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Recensioni |
Pubblicato il 09/02/2008 alle 09:24:46 | |
Friulani e internazionali: il ritorno degli FLK con Dancing Calypso (Artesuono)
Dopo sette anni dedicati ai progetti solistici (due cd e due libri), il gruppo guidato da Cristina Mauro e Stefano Montello propone una gradevole sintesi di rock e canzone d'autore.
Dopo sette anni dedicati ai progetti solistici (due cd e due libri), il gruppo guidato da Cristina Mauro e Stefano Montello propone una gradevole sintesi di rock e canzone d'autore.
FLK - Dancing Calypso (Artesuono)
Nell'ultimo decennio abbiamo assistito al ritorno di formazioni italiane e straniere più o meno note. Alcune si erano sciolte dieci, venti o trent'anni fa. In altri casi non c'era mai stata una separazione ufficiale, ma l'inattività prolungata rendeva ormai plausibile una dichiarazione di morte presunta. E' il caso degli FLK, un gruppo che si era imposto negli anni Novanta caratterizzandosi per una novità importante: testi in friulano su una musica che allora veniva definita combat-folk. Si cominciava a capire, soprattutto fuori dalla regione di provenienza, che l'uso del friulano non era monopolio dei cori alpini o della musica tradizionale in genere. Grazie a Valter Colle, produttore discografico udinese, il gruppo era entrato nella Compagnia Nuove Indye, che gli avrebbe pubblicato due CD: "Re Noir" (1997) e "Sun" (2000).
Poi il gruppo era sparito dalla scena. Ma in realtà soltanto per dare spazio ai progetti solistici: la cantante Cristina Mauro con "Incjant" (Colonos, 2005), il paroliere Stefano Montello con due libri e con il cd "D'ambra e di carminio" (Numar Un, 2006).
Ora il gruppo friulano torna con questo "Dancing Calipso": un titolo che non deve generare equivoci, perchè non si tratta di disco music. Il nuovo disco presenta diverse novità rispetto ai precedenti. Soprattutto perchè in questo lavoro si avverte che la cantante-compositrice ha assunto un ruolo di primo piano: l'atmosfera corale di "Colors" e "Re Noir" è venuta meno. Allo stesso modo si sono stemperati i furori combat-folk degli anni Novanta, ma resta una certa tensione sociale in brani come "Stabat pater (Hina)", dedicato alla ragazza pakistana uccisa dal padre, o "Khorakhanè", il classico di Fossati e De Andrè del quale viene offerta una toccante versione in friulano.
A proposito di questa lingua, che era stata la bandiera del gruppo fin dall'inizio, ora convive felicemente con l'italiano. Fra i brani spiccano Se il nero, già premiata nel 2007, la ritmata "Letare", con testo del poeta Pierluigi Cappello (Premio Bagutta 2007), e "Il cielo finito".
In qualche punto ci sono forse accenti pop un troppo marcati che potranno lasciare perplessi gli estimatori dei dischi precedenti. Ma in ogni caso si tratta soltanto di piccole sbavature che potranno essere eliminate senza difficoltà. La formazione è più ristretta, ma la gamma timbrica è comunque ricca grazie ai numerosi ospiti. Il disco è stato registrato da Stefano Amerio, nome ben noto ai jazzofili per la sua lunga collaborazione con l'etichetta ECM. In sostanza Dancing Calipso è un disco semplice, genuino, curato. Tutte le volte che lo si riascolta se ne coglie meglio la bellezza.
Formazione degli FLK:
Cristina Mauro - voce solista
Deborah Cutugno - voce
Daniele Flaiban - chitarra elettrica
Loris Luise - percussioni, voce
Stefano Montello - chitarra acustica, voce solista
Flavio Zanier - basso elettrico, pianoforte, voce
Ringraziamo Alessandro Michelucci a.michelucci@fol.it per la collaborazione.
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