mentre Dj Jad, libero di potersi buttare a capofitto nell’hip hop e in quei campionamenti che gli sono sempre tanto piaciuti, ha concepito un progetto quantomeno coraggioso: “Milano-New York” non è esclusivamente un biglietto di sola andata, ma è soprattutto un’incursione nei suoni urban, duri, metropolitani, che solo l’America dei bassifondi può garantire. Roba che nel capoluogo meneghino non si trova. E così Vito Perrini (questo il vero nome di Dj Jad) realizza il sogno di una vita e, volato negli Stati Uniti, si circonda di un manipolo di artisti “indigeni” confezionando un lavoro di sapore “lounge” che è decisamente da apprezzare. Magari, lo diciamo con affetto, “Milano-New York” non venderà granché, ma è comunque da sottolineare lo sforzo compiuto da un personaggio che appariva “sprecato” per canzoni come “Domani smetto” o “Italiano medio”, non per questioni di qualità intrinseche dei pezzi, ma più semplicemente per il fatto che, in una strutturazione prevalentemente melodica e dove c’era poco spazio per gli scratch, il ruolo di Dj Jad veniva, fondamentalmente, meno. Qui ora si parla inglese, nonostante ogni tanto affiori un curioso italiano che fa molto “Little Italy”. La bellezza di “Milano-New York” sta tutta in questo: nel suo trasudare l’entusiasmo e la genuinità del proprio autore-regista.
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