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Interviste |
Pubblicato il 05/08/2015 alle 11:51:00 | |
Liutaio omicida e sognatore tra Jim Morrison e Brassens: con noi Beppe Chierici ...
Il primo fotogramma lo ritrae attore nell'episodio Musica silenziosa della serie Un passo dal cielo 2 (con il forestale Terence Hill), mentre nell'immagine piu' grande e' sul palco nello spettacolo La cattiva erba.
Il primo fotogramma lo ritrae attore nell'episodio Musica silenziosa della serie Un passo dal cielo 2 (con il forestale Terence Hill), mentre nell'immagine piu' grande e' sul palco nello spettacolo La cattiva erba.
Chi conosce veramente Brassens? Tutti e nessuno: il libro di Chierici ci ha meravigliato, perchè lui non era tra quelli che citavano il poeta francese, eppure l'ha frequentato...
Domenica 2 Agosto siamo davanti alla tv e ci gustiamo un puntata di TecheTecheTe (che ha registrato 3.209.000 telespettatori, share del 19,27%) e la replica del telefilm Un passo dal cielo 2 che poi scopriamo aver catalizzato 2.249.000 telespettatori, share 12,66% (primo episodio) e 2.290.000, 15,33% (nel secondo episodio).
Solo il giorno dopo il nostro diretur Giancarlo Passarella mi rivela che ho fatto bene, perchè questa intervista che stavo preparando sarebbe stata più completa...
Il famoso violinista Orlando Tagliavini viene trovato morto nei pressi del lago dove di lì a poco avrebbe dovuto tenere un concerto. Subito si sospetta del fratello Ludovico, un musicista fallito e invidioso... ed invece è il vecchio liutaio Arno a compiere l'omicidio: è stato Beppe Chierici....!
Bentrovato a Beppe Chierici: è ardito chiamarla un sognatore?
Jim Morrison ha detto... Tutti hanno un paio d’ali, ma solo chi sogna impara a volare... Io sono un sognatore nato e a una vita di sogni la morte non può fare del male. Tutta la mia esistenza è frutto di sogni che si sono avverati... E’ Ferdinando Pessoa che ha scritto: “I sogni, almeno, non marciscono.” In questo nostro mondo di merda, marcio e putrefatto, i sogni aiutano a stare a galla anche se si deve urlare in continuazione : Non fate l’onda! ... Sono onorato che lei, che non mi conosce, mi consideri un sognatore, la ringrazio di cuore.
Partiamo dal suo rapporto con Brassens, sia umano che artistico. Parliamo ovviamente anche de La cattiva erba...
Di quante pagine è prevista l’intervista? ... Un altro grande sogno che si avverato. Incontrare Brassens, ascoltarlo, parlare con lui, cenare con lui, averlo tutto per me nella penombra di un camerino di Bobino prima d’un suo recital. Un’ora della sua amicizia ha pesato per me quanto l’eternità, la sua amicizia mi ha onorato e ha esaltato tutta la mia vita. Quest’ultima frase fa parte del mio one-man-show nel quale canto Brassens e lo racconto in 10 capitoletti : 1) La cattiva erba 2) L’amicizia a proposito della quale Brassens diceva :”L’amicizia non chiede niente in cambio, solo un po’ di manutenzione.” 3) Donne e amori Le donne di Brassens non sono regine, ma di regine hanno la grazia. 4) Anarchia “ Sono anarchico a tal punto che attraverso la strada sulle strisce pedonali per evitare ogni discussione con le forze dell’ordine” diceva Brassens. 5) Filosofia di vita “ Chi è stronzo, resta così !” dice la canzone ... Coloro che parlano troppo di Dio e di ideologie gli sono sempre apparsi come personaggi sospetti... B. diceva: “La rivoluzione è migliorare sé stessi!” e aveva cento volte ragione. 6) Antimilitarista e pacifista Brassens lo sarà per tutta la vita... (Ascoltare cd “la guerra 14/18) 7) Ferocemente contrario alla pena di morte (ascoltare su Cd “Il gorilla “, che in Italia sono masse quelli convinti che sia una canzone di F. De André.) 8) Semplicità e modestia Rifiutò l’elezione a l’Académie Française dicendo “ Sono uno che vive lontano dalle fanfare e che canta in sordina un piccolo motivetto frondista”...In Tv rivolse ai giornalisti queste parole “ Vi prego, signori, non parlate troppo bene delle mie canzoni, finireste con il farmi perdere gran parte del mio pubblico.” Non aveva mai denaro in tasca, detestava il denaro, evitava perfino di toccarlo. Per tutta la vita Brassens vivrà come un povero perché il lusso e il denaro non lo interessa. Diceva “ Nessuno potrà mai impedirmi di preferire il tonno in scatola e le sardine sott’olio al caviale.”
