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Pubblicato il 11/10/2009 alle 09:55:31 | |
Charles Aznavour torna a cantare in Italia con una dedica a Mia Martini
Grande ritorno del mitico e immenso chansonnier francese che, con i suoi 85 anni portati magnificamente bene, si appresta ad iniziare una breve tournèe in Italia, a distanza di 26 anni dal suo ultimo concerto nel nostro paese.
Grande ritorno del mitico e immenso chansonnier francese che, con i suoi 85 anni portati magnificamente bene, si appresta ad iniziare una breve tournèe in Italia, a distanza di 26 anni dal suo ultimo concerto nel nostro paese.
Il debutto avverra' il 30 ottobre dal Regio di Parma, si esibirà il 1 novembre a Firenze, a Milano il 3 con tappa agli Arcimboldi, a Roma il 4, al Politeama di Catanzaro il 6 e chiuderà a Bari il 9. I suoi rapporti con l’Italia sono stati privilegiati per lungo tempo, soprattutto negli anni ’70, quando alcuni autori come Mogol, Sergio Bardotti e Giorgio Calabrese hanno scritto o tradotto grandi canzoni per lui: molti ricorderanno E io tra di voi, ripreso anche Mina e in tempi più recenti da Franco Battiato, oppure L’istrione cantata splendidamente da Massimo Ranieri nel suo spettacolo Canto perché non so nuotare.
Amo cantare nella vostra lingua, afferma, e in concerto eseguirò almeno 6 brani in italiano. Non so ancora quali ma certamente farò Dopo l’amore, il mio antico duetto con Mia Martini che da allora non ho più cantato..
Viene da chiedersi il motivo per cui non lo ha più riproposto da allora, visto che sono trascorsi oltre trent’anni. Forse perché i brividi regalati al pubblico con la loro splendida interpretazione dal vivo, a tal punto da avere ogni volta una richiesta di bis, sono rimasti registrati nella memoria del cuore. Questa unica certezza, per il momento, nella scelta della scaletta, appare come un chiaro e significativo omaggio alla grande interprete.
La conferma di questa ammirazione viene data in una intervista del 1989 di Nantas Salvalaggio: ... "Egli aveva fatto tappa a Venezia dopo un giro trionfale dei teatri italiani, al fianco di Mia Martini. La prima cosa che ho chiesto ad Aznavour, quando a piedi ci siamo diretti verso San Marco, è stata questa: “Come mai hai scelto proprio Mia per fare coppia sul palcoscenico?”. Aznavour mi ha fissato con quei suoi occhi furbi e ironici: ‘Ma, mio caro, dica una cosa’, ha sospirato: ‘lei è del mestiere? Beh, se è del mestiere la sua domanda non sta in piedi. Mia è fra le due o tre voci di donna che mi danno un vero piacere!’. L’ultima loro collaborazione risale al 1989, quando Mia Martini accetta di partecipare, assieme ad altri artisti italiani, alla realizzazione del 45 giri Per te Armenia i cui introiti sono stati devoluti all’Associazione che porta lo stesso nome.
Nel corso della conferenza stampa di qualche giorno fa, sfodera la sua ironia e alla domanda se trova l’Italia cambiata, risponde...Il mondo cambia; la moda, la cultura, le canzoni si rivolgono soprattutto ai giovani che hanno gusti sempre nuovi. Non conosco la nuova Italia musicale, a parte il bel duetto che ho fatto con la Pausini e l’amicizia con Massimo Ranieri, che presto verrà in tournée in Francia, dove spero canteremo insieme. Però per fortuna ci sono cose che non cambiano mai: come il ristorante milanese che mi cucina pasta e fagioli come quarant’anni fa. I pregi degli italiani sono anche i loro difetti. Qui ti accolgono come se ti conoscessero da sempre e appena te ne vai ti dimenticano subito. Ho una critica sola: colleziono dvd di vecchi film italiani, ma mi deludono perché sono in lingua originale, senza traduzione. Peccato!..
Rivela quali sono i suoi artisti preferiti: ‘Charles Trenet è quello che mi ha influenzato di più. Amo Serge Lama e le ballate di Bob Dylan. Lui una volta venne a sentirmi a teatro; ci siamo incontrati quarant’anni dopo e ci siamo abbracciati come due fratelli. Considero Paolo Conte un grande, è senza dubbio il cantautore più completo. Non l'ho mai incontrato. ma so che verrà a sentirmi a Milano e dunque ci conosceremo.’ Ha affrontato nelle sue canzoni prevalentemente temi come l’amore, ma in “Comme ils silent” nel 1972, tradotta in “Quello che non si dice”, ha parlato di omosessualità:
‘Ricordo bene quella canzone. E anche l'anno. La parola era presentissima nel brano pur senza essere mai pronunciata. Ho scritto molte canzoni su fatti sociali ma bisogna fare attenzione a non urtare la sensibilità della gente. Ai tempi non era un tema socialmente accettato ma con quella delicatezza non solo fu accettato ma diede anche un aiuto alla comunità omosessuale.’
Lui fa l’ambasciatore, ma non il politico, ci tiene a precisarlo: ‘Dell’Onu, dell’Unesco e dell’Armenia, il mio paese di origine. Purtroppo per i miei impegni ufficiali non potrò venire in Italia a ritirare il Premio Tenco. Comunque il mio è solo impegno sociale, non politico’.
Aznavour è una leggenda, una ‘montagna rocciosa’, nonostante sia piccolo e minuto, soprattutto ha una vitalità ed energia incredibili che gli hanno permesso di realizzare di recente un doppio album di duetti con nomi internazionali come Sting, Elton John, Celine Dion. Ha ricevuto il Premio alla Carriera al MIDEM 2009. Vale proprio la pena andare ad ascoltare le sue melodie intramontabili ed applaudirlo: un piacere più che un dovere!
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