Brassens era generosissimo, finanziava opere caritative, pagava le cure di bambini ammalati, foraggiava artisti in difficoltà ed ex-carcerati, aiutava gli amici in tutti i modi, pagando affitti in ritardo, trovando loro lavoro e scritture (agli artisti sfigati), imprestando denaro a tutti pur sapendo che non lo avrebbe mai più rivisto... Brassens fu per tutta la vita nemico della società nemica dell’uomo.
Fine Agosto dell'anno scorso è stato invitato al Todi Festival....
E’ stata una cosa inaspettata e che mi ha fatto molto piacere. Mi invitò il direttore del Todi Festival Silvano Spada di sua iniziativa. Brassens , non io, ebbe un così grande successo che credo che gli organizzatori abbiano rimpianto di avergli concesso solo due serate. Lo spettacolo piacque molto. Ci fu gente che arrivò apposta dalla Puglia, da Ravenna e da Milano. Altri spettatori confessarono: “ Si parte per visitare l’Umbria e poi si scopre che a Todi c’è un vecchio “cantattore” che traduce Brassens che lo canta e lo racconta. Sono Tuderte da oltre vent’anni ed ero convinto dche il proverbio “Nemo propheta in patria” si confacesse anche a me.
L'8 Agosto invece dove sarà?
Sarò a Monte Castello di Vibio nel Teatro della Concordia che da solo rappresenta una straordinaria attrazione. Si tratta del teatro d’opera costruito all’Italiana più piccolo del mondo. Con due ordini di palchi, interamente affrescato. Una meraviglia con un’acustica vertiginosa. La cosa più incredibile è che Jean Vigny un grande attore svizzero di 96 anni e mio vecchio e buon amico, venga apposta da Ginevra per sentimi cantare Brassens. Questa sono le bellissime sorprese che la vita ci riserva. Ho un po’ di talento, degli amici fantastici, posso fare ciò che amo, Brassens è stato il poeta contemporaneo che amo di più e mi che mi ha onorato della sua amicizia,sono stato scelto da donne meravigliose che ho amato senza riserve.. Ho un gran culo! Se avessi anche del denaro sarebbe davvero troppo !
Beppe Chierici uomo e Beppe Chierici artista: sono compatibili le due realtà? C'è il tempo per coltivare qualche hobby?
Beppe Chierici uomo è stato “Un Ulisse da taschino” un giramondo impenitente, uno vero rappresentante della generazione che ha partecipato e assistito ai più grandi fallimenti storici e politici. Che ci ha messo la faccia e soprattutto il cuore. Eppure , sebbene sconfitti, lo dico alto e forte : “Quello che abbiamo ballato nessuno ce lo toglierà!” Adesso non c’è più musica e balere per nessuno, solo cacofonia universale, rumori insopportabili e silenzi colpevoli.
Beppe Chierici artista ( che parolona!) ha cercato di essere coerente con l’uomo Beppe Chierici pur giocando, nella professione, al “Tuttologo laureato in nientologia”. Questo mi ha salvato dall’essere catalogato e incasellato dal sistema che non tollera chi lavora come un anarcoide incontrollabile. Io l’ho “sfangata” rendendo compatibili le due realtà. Non sono mai stato un investimento per nessuno, quindi mi hanno lasciato vivere dietro i cespugli. Ho fatto sempre tutto con passione, entusiasmo e tanta ingenuità. L’unico paese che mi ha dato uno statuto professionale inaspettato è stata la Francia ed è stato là, nel paese di Asterix, che ho avuto le più belle occasioni lavorative della mia vita d’attore. Un “Arlecchino” in Marivaux replicato 150 volte, grandi ruoli in varie opere replicate centinaia di volte... Cinema e Tv a iosa...Se ci fosse stato anche il sole mediterraneo e... un po’ di “italica cialtroneria” credo che sarei rimasto parigino per qualche anno ancora.
Il suo rapporto con la tecnologia? Riceviamo le sue e-mail, anche se lei spesso si definisce un Cro-magnon del computer …
Cromagnon è perfino troppo. Sono probabilmente un neandertaliano. E’ incredibile quanto poco ci capisca e quanto poco mi interessi capire l’informatica. La sento come una nemica, qualcosa che non mi appartiene. Il mio primo telefono in casa lo feci istallare a 33 anni, al mio ritorno dall’Africa e non ho mai flirtato con lui. Adoro scrivere lettere a mano. Eppure confesso di sospirare di sollievo se riesco a spedire una email senza che ritorni indietro a causa di uno sbaglio di digitazione. Quante telefonate perse e messaggi spariti dallo schermo del mio telefonino ! Quanto tempo perso a ritrovare un file o una foto da spedire via internet. E poi tutte queste parole in inglese alle quali non so dare un significato logico che mi aiuti a capire. Forse la parola giusta è panico incontrollabile quando si avvicina uno dei miei numerosi gatti adorati alla tastiera del Pc in cerca di una coccola. Traduzioni perse per sempre, pagine e pagine di X e di segni incomprensibili sullo schermo, per non parlare di salvataggi mai cliccati per dimenticanza e quanti “Sì “ inesorabilmente cliccati quando avrebbero dovuto essere dei “No”. Sono un caso patologico inguaribile e che non chiede di essere guarito. Siete fortunati se ricevete in redazione quello che vi mando per dirvi che vi amo.
Come sta la poesia in Italia? E la musica ha secondo lei margini di miglioramento?
Posseggo circa 400 libri di poesia contemporanea e mi ritrovo a rileggere Leopardi. Rimbaud, Baudelaire. Brassens è entrato senza bussare nel quotidiano della gente, lui è entrato per effrazione. Ma è un caso unico e al momento irripetibile che oggi ancora mi intriga e non riesco a spiegare interamente. Forse per via della musica così orecchiabile. Amo ricordare le poesie che leggo e alcune, non molte, trovano un piccolo ripostiglio nel mio cuore e, di conseguenza, nel mio cervello prossimo alla rottamazione. La musica, purtroppo per me, è un universo nel quale sono ormai troppe le costellazioni che mi sono totalmente sconosciute. Non riesco a individuare e a capire le orbite che percorrono, preferisco battere in ritirata e rifugiarmi in volte celesti più esplorate e più leggibili a occhio nudo. In questo momento, mentre scrivo, getto un’occhiata alle mie centinaia di cd una frase risuona brutale nelle mie orecchie : “Troglodita, svegliati siamo nel terzo millennio!” Già....
Quali sono stati i personaggi che hanno costellato (nel bene e nel male) la sua vita?
L’elenco sarebbe pubblicabile in almeno cento puntate. Quindi riassumo.
Nel male. Tutti i dittatori e i tiranni, i razzisti, i falsi profeti, gli uomini politici bugiardi corrotti e corruttori ( la lista italica sarebbe imponente), tutti gli sfruttatori delle umane genti, i prepotenti, i protervi, gli arroganti, i giornalisti “Yes-men”, ecc.
Nel bene: i grandi pensatori, i grandi umanisti, i grandi scienziati, i grandi autori, i grandi musicisti, i grandi pittori, i grandi architetti e urbanisti, i filantropi, i galantuomini esemplari, “Medici del mondo” e “Medici senza frontiere”, alcuni rari uomini politici come Gandhi, alcuni cineasti e... i miliardi di anonimi che costituiscono da sempre il “sale della terra”.
Come è stata la sua gioventù? Si immaginava che da grande l'avrebbe chiamata artista e/o maestro?
Fin da bambino, la vita in una famiglia unita, solidale, onesta, sottoproletaria, antifascista e quindi perseguitata, partigiana della prima ora, mi ha nutrito di valori che hanno plasmato e forgiato in me un carattere focoso, irrequieto, ferocemente intollerante all'ingiustizia, alla prevaricazione, al razzismo e all’emarginazione, all'egoismo, alla crudeltà fisica e intellettuale e, soprattutto, all'imbecillità camuffata da ideologia. La lotta di classe per me cominciò nelle classi delle scuole elementari: «Beppe non lo devi frequentare, è pericoloso con quella famiglia di antifascisti e mangiapreti che ha! Non essergli amico, non giocare con lui, potrebbe anche averci i pidocchi!». Qualche compagno obbiettava : “Ma va all’Oratorio dei Salesiani!” e la risposta era inevitabile: ”Non certo per pregare, ci va per giocare al pallone e scroccare la merenda ai preti.” Ritornello quotidiano di tantissime madri italiche che avevano donato l'oro dell'anello nuziale alla Patria mussoliniana. Insomma, la mia meravigliosa, «biricchina» e indimenticabile infanzia è stata caratterizzata da una povertà dignitosa e condivisa, dall'orgoglio di sentirmi amato e protetto da «gente per bene» che, anni dopo, quando Brassens è entrato di prepotenza nella mia vita, ho voluto, dovutamente e orgogliosamente, includere di «pieno diritto» come referenza nella «Cattiva erba», tra La gente per male immortalata dal poeta di Sète che ha influenzato gran parte della mia vita fino a oggi. Sai, durante la guerra la fame era peggio della rogna, persino peggiore delle perquisizioni che le brigate nere della famigerata banda “Ettore Muti” facevamo regolarmente irrompendo in piena notte in casa nostra per arrestare e fucilare i “disertori”, cioè gli uomini di casa che fin dall’inizio della Resistenza erano in montagna nelle brigate partigiane del cuneese. Credo che diventai comunista una sera a cena quando vidi mia madre dividere un uovo sodo in quattro e posarne uno spicchio accanto alla patata lessa che avevamo nel piatto. Mia madre, uno schicchero di donna, ma donna di ferro e coraggiosissima staffetta partigiana ( lo seppi soltanto anni dopo), un giorno quando mi vide piangere per la fame giurò che a guerra finita mi avrebbe appeso al collo un sacco di pane tutto per me.. Mantenne la promessa e mi appese davvero al collo un sacchetto di tela con dentro 2 chili di pane d’ogni tipo ( biove, rosette, panini, michette, pagnottelle e persino dei grissini ) e io, quello stesso giorno, indimenticabile, me li mangiai i due chili di pane senza fermarmi e senza star male, alla faccia di chi diceva : “Fermatelo o finirà per scoppiare !” Tiè!!! Maestro. Ma che maestro?! Nessuno mi ha mai chiamato “maestro” e mi fa specie che lei lo faccia, adesso. Il maestro è Brassens e quanti come lui ci hanno fatto sognare e cantare. Io sono un allievo e neppure tanto bravo. La parola artista poi, mi fa sorridere. Io sono semplicemente un giullare e fiero di esserlo
Infine le offro una macchina del tempo: oltre che andare a trovare Brassens, in quale epoca lontana si trasferisce?
Non ho dubbi, nel medioevo! La considero l’epoca più affascinante, intrigante e umanamente straordinaria. La gente andava a piedi dalla Svezia in Terra Santa, da Venezia alla Cina. Un trovatore come Peyre Vidal morto a 22 anni, oltre a scrivere ammirabilmente d’amor cortese trovò il tempo di partecipare alle crociate, di sposare la regina di Cipro e di fare cornuto il Signore di Marsiglia che, si dice, lo abbia fatto assassinare per vendetta. Ero fissato con il medioevo prima ancora di scoprire che il mio adorato Brassens lo fosse molto più di me e lo dichiarasse apertamente in una sua celebre ballata “... Je suis bougrement moyenageux !”
